10 registe emergenti

Servizio pubblicato su FilmTv 50/2019

10 registe emergenti


10 + 10, davanti e dietro la macchina da presa: sono le registe e le attrici su cui scommettiamo per il futuro di grande e piccolo schermo. Scoperte nei festival internazionali o provenienti dalla tv, esordienti assolute o con lunga gavetta: autrici e corpi attoriali non conformi, accomunate da scelte coraggiose. Su Film Tv n° 50/2019. Qui vi presentiamo le 10 registe emergenti, mentre in questa pagina trovate le 10 attrici e in questa pagina le stand-up comedian.

  • SARA COLANGELO
    Italiana di Brooklyn, diplomata in cinema alla New York University, coccolata dal Sundance dove ha presentato il progetto di laurea Little Accidents (2014) e vinto il premio alla regia per Lontano da qui (2018), remake in levare di The Kindergarten Teacher di Nadav Lapid. L’originale è una tela che Colangelo utilizza per dipingere un ritratto di signora (Maggie Gyllenhaal) fra tragedia greca e dramma intimista. Torna al Sundance 2020 con Worth, biopic con Michael Keaton nei panni dell’avvocato difensore delle famiglie delle vittime dell’11 settembre.
  • MATI DIOP
    Ectoplasmi e rifrazioni: il cinema della franco-senegalese Mati Diop, regista e prima ancora attrice sulla scena arty, guarda con tenerezza al film dello zio Djibril Diop Mambéty, Touki Bouki, ma sa anche inventare nuovi mondi, sotto il segno della politica che investe i corpi. Nel primo lungo, Atlantique, il baluginio mastodontico del mare che li inghiotte è figura di metafore scoperte ma potenti, e di storie lisergiche e insieme più vere che mai. I morti non muoiono. M.S.C.
  • JULIA DUCOURNAU
    36 anni, alle spalle gli studi alla Fémis, esordisce alla Semaine di Cannes nel 2011 con il corto Junior e, dopo la co-regia del tv movie Mange (2012), vi torna in pompa magna nel 2016 con Raw - La cruda verità. I suoi sono film di genere (body horror, dark comedy, fantasy) in cui indaga con occhio clinico e anestetizzante - ereditato, a suo stesso dire, dai genitori (entrambi dottori) - le mutazioni del corpo femminile prima, durante e dopo l’adolescenza: coming of age in cui si agitano pulsioni cannibaliche, malattie e metamorfosi. Titane, con Vincent Lindon, è previsto per il 2020.
  • CORALIE FARGEAT
    Nel suo Revenge una mela marcisce, un corpo (di donna) sfiorisce. Ma solo per reincarnarsi e dare vita agli incubi maschili più angoscianti. La francese Fargeat entra a gamba tesa sul nodo dolente che stringe aspettative patriarcali e volontà di autodeterminazione, già nel corto Reality+ e poi soprattutto con il suo esordio nel lungo, rape and revenge impastato di sangue e di B movie. Dalle unghie laccate alle viscere smembrate. No, non è cinema per signorine perbene. M.S.C.
  • GRACE GLOWICKI
    Il suo esordio nel lungo Tito è stato uno dei colpi di fulmine del Torino Film Festival 2019: Glowicki, canadese classe 1988, l’ha diretto, prodotto, sceneggiato, montato e interpretato, nei panni di un protagonista maschile il cui disagio psichico è reso tramite un perturbante sound design. Un film di genere (thriller? Horror? Non conosciamo la fonte del terrore, che si infiltra in ogni inquadratura, anche negli oggetti domestici più banali) e sul genere (grazie alla sua fulminante prova en travesti), a budget rasente lo zero, che rivela un talento fuori dagli schemi. I.F.
  • JOANNA HOGG
    The Souvenir, diario di una giovinezza (la sua) e di una perdita dell’innocenza nella Londra anni 80, è il miglior titolo del 2019 per “Sight & Sound”, mentre John Waters lo definisce «un figlio di Marguerite Duras e Philippe Garrel adottato da Scorsese» (che l’ha prodotto). Hogg ama la pellicola, la fotografia, l’improvvisazione, la sperimentazione che mette in crisi il naturalismo; gira in ordine cronologico, in un unico set, con sceneggiature che sono «un documento della storia». Di The Souvenir arriverà un sequel.
  • JENNIFER KENT
    Dall’Australia con furore, ex attrice (Babe va in città!), nel 2000 Jennifer vede Dancer in the Dark e rimane folgorata sulla via di Von Trier, cui farà da assistente e segretaria di produzione per Dogville. Segue il debutto dietro la mpd con il corto Monster (passato per oltre 50 festival) dal quale nel 2014 l’autrice trae il suo primo lungo Babadook, angoscioso horror psicologico. Il successivo The Nightingale, che affronta nuovi orrori (storici: la Guerra nera della sua madrepatria), è Premio speciale della giuria a Venezia 75.
  • REED MORANO
    Nata come direttrice della fotografia (nel 2013, a 36 anni, è diventata il membro più giovane dell’America Society of Cinematographers) di titoli indie come Frozen River (ma anche del film/clip di Beyoncé Lemonade), Morano ha esordito nel 2015 con Meadowland - Scomparso, ma si è fatta notare soprattutto per la regia incendiaria, con abbondante camera a mano, dei primi episodi di The Handmaid’s Tale (il pilot le è valso un Emmy), dal piglio muscolare alla Kathryn Bigelow. Prossimamente nelle nostre sale col revenge movie al femminile Rythm Section. I.F.
  • LÉONOR SERRAILLE
    Classe 1986, studia Lettere a Lione, a Parigi e a Barcellona, per approdare nel 2009 alla Fémis: fra un esame e l’altro Serraille scrive due corti (Rivages, 2011 e Tenir la nuit, 2013) e gira un mediometraggio in 16 mm (Body), ma è dalla sua sceneggiatura di laurea che estrae l’irresistibile esordio alla regia Montparnasse - Femminile singolare, con cast & troupe quasi al 100% femminile. L’opera prima, Caméra d’or a Un certain regard 2017, è lo studio di un personaggio travolgente e rapsodico, un alter ego caratterialmente opposto alla regista, cucito addosso a Lætitia Dosch.
  • CHLOÉ ZHAO
    Il primo lungo, Songs My Brothers Taught Me (2015, selezionato alla Quinzaine des réalisateurs) mappa la complicata esistenza di un fratello e una sorella Lakota Sioux nella riserva di Pine Ridge; il secondo film, il bellissimo The Rider, pedina un ultimo buscadero contemporaneo nell’impossibile ricerca di un’identità, dopo un incidente di rodeo. Ha un’anima western la cinese Zhao, nata a Pechino nel 1982, stupefacente nel lavoro d’autofiction con attori non professionisti. La Marvel l’ha già ingaggiata per il cinecomix Gli Eterni. A.C. 

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