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Editoriale 33/2025
Marienbad n° 33/2025
Sono piuttosto ben visto dalle
pubblicazioni che si interessano
di cinema.
Ciò non ha impedito che questo articolo
venisse rifiutato da chiunque.
Già avevo avuto difficoltà a collocare
le mie rivalutazioni di Powell e Deleuze.
Un tempo, Leenhardt poteva esclamare:
«Abbasso Ford!».
Truffaut stroncava Clouzot e la tradizione
della qualità.
Rivette insultava Pontecorvo, “Positif”
gettava fango su Hitchcock e Bazin.
Oggi è impossibile: ci si stringe l’un l’altro
in un abbraccio complice. Eppure, quella
franchezza - fondata o meno - apriva la
strada a una sana riflessione dialettica.
Oggi tutti sono belli, tutti sono bravi.
Il che fa sì che tutti i cineasti vengano
livellati allo stesso grado:
il nulla indistinto della folla...
Impossibile distinguere chi saranno
i grandi cineasti del futuro,
o anche solo del presente.
(introduzione a Rien sur ma mère,
stroncatura di Tutto su mia madre, inedito
recuperato in Piges choisies di Luc Moullet)