Cecilia Ermini
Gli intensi occhi di blu di Jennifer O’Neal scrutano enigmi e misteri rosso sangue in una storia cupa, ingegnosa e oliata alla perfezione che Lucio Fulci, con inusitata finezza, orchestra con implacabile suspence anche grazie a elementi paranormal/psicologici (molto in voga in quel decennio,...
Incipriato remake dell’insuperabile Scandalo a Filadelfia: scattante e brioso, impreziosito dalle grandiose canzoni del genio Cole Porter, dalla tromba (e dal cameo preziosissimo) di Louis Armstrong e da Grace Kelly che si ritaglia l’ultimo grande ruolo da protagonista prima di...
Il canovaccio è la gloriosa commedia anni 30 e 40 (Susanna su tutti) che Bogdanovich, sofferente di nostalgia cinefila, rispolvera e attualizza. Barbra Streisand è perfetta e (incredibilmente) sensuale, Ryan O’Neal consono nei panni del tonto, ma è Madelaine Kahn che entra nel cuore e...
Coppia di meravigliosa tragicità (Robert Taylor/Cyd Charisse) che sopravvive a pugni e pallottole in uno dei soliti, splendidi capolavori di quel genio di Nicholas Ray. Noir moderno e sconvolgente, melodramma disperato e lacerante e un amore storpio e malato impossibile da cancellare.
Sospeso tra sogno e realtà, racconto crudele di giovinezza e poesia, è uno dei capolavori di Skolimowski, ricco di carnalità e incentrato su quell’età (inquieta) dell’innocenza che non lascia scampo. Strepitosa colonna sonora, fra echi di kraut rock tedesco (gli ahimè dimenticati Can) e il...
Uno dei più bei film d’amore del cinema italiano dove Valerio Zurlini scava fra le pieghe del moralismo di provincia che uccide il sentimento. Opera lirica (musiche di Verdi) e tragica, straziante e randagia, dolcemente accompagnata dal pudore e dalla raffinatezza di un regista sommo. La...
Il kolossal storico della Mgm ruggisce come non mai: Thorpe frulla la delicatezza del ciclo arturiano con i colori pop ante litteram e l’insuperabile compositore Miklós Rózsa inventa letteralmente le musiche e i balli del Medioevo. Risultato spettacolare quasi quanto l’incanto degli occhi...
Fluviale, lancinante e vorticoso. Due vite tentacolari che si fondono e confondono. Due attori (Amalric/Devos) in odore di santità recitativa. Uno dei film più belli degli ultimi 20 anni, firmato dal trascuratissimo Arnaud Desplechin, cineasta scandalosamente mal distribuito. Chi non lo...
Un giallo lucido e autoironico, in apparenza così distante dalle abitudini altmaniane ma in realtà coerente con il percorso del regista. Saggio sulla crudeltà dei rapporti di classe, calibrato con veleno e garbo, che annovera un cast spettacolare (su tutti Jeremy Northam e il suo Ivor Novello...
Aronofsky si incolla alle scapole levigate della ballerina Nina e incide sulla sua pelle una coreografia di ambivalenze, tra verità e finzione, psicologia e follia. Se non aggancia la perfezione agognata dalla sua protagonista, riesce nell’intento di evocare inquietudini, suggestioni,...
Nell’ideale (e ciclicamente aggiornata) classifica dei migliori film sul pugilato, il film di Wise - grazie all’efficace, aggressiva ai limiti del melodramma, messa in scena - se la gioca con Toro scatenato, Rocky e L’eroe della strada. Straordinario Newman in uno dei...
Lo sfondo: l’Italia dei primi anni 60, con il maschio che tenta invano di resistere a un’emancipazione femminile sempre più femminista, volitiva e autonoma. Salce possedeva ritmo invidiabile e umorismo insuperato e questo film è, (forse) anche più di Il federale, la sua prova più...
Marjane Satrapi e Vincent Paronnaud sono diversi come il giorno e la notte (vulcanica e imprevedibile lei, austero e silenzioso lui) ma legati da una complicità rara e magica, nell’arte e nella vita. L’occasione del nostro incontro è l’uscita italiana (il 6 aprile 2012) di Pollo alle prugne...
Geniali copertine, fotografie inedite, ricordi che affiorano di pagina in pagina. Questi gli ingredienti del libro Lucio Battisti e la numero uno (a sinistra la copertina), preziosissimo documento pubblicato in 1000 copie numerate a mano dalla Vololibero Edizioni, che riassume parte della...
Una gemma in musica di Irving Berlin permette ad Astaire di elevarsi come raramente in passato: numeri strepitosi (il balletto al rallentatore), duetti con la Garland (A Couple of Swells) mentre Ann Miller giganteggia nel tip tap. Il titolo italiano (sciocchino) nasconde il più consono...
Capace di mescolare mitologia western, filosofia orientale e trama poliziesca, è uno dei massimi capolavori di Melville: polar schizofrenico ma esistenziale, contemplativo e rigoroso, implacabile saggio sulla solitudine umana. Alain Delon è perfetto, quasi robotico, praticamente indimenticabile...
Primo film western di Aldrich, squisitamente filoindiano, roccioso e arido come il volto combattivo di Lancaster. Burt, anche produttore, impose un finale edulcorato, ma resta lucidissima l’analisi dei conflitti della società americana, cristallizzati dall’animo ribelle e disperato dell’...
Judy Holliday, madre di tutte le oche (finte) bionde del cinema, soffiò la parte teatrale a Rita Hayworth e l’Oscar a Gloria Swanson grazie al (naturale) talento. In questa frizzante sciarada di assoluta perfezione recitativa, il doppiaggio, per una volta, mitizza ancor di più i personaggi (la...
Delirio onirico/erotico nei primi minuti, una Florinda Bolkan repressa e carica di oscuri presagi, una scena lesbo illuminata da lampi di talento visivo. Fulci azzarda fregandosene dell’intreccio ma concentrandosi sugli echi psichedelici, aiutato dalle sperimentali musiche di Morricone: ed è...
Riscoperto solo negli anni 70, Matarazzo filma un piccolo film (a soli 23 anni) assolutamente sperimentale e in controtendenza (fascista): attori presi dalla strada, pochi dialoghi, rifiuto delle scenografie. Ne esce uno spaccato sociale arioso e umanista, accordato con intelligenza e...
Malle esordisce con un giallo incubatore di stilemi della Nouvelle Vague, rompendo con la tradizione francese, improvvisando carrellate e assoli di Miles Davis e mascherando una dolente, spietata analisi amorosa. Jeanne Moreau strepitosa, anche solo per come cammina nelle notti di Parigi.
O Fateli morire lentamente, come recitava il titolo Usa. Film estremo, per gli attori alienati dalle riprese e per lo spettatore, che torna nella giungla di Lenzi dopo Il paese del sesso selvaggio e Mangiati vivi!. Tra le fresche frasche si scoperchiano teste e le...
Nel 1960, un giugno afoso si preparava a incendiare corpi e anime degli spettatori americani, doppiamente impegnati (nella stessa settimana) per il progresso delle loro coscienze grazie a due film sottilmente rivoluzionari: Psyco e L’appartamento. Pur nella loro diversità di...
L’impossibilità filmica di visualizzare il silenzio finalmente sconfitta da questo straordinario lavoro certosino (in tutti i sensi) dove il tempo scorre con la straordinaria normalità del quotidiano e l’assenza di parole crea una sinfonia muta di impagabile ricchezza, trasformando l’astrazione...
Malizioso, eroticissimo gioco di travestimento e finzione, il film di George Cukor si diverte shakespearianamente a scambiare abiti e amori e firma il suo film meno conformista e più originale. Katharine Hepburn, Victor Victoria ante litteram, è un corpo camaleontico indimenticabile e selvaggio...
Subcultura popolare al potere: Dino Risi saccheggia tutto il possibile, dal fotoromanzo alla canzonetta popolare, dall’estetica kitsch pop ai luoghi comuni sulle mezze stagioni. Risultato esilarante e ineguagliabile anche grazie allo straordinario omaggio ai fratelli Marx da parte di un...
«Umbratili e capricciosi, estrosi, dolcemente incoerenti». Così la tenera Jacqueline Sassard dipingeva se stessa e i fratelli marzolini nel meraviglioso, dimenticato film Nata di marzo di Antonio Pietrangeli. Un autoritratto soffice e lievemente assolutorio, riconoscibile anche in quel...
Thriller elegantissimo e sofisticato, un po’ Hitchcock un po’ Edwards, che Donen girò dopo aver abbandonato da un po’ piroette e vocalizzi (per importarli nella struttura cinematografica). La delizia della trama giallo/rosa è accentuata dalla grazia dei due leggiadri protagonisti (Audrey...
Incubo a occhi aperti nell’abisso dell’infelicità, ingiustamente sottostimato da critica e pubblico, che Jane Campion arricchisce di gelido fatalismo e di amorosa illusione mentre il viaggio della sfortunata Isabel (una diafana Kidman) si conclude amaramente nell’annullamento dei sentimenti e...
Da sempre vittima di logiche produttive massacranti, Michael Cimino è comunque sopravvissuto, mescolando esigenze di cassetta a slanci lirici e visionari di raro splendore. Qui rifà alla grande un bellissimo noir di Wyler, regalando una prima parte da antologia del thriller con stile...