Antiniska Pozzi
Martino si vide salire il grosso scalone ritorto e inforcare il lungo corridoio deserto del piano superiore: infagottato nell’improbabile tuta, qualche settimana dopo guardando Ghostbusters avrebbe ripensato a se stesso, riconoscendo quella scena come una citazione ante litteram...
Mentre faceva questo genere di pensieri, Isabella era già andata a chiamare gli altri due.
«Dai, Martino, inizia a contare!».
Martino odiava contare. Credeva di non essere portato all’attività fisica, e spesso era lento nel correre verso la tana mentre i suoi compagni spuntavano...
In classe erano in quattro: Martino Campo, Isabella Sangiorgi, Laura Mangone e Bo Ching.
«Oggi siamo troppo pochi per fare lezione, quindi andremo in cortile e potrete giocare con la neve» aveva detto la Napoli, cantilenando.
E via di corsa in cortile, a sprofondare nel biancume che...
Martino arrivò imbronciato e infagottato in una tuta da neve riesumata dagli scatoloni che uno zio benestante ogni tanto spediva a sua madre. Ma il broncio si trasformò presto in felicità appena vide Isabella. C’era anche lei. Non ci poteva credere. Per un istante avrebbe voluto spogliarsi di...
Era scesa senza chiedere permesso, a coprire per qualche ora tutte le brutture di una città che era piena di cantieri abbozzati, tossici e siringhe, di alberi sofferenti e cattivi amministratori. Era un giorno qualsiasi nell’inverno del 1985. Uno dei giorni della grande nevicata. Nel mezzo di...