Ginevra Lamberti
QUATTRO
Mi scuote per le spalle come fossi ripiena di ovatta invece che di ossa e interiora. Chiede «allora cos’è questo muso? Sei triste? Sei rabbiosa? Hai i pensieri?», dice «dai vieni con me che leggiamo “Astra”». Attraversa l’atrio, il corridoio, il salone....
TRE
Quando era piccola le facevano dire le preghiere e alla fine c’era sempre L’eterno riposo. Suonava diverso da tutte le altre, era una porta su un’oscurità che non le piaceva. Pensava che era la poesia della fine. Per fugare l’inquietudine si...
DUE
È lenta nel lavoro come nell’autodifesa, ma riesce a evitare sia il primo che il secondo colpo. Il terzo invece la prende in faccia. Impassibile si gira a cercare gli occhi di Monica e quando li trova dice: «Almeno sono panini morbidi». Ridono e continuano a...
UNO
Quando si entra in una casa di riposo, una qualsiasi, non si vuole scappare perché l’odore fa schifo, si vuole scappare perché il sentore della consunzione ha la consistenza di un presagio.
La struttura sta in cima a un colle, circondata dagli alberi...