Stati Uniti, 1892. Il capitano dell’esercito Joseph J. Blocker ha le sue ragioni per odiare gli “indiani”, essendo stato quasi ucciso da una lancia Kiowa, così è estremamente riluttante nell’accettare la missione di scortare Falco Giallo, un capo guerriero Cheyenne ora in punto di morte, e la sua famiglia fino alle loro terre natie. Le mille miglia di cammino da Fort Berringer nel Nuovo Messico, sino al Montana, saranno occasione perché i due imparino a rispettarsi e soprattutto a collaborare per sopravvivere e difendere anche una giovane vedova, che ha appena visto la sua famiglia sterminata dai nativi. Quarto film di Scott Cooper, che torna a lavorare con Christian Bale, insieme al quale ha realizzato la sua opera migliore: Il fuoco della vendetta. Presentato al festival di Telluride, ha ottenuto recensioni contrastanti, ed è stato criticato il poco spazio dato ai personaggi indiani, ma Bale e Rosamunde Pike hanno convinto tutti. Il cast è ricco anche nei ruoli secondari, affidati a Peter Mullan, Stephen Lang, Ben Foster, Timothée Chalamet (Chiamami con il tuo nome), Jesse Plemons (che già aveva recitato per Cooper in Black Mass - L’ultimo gangster), e tra i nativi il grande Wes Studi, Adam Beach (Flags of Our Fathers) e Q’Orianka Kilcher (The New World). Hostiles è molto violento fin dal massacro iniziale, con tanto di bambini trucidati, sempre però con la secchezza di messa in scena tipica di Cooper e del suo sodale direttore della fotografia di Masanobu Takayanagi.