Addio e grazie per tutto il pesce #018
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Addio e grazie per tutto il pesce #018
E Zeffirelli, per puro spirito di competizione, rilancia
Non è un caso che Franco Zeffirelli abbia da poco annunciato il coinvolgimento in una nuova regia d'opera, un Rigoletto che verrà messo in scena alla Royal Opera House di Muscat, Oman, nel 2020; con il regista toscano freschissimo 97enne. Zeffirelli deve aver sentito un disturbo nella forza quando il collega Leo Muscato – apprezzato regista teatrale sia di prosa, sia di opera (nel 2016 ha vinto gli Oscar della Lirica) – ha cominciato a lavorare al suo debutto dietro la macchina da presa. Ha cominciato ieri nella sua città natale, vicino Taranto, le riprese di La rivincita, adattamento dell'omonimo romanzo di Michele Santeramo. È un film sulle disavventure economiche di due fratelli, figli di contadini. Una delusione per chi si aspettava, dall'esordio cinematografico del drammaturgo regista d'opera, qualcosa di più simile a Dal tramonto all'alba (su Spike alle 21.30) o Transformers 3 (su Canale 20 alle 21).
A George R.R. Martin dispiace molto, ma non lo tiene sveglio la notte
È anche vero che lo sbertucciamento prosegue da innumerevoli anni e arriva da una folla che come volume siamo all'11 di This Is Spinal Tap, e forse rende la scusa più comprensibile; ma resta il fatto che George R.R. Martin la sta tirando per le lunghissime. Le Cronache del ghiaccio e del fuoco ha cominciato a raccontarle nel 1996, e l'ultimo libro della saga che ha pubblicato è datato 2012. Certo, di mezzo c'è stato il successo apocalittico della serie Tv ispirata ai libri, ormai da tempo raggiunti e superati nella narrazione. Ma c'è una motivazione molto più comprensibile da dare a un blocco creativo rispetto a quella del «è una storia molto complessa, e poi con tutto il successo della serie e dei libri, la popolarità e le buone recensioni, ho la consapevolezza che, tutte le volte che scrivo, devo buttare giù qualcosa di grande». Che è certamente vera, ma mai quanto un: mi faccio pagare in mazzette di banconote da 100 dollari e passo le mie giornate a contarli; sono ancora ai diritti della prima stagione.
Nuovo capitolo nella telenovela SpielJungen
Il fine settimana aveva portato la spiacevole scoperta di un'intervista rilasciata da Ennio Morricone al Playboy tedesco, in cui il compositore si lanciava in alcune dichiarazioni spiacevoli su Quentin Tarantino, da un “cretino” di classica fattura a un più borgataro “i suoi film sono spazzatura”. Intervista prontamente smentita dal musicista italiano, che ha da poco festeggiato i 90 anni: pare credibile che Morricone non voglia spargere palta sul nome del regista con cui ha vinto, al sesto tentativo, il suo primo Oscar non onorario. Poi, i tipi del Playboy tedesco hanno rincarato la dose, straconfermando che l'intervista è effettivamente avvenuta e dando prova di pignoleria passivo-aggressiva. In tutto questo, nessuno si è mai fatto domande sul Playboy tedesco. Tipo: è necessario? E vista la loro fascinazione con il cinema italiano, chissà se hanno mai pubblicato un approfondimento critico e di costume su Il ricco, il povero e il maggiordomo (su Canale 5 alle 21.20)?
In breve:
Marisa Tomei si unisce al cast di Human Capital diretto da Marc Meyers, film ispirato all'omonimo romanzo di Stephen Amidon, che aveva già ispirato un altro omonimo adattamento dalla versione italiana, che era Il capitale umano diretto da Paolo Virzì con Valeria Bruni Tedeschi al posto di Marisa Tomei. Notizie concentriche.
Harrison Ford dice cose da Harrison Ford, la gente non capisce e diventano notizie. A una domanda sulla presenza di Chris Pratt in Indiana Jones 5, Ford ha risposto con quel tono da freganulla che ha fatto innamorare donne e uomini indistintamente: «O lui, o io». Che vuol dire tutto e niente, ma importa poco: è stata l'ennesima occasione buona per apprezzare il ganzo stagionato Ford in azione.
L'odierno contributo video non può prescindere dalla brutta notizia della giornata: ci ha lasciati Stan Lee. Che aveva quasi 96 anni, che a loro volta sono quasi 100 anni, eppure a ogni sua apparizione dimostrava lo spirito di un ventenne e l'ironia e la gioia di uno che sapeva di aver fatto qualcosa di importante e bello. I suoi cammei in quasi tutti i film Marvel (e oltre) sono solo la punta dell'iceberg di una carriera irripetibile, ma lui sembrava divertirsi così tanto a farli (miglior espressione basita ad honorem) che pare brutto non omaggiarlo anche così.
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