De Palma's Way

Il Torino Film Festival dedica una retrospettiva integrale a Brian De Palma, un gigante del cinema americano del quale ripercorriamo la carriera in dieci tappe.


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Le due sorelle (1973)

di Brian De Palma

In TV su RaiMovie Giovedì, 10 Aprile, 2014 - 23:40

Danielle conosce Philip durante un quiz televisivo molto popolare. I due passano la notte insieme: la mattina dopo, Philip viene ucciso a coltellate dopo essere stato testimone involontario di un litigio tra Danielle e la sorella gemella. Interviene anche l’ex marito di Danielle per aiutarla a occultarne il corpo, finendo coinvolto nel gorgo delle irrimediabili conseguenze. Anche perché una scrittrice vede tutto dalla finestra dirimpetto. La discesa agli inferi di Danielle è inevitabile e drammatica. Dopo le suggestioni Nouvelle vague degli esordi, irrisioni (meta)linguistiche in forma di graffianti commedie satiriche, De Palma vira in nero, vestendo i temi cari con abiti di genere. Le due sorelle inaugura la rivisitazione dell’autore del lessico hitchcockiano: De Palma usa la fimografia del maestro come fosse una grammatica da reinventare criticamente. Così i personaggi stilizzati di Le due sorelle percorrono momenti (e temi, e soluzioni) che da La finestra sul cortile giungono a Psyco, in un film dove nulla è ciò che pare agli occhi e tutto è doppio di qualcos’altro, immagine deformata, falsificata, malata in contrappunto. In split screen. Ossessionato dalla natura artificiale di ogni rappresentazione, De Palma denuncia la faziosità delle immagini, mette in scena sistematicamente la sconfitta dello sguardo come mezzo di conoscenza, mentre celebra sfrenato un cinema barocco e formalista. Come un San Tommaso postmoderno, consapevole che vedere serva a credere, sì, ma a una (bellissima, magnifica) menzogna.

Giulio Sangiorgio

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