Tensione superficiale di Giovanni Aloi - la recensione di FilmTv

Tensione superficiale
Regia di Giovanni Aloi
L’esistenza precaria di Michela è segnata dalla instabile relazione col padre di suo figlio, un lavoro insoddisfacente, violenze morali e fisiche. Costretta dalle circostanze, varca il confine per prostituirsi in un ambito normativamente tutelato (scegliendosi un nome che è autodeterminazione rivendicata: Mia), solo per scoprirsi, nell’ipocrita comunità montana nella quale vive, oggetto di nuovi ricatti. Il debutto in lungo di Giovanni Aloi (nella sezione Orizzonti di Venezia 2020 con l’ottimo La troisième guerre), se patisce certe indecisioni dell’opera prima (un cast diseguale, un finale frettoloso e facilmente risolutivo), le compensa con l’asciuttezza della regia, la lucida definizione dei caratteri e la capacità di far intuire, senza dichiararli, motivi e umori sotterranei del racconto.

Titolo originale: -
Regia: Giovanni Aloi
Genere: Drammatico - Produzione: Italia - Durata: 90'
Cast: Cristiana Dell'Anna, Francesca Sanapo, Benno Steinegger, Philipp Peter Heidegger, Katja Lechthaler, Hannes Perkmann, Katia Fellin, Celine Stampfer, Leo Seppi, Eva Kuen
Distribuzione: Ombre Rosse
, Distribuzione: No.Mad
Sceneggiatura: Giovanni Aloi, H. Schleef, Nicolò Galbiati
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