10 attrici emergenti

Servizio pubblicato su FilmTv 50/2019

10 attrici emergenti


10 + 10, davanti e dietro la macchina da presa: sono le registe e le attrici su cui scommettiamo per il futuro di grande e piccolo schermo. Scoperte nei festival internazionali o provenienti dalla tv, esordienti assolute o con lunga gavetta: autrici e corpi attoriali non conformi, accomunate da scelte coraggiose. Su Film Tv n° 50/2019. Qui vi presentiamo le 10 attrici emergenti, mentre in questa pagina trovate le 10 registe e in questa pagina le stand-up comedian.

  • ZAZIE BEETZ
    La sua bellezza è talmente irreale da appartenere soltanto al reame del sogno (allucinato) di Joker, ma l’attrice tedesca naturalizzata statunitense lanciata dalla serie Atlanta dà un più che concreto filo da torcere a Deadpool nel seguito del cinecomix. Passando con nonchalance al cinema d’autore: su Netflix, per lei, doppietta nel 2019 con High Flying Bird di Steven Soderbergh e Wounds di Babak Anvari.
  • JODIE COMER
    Nella serie BBC Killing Eve la missione di Sandra Oh è di catturarla, invece ne rimane irrimediabilmente rapita. Proprio come i giurati di Emmy e Bafta 2019. L’eclettismo dell’inglesina non è una novità (le serie My Mad Fat Diary, Thirteen, The White Princess), ma la letale Villanelle è un concentrato sarcastico di tutte le sue peculiarità: se n’è accorto anche Ridley Scott, che l’ha scritturata per The Last Duel (2021).
  • LÆTITIA DOSCH
    La chioma fulva è il suo tratto distintivo, la bellezza buffa e sensuale la cifra di una recitazione non addomesticata, battagliera sin dai titoli in cui ha maggiormente brillato: La bataille de Solférino e Le nostre battaglie. In Montparnasse - Femminile singolare è mattatrice di un ritratto di donna teneramente brutale. Attivissima sul palcoscenico, è anche regista e performer teatrale; ora è in sala in Un sogno per papà. I.F.
  • BEANIE FELDSTEIN
    È la miglior amica della Lady Bird Saoirse Ronan, poi la dinamitarda co-protagonista (con Kaitlyn Dever) di La rivincita delle sfigate: losangelina, ventiseienne sorella di Jonah Hill, è sua gemella nei tempi comici e nell’uso consapevolmente autoironico del proprio corpo. La aspettiamo in Merrily We Roll Along di Linklater e nella prossima stagione di American Crime Story, dove sarà Monica Lewinsky.
  • THOMASIN MCKENZIE
    Neozelandese, esordisce in Lo Hobbit: La battaglia delle cinque armate, e dopo un pugno di serie tv eccola, nemmeno maggiorenne, minuta e coriacea, tener testa a Ben Foster in Senza lasciare traccia di Debra Granik, che a quasi un decennio da Un gelido inverno scopre in lei una nuova Jennifer Lawrence. L’abbiamo appena vista in Il re, la rivedremo (dal 23 gennaio 2019) in Jojo Rabbit di Taika Waititi.
  • FLORENCE PUGH
    Ma come fa a far tutto? Attrice, cantautrice, musicista autodidatta, quest’inglese nata nel 1996 in tre anni ha messo a segno performance rivelatorie di un talento cristallino, dalla glacialità di Lady Macbeth alla crisi di Midsommar, passando per la femminilità pugnace di La tamburina. In Piccole donne (dal 9/1) metterà (romanticamente) al tappeto Chalamet, in Vedova nera (dal 22/4) se la vedrà, da villain, con la supereroina Johansson. Tifiamo già per lei.
  • ROSA SALAZAR
    Americana di origini peruviane, attiva (in tv) dal 2010, agguanta un segmento di ribalta come corpo (secondario) di blockbuster young adult (Maze Runner e The Divergent Series) ed esplode come corpo digitale, riformandosi nella motion capture di Robert Rodriguez e James Cameron in Alita - Angelo della battaglia, e rinascendo dal rotoscopio di Raphael Bob-Waksberg nella serie di Prime Video Undone. Nostra signorina della CGI.
  • ELIZA SCANLEN
    Giovane (20 anni), bella e terribile, in Sharp Objects è la sorellastra irrequieta di Amy Adams, ma in Babyteeth si rivolta contro una malattia terminale con l’amore sconsiderato per il pusher di quartiere. Volto affilato, occhi di ghiaccio, la giovane australiana si prepara a farci versare oceani di lacrime infilando il corsetto di Beth in Piccole donne di Greta Gerwig.
  • HUNTER SCHAFER
    Figlia di un pastore presbiteriano del North Carolina, modella per Dior, Versace e Vera Wang, attivista LGBT, diafana icona queer e cuore palpitante della travolgente serie HBO Euphoria, il suo debutto: nei panni semi-autobiografici della diciassettenne transgender Jules, tra lustrini e salopette colorate diventa (s)oggetto del desiderio liquido, senza inibizioni di norma né genere.
  • SARA SERRAIOCCO
    Sirenetta di Ostia, angelo della morte, coniglietta rosa, pupa (indomita) del gangster. Eppure Sara Serraiocco non è tanto una trasformista, quanto una costante, a garanzia di sguardi obliqui del cinema italiano. Ce ne eravamo accorti già da quando cantava a squarciagola, brancolando nel buio, in Salvo di Grassadonia & Piazza. M.S.C.

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