The Walking Dead

I pilot sono ingannevoli: spesso abbozzano idee ma stentano un po’ nella descrizione dei personaggi e la serie decolla davvero dal secondo episodio, oppure come in Boardwalk Empire sono più lussuosi di quel che seguirà, o ancora presentano elementi e membri del cast che poi non si vedranno più, come gli spot di Six Feet Under. Più raramente un pilot è molto bello e la serie invece delude, è successo a FlashForward, ma lo stacco tra il primo episodio di The Walking Dead, scritto e diretto da Frank Darabont, e i successivi fa impressione. Innanzitutto il cast, che nel pilot si vedeva limitatamente, mostra tutte le proprie carenze: già il protagonista Andrew Lincoln appare vagamente un pesce lesso, ma gli altri non fanno che rincarare la dose. Allo stesso modo alcune sottotrame aggiunte appositamente per la serie, per esempio quella di Merle, appaiono prevedibili e nemmeno molto sensate (perché tagliarsi la mano al posto delle manette?). Persino l’episodio sceneggiato da Robert Kirkman, il creatore del fumetto da cui The Walking Dead è tratto, atteso con ansia dai fan, si è rivelato addirittura il peggiore delle sole sei puntate di stagione. Non stupiscono dunque le voci sul licenziamento del team di sceneggiatori a favore di una seconda annata affidata a vari freelance, considerata poi l’alta mortalità in un mondo popolato da morti viventi anche il cast potrebbe migliorare. Dunque aspettiamo a stroncare come uno zombie un progetto tanto promettente.