A Roma è Festa (del cinema)

Dal 26 ottobre al 5 novembre la dodicesima edizione della Festa del cinema di Roma: ecco i dieci film da non perdere!


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Borg McEnroe (2017)

di Janus Metz

Tra il 1977 e il 1980 lo svedese Björn Borg ha dominato il mondo del tennis. Una macchina lanciapalle umana, esemplare di giocatore fisicamente una spanna superiore a chiunque e mentalmente quadrato e imperscrutabile, silenzioso e letale: la mano destra del dio del tennis. Ma nel 1978 comincia la sua scalata nel circuito un ragazzino del Queens, John McEnroe. Diavolo dai mille e uno colpi, gioco d'anticipo e di tocco, fantasia senza guinzaglio ed emozioni bene in vista, con una predilezione per ira e frustrazione: la mano sinistra del dio del tennis. Nel 1980 comincia ufficialmente la rivalità tra ghiaccio e fuoco, che culminerà in una finale a Wimbledon da molti considerata una delle migliori partite di sempre.
Lo sport è allegoria e sostituto della battaglia. Come quest'ultima ha un'epica che la racconta e tramanda, così il primo si nutre di una narrativa, molte volte costruita artificialmente, per essere memorabile. E nello sport moderno esistono poche storie perfette e perfettamente servite su un piatto d'argento come quella raccontata in Borg McEnroe, l'archetipo della battaglia tra esatti opposti. Nonché un racconto che sembra pensato apposta per il grande schermo. Lo svedese Janus Metz Pedersen porta finalmente al cinema questa rivalità sportiva, umana e culturale, forse la più sentita nella storia del tennis, sia da Borg (Sverrir Gudnason) e McEnroe (Shia LaBeouf nei panni di se stesso con i capelli lunghi), sia dai tifosi e dal circo mediatico creatosi intorno ai personaggi.

Nicola Cupperi

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