Due Bong al prezzo di uno

Due Bong al prezzo di uno
Il regista coreano ha festeggiato l'Oscar per Parasite scrivendo non una, ma due nuove sceneggiature
È un'evenienza che succede talmente spesso da essersi meritata la sua immagine poetica personale: sedersi sugli allori. Qualcuno raggiunge l'obiettivo agognato per tutta una vita e poi si adagia sulle spoglie delle sue vittorie godendosi un meritato riposo. Poi arriva Bong Joon-ho, il regista che ha fatto la storia con Parasite, primo titolo non in inglese a vincere l'Oscar come Miglior film. E non fosse già abbastanza, aggiungeteci che era stato anche il primo film coreano a guadagnarsi la Palma d'oro a Cannes. Un lungo, estenuante percorso di gloria durato più di un anno, che ha svuotato emotivamente il regista - in una conversazione con la collega Kelly Reichardt, pubblicata su The Atlantic lo scorso marzo, Bong ammetteva “Superare il livello di esaurimento della stagione degli Oscar per tornare al lavoro è stato complicato. Cercherò di rimettermi sotto, ma sono così esausto fisicamente e mentalmente. Mi sento svuotato”. Al netto di queste premesse, sorprende ancora di più sentire Bong conversare con Rian Johnson - in occasione di un podcast della serie The Director's Cut, interessante collezione di testimonianze promossa dal Sindacato registi americani - e confessare che alla fine non solo si è rimesso a lavorare, ma si è impegnato anche a scrivere due sceneggiature contemporaneamente, una in inglese e una in coreano. Non che Bong faccia troppo lo smargiasso al riguardo (“Mi sento come se il cervello mi si stesse spezzando in due a forza di scrivere questi copioni. Però la scorsa settimana sono riuscito a finirne uno”), ma la sua strategia è semplicemente quella di lavorare come sempre: “Continuo a scrivere come se niente fosse, nulla è cambiato dopo i premi per Parasite”. Per quanto riguarda i due progetti, a presentarli è lo stesso regista: “Il film coreano è ambientato a Seoul e ha elementi unici di horror e azione. Anche se è complicato dare un genere ai miei film. Quello in inglese è un progetto drammatico, basato su eventi realmente accaduti nel 2016. Dovrebbe essere ambientato metà negli Stati Uniti e metà in Inghilterra. Il primo potrebbe essere paragonato a Parasite, come atmosfere. Il secondo a Mother”. Hai detto poco, Bong.
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