Dirty John: Betty

Serial Minds pubblicato su FilmTv 37/2020

Dirty John: Betty


Stagione: 2

Il caso di Betty Broderick ha avuto grande risonanza negli Stati Uniti, per la sua natura di melodramma borghese da tabloid: nel 1989 l’ex moglie di un avvocato di successo, persa la testa dopo il divorzio, ammazza a colpi di pistola l’ex marito e la nuova consorte, nella loro villa nei sobborghi di San Diego. Il crimine è al centro della seconda annata di Dirty John, a sorpresa trasformata in serie antologica dopo una prima stagione incentrata sul truffatore e stalker John Meehan; questa volta, il punto di vista predominante non è quello delle vittime ma quello dell’assassina (un’Amanda Peet in stato di grazia), a sua volta succube di quella forma di manipolazione chiamata gaslighting, ovvero il tentativo di far passare una persona per pazza e visionaria (di recente ben descritto da due film come L’uomo invisibile e Lucy in the Sky), che la porta al punto di rottura. A partire da quel punto, e in ordine sparso, vediamo spezzoni della sua esistenza: dall’infanzia e adolescenza con la famiglia cattolica, all’incontro con l’ambizioso Dan Broderick (Christian Slater, con impeccabile faccia di bronzo); dai primi anni di matrimonio al verde, alla scalata di lui negli edonisti anni 80; fino ad arrivare all’agiata vita californiana da cui la protagonista precipita bruscamente quando Dan abbandona il tetto coniugale per la giovane amante. Nonostante Betty sia il centro della narrazione, non si cerca una giustificazione per il suo crimine, né una chiamata all’empatia nei confronti di una donna che, anche prima di impugnare la pistola, si era lanciata in grottesche vendette sfociate in vero e proprio stalking. La serie, piuttosto, restituisce la complessità del personaggio e gli strati di abuso esplicito o socialmente accettato sotto i quali è maturata, fino a incancrenirsi, la rabbia di una donna incapace di vedere le sbarre della sua gabbia dorata. Innamorata del suo ruolo di moglie e madre perfetta, un ruolo che i genitori prima e il compagno poi le hanno cucito addosso, Betty ha scelto di portare avanti gravidanze indesiderate per fare contento il marito; ha scelto di mantenerlo mentre studiava; ha scelto di precludersi qualsiasi orizzonte professionale in nome di un concetto idealizzato di famiglia. Ha scelto così, senza accorgersi che quelle scelte hanno ristretto la sua identità di donna al punto da farla coincidere col matrimonio, e quindi da disintegrarla interamente al momento del divorzio. Non solo ai suoi occhi, ma pure a quelli del prossimo, che davanti alla sua implosione socialmente riprovevole non fa che pretendere da lei di dimostrarsi adatta ai suoi compiti da donna perbene: quando in uno scatto di rabbia lascia i figli a casa dell’ex, è messa in discussione la sua capacità di madre; quando cerca conforto dai suoi genitori, le viene affibbiata la colpa di non aver saputo tenersi stretto il coniuge, e così via. In una spirale di ipocrisie che, forzando i confini del puro e godibile intrattenimento true crime, invita alla riflessione sui rapporti di forza e sul senso profondo dei ruoli che la società dà per scontati.

Dirty John: Betty (2018)
Titolo originale: Dirty John: The Betty Broderick Story
Creata da: Alexandra Cunningham
Stagione: 2
Genere: Biografico - Produzione: Usa - Durata: 44'
Cast: Amanda Peet, Christian Slater, Rachel Keller, Connie Britton, Eric Bana, Julia Garner, Holley Fain, Lena Georgas, Juno Temple, Anna Jacoby-Heron

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