I dieci primi film dei cineasti più attesi di #Venezia74

Caccia agli esordi (o quasi) dei registi sui quali scommettere alla prossima Mostra Internazionale d'arte cinematografica di Venezia.


1

Bone Tomahawk (2015)

di S. Craig Zahler

1850: nella città di Bright Hope, tra il Texas e il New Mexico, una misteriosa tribù di indiani rapisce tre persone. Lo sceriffo locale organizza una spedizione per tentare di salvarle. La missione, sempre più accidentata e pericolosa, si rivela un’escalation tragica che, conducendo i protagonisti dritti all’inferno, porta questo western anomalo a convertirsi in un cannibal movie di rara efferatezza gore (la scena dello scuoiamento è di atrocità quasi insostenibile). Operazione di stilizzazione quasi tarantiniana che, nella piena padronanza dei repertori, ibrida il western con il pulp del B movie, Bone Tomahawk strizza l’occhio ai classici (Sentieri selvaggi), non disdegna la citazione alta (l’Odissea, l’episodio di Polifemo), cura maniacalmente l’ambientazione, mette in scena personaggi ultra-caratterizzati che agiscono per contrasto (tra gli interpreti, un maestoso Kurt Russell che ostenta gli stessi baffoni di The Hateful Eight) e, sfoderando dialoghi appuntiti e pregni di umorismo nero, apre squarci esistenzialisti di ammiccante maniera. Primo film dello scrittore-musicista S. Craig Zahler, costato poco meno di due milioni di dollari, ha ottenuto il premio alla regia al Festival di Sitges 2015. In dvd da $ 14,99. 

Luca Pacilio

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