Più Joker per tutti

Più Joker per tutti
Di quella volta in cui Paul Greengrass ha quasi diretto Watchmen e ha quasi anticipato di 15 anni il Joker di Todd Phillips
A un certo momento, i fattori di film tratti da fumetti hanno deciso che il loro pubblico di riferimento era diventato troppo adulto e che non era più il caso di realizzare cinecomics spensierati o zuzzurelloni. Si era dalle parti del 2005, e a quei tempi lo scaltro Nolan si preparava a uscire con Batman Begins, che a sua volta poneva le premesse per Il cavaliere oscuro - film seminale per il genere, grazie alle atmosfere seriamente adulte e cupe, ma anche grazie al successo ottenuto e all'influenza sul discorso collettivo esercitata. Mentre nasceva Batman Begins, Warner Bros. tentava di produrre un adattamento cinematografico di Watchmen curato da Paul Greengrass, reduce dal successo di The Bourne Supremacy. Il progetto deraglia e per la trasposizione della graphic novel di Alan Moore e Dave Gibbons bisogna aspettare Zack Snyder e il 2009. Ma come sarebbe stato il Watchmen di Greengrass? Risponde lo stesso regista inglese: “Ho amato il graphic novel, così come mi è piaciuto il film di Zack Snyder - che, peraltro, è stato un adattamento molto fedele del fumetto. Per quanto mi riguarda, invece, la mia visione non prevedeva una trasposizione così filologica e probabilmente sarebbe stato un tentativo disastroso, per questo non è mai stato fatto. Volevo credere che quei personaggi vivessero nel mondo reale e che molte delle cose che pensavano e facevano fossero frutto del loro delirio. Che è un po' quello che succede nel Joker di Todd Phillips, un film assolutamente brillante. C'è qualcosa in Joker che assomiglia, qualitativamente, a quello che stavo progettando. Il Joker abita un mondo reale e lui è in preda a un delirio. La mia idea di storia prevedeva che le identità dei supereroi fossero confinate alle menti delle persone e fossero deliri interni, opposte alla fattualità della realtà esterna. E l'idea del film era quella di far venire a contatto questi due elementi. Non so se avrebbe funzionato, ma ci ho riflettuto spesso. Christopher Nolan ha fatto ancora meglio con Batman, l'ha ancorato alla realtà. E Gotham è un posto perfetto dove ambientare un'idea del genere, ti fa percepire che questi personaggi vivono in un mondo che sembra reale anche se non lo è”.
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