«Biasimare gli apache per la loro ferocia è come prendersela con i cactus perché pungono». E ancora: «Se potessi scegliere tra l’inferno e l’Arizona, sceglierei l’inferno». Frasi così nel più implacabile western di Robert Aldrich, una boccata d’aria in mezzo a revisionismi e psicoanalismi della Nuova Hollywood. Qui, vivaddio, sono tutti cattivi, i bianchi e i rossi, e non ci sono valori “cristiani” in grado di arginare la violenza. Forse - anzi, di sicuro - è un film anche politico, ma francamente chissenefrega.