- a cura della Redazione -
Cronaca titanica e appassionante della (ri)nascita di una nazione, il western postatomico di Costner sgrana un’ambiziosa epica futuribile, dove solo l’amore, la condivisione e il richiamo alla tradizione (anche filmica) possono salvare l’umanità dalla barbarie d’un progresso invertito di rotta...
Tre anni prima di Peckinpah, Brooks recluta un altro mucchio selvaggio di avventurieri perché cantino il tramonto del vecchio West e le disillusioni insite in ogni rivoluzione. Tra i western più influenti del decennio, anticipa con amara lucidità disincanti e turbamenti della New...
Cosa ci fa Miley Cyrus abbigliata da teenager in fase di sperimentazione, gli occhi a stellina incollati allo schermo dell’iPhone? No, non sta messaggiando con il fidanzatino Liam Hemsworth. È la protagonista dell’ennesimo esempio di cannibalizzazione hollywoodiana in forma di remake: LOL....
Tralasciate pure i primi due fiacchissimi episodi (firmati Vadim e Chabrol) e concentratevi sul terzo, un piccolo grande capolavoro felliniano che mescola Edgar Allan Poe, gli spaghetti western e l’horror di Mario Bava, ed eterna la maledettissima e platinata icona Swinging London Terence Stamp...
Nerissimo e angosciante, il film di Aldrich sgomenta ancora oggi per la sua straordinaria invenzione visiva (i titoli di testa al contrario), per gli echi di Hammett e Orson Welles e il possente (anche se seminascosto) grido d’allarme contro le armi nucleari. Esordio col botto per la superba...
Dopo anni di timidi approcci e sangue col contagocce, finalmente torna in Italia la violenza più cieca e il sano gusto per il macabro. Albanesi non ha timori reverenziali e la sua rabbia giovane, sposata a un pacato citazionismo, riesce nel miracolo a basso costo di sconvolgere tutto e tutti....
Personalissima incursione nel genere post catastrofico, l’opera di Weir è un inquietante studio sull’irrazionalità e l’estasi della salvezza che, con stile liberissimo e anarchico, volteggia insieme a un onnipotente Jeff Bridges (non a caso in stato di grazia). Cast di contorno ricchissimo e...
L’episodio più teso e suggestivo della serie Tv, ideata e introdotta da Argento (qui anche regista), ricostruisce con sottile ironia un delitto dai contorni metafisici. Ne esce un breve giallo, epurato di violenza e mosso dal jazz di Giorgio Gaslini, con un pungente ammicco finale alle mani...
Ispiratosi al Golpe Borghese, Monicelli dirige una farsa polemica, cinica e grottesca, dove mischia satira e denuncia mettendo alla berlina trame nere e gerontocrazia italiana. Con grande lucidità, si scorgono le catastrofiche filiazioni di una pagliacciata esemplare, già incline alla dittatura...
Algido thriller delle nevi come Fargo dei Coen, la definitiva prova della maturità registica di Raimi è un apologo secco e asfittico sulle conseguenze dell’avidità umana, una tragica ronde d’orrore quotidiano e ordinaria cupidigia. Con un crescendo finale di rara crudeltà...
Dal romanzo Elmer Gantry di Sinclair Lewis, un potente affresco dell’America di provincia, saggio aspro e chiaroscurale sul ruolo del consenso nella società statunitense e sulla sua religiosità morbosa. Burt Lancaster, nel ruolo più intenso di sempre, vinse l’Oscar. Tra i massimi...
Incompreso e snobbato capolavoro che vola altissimo, mescolando storie ed epoche in un travolgente flusso di immagini mirabolanti e crossover musicali (Michel Legrand reinterpreta Rachmaninov) di rara esuberanza. Ma è sufficiente il pianosequenza iniziale sulle strade notturne del Tempo per...
Deliziosa commedia squilibrata (e decisamente anomala nel panorama fantagenetico dell’epoca) che ha il merito, grandissimo, di regalare a Peter O’Toole un personaggio stralunato e dalle venature malinconiche che il mirabolante attore inglese interpreta con encomiabile disincanto e dolce ironia...
Malinconico autunno Passione per i turbinii del sentimento e poetica sobrietà registica avvolgono per l’ultima volta la coppia delle meraviglie Amedeo Nazzari/Yvonne Sanson. Il film risente di qualche stanchezza narrativa ed emozionale, ma la mano di Raffaello Matarazzo riesce comunque a dare...
Noir crudo e granitico sulla purezza dell’amicizia e sull’individuale senso dell’onore, nonché elegia straziante e altamente etica sull’irrecuperabilità del passato, l’ineluttabilità della sconfitta e l’incontro/scontro tra culture irrimediabilmente diverse. Tra i massimi capolavori di Pollack...
Apice in technicolor per il filone storico della Mgm anni 50: Robert Taylor è sempre garanzia di bellezza e prestanza fisica, Elizabeth Taylor buca lo schermo con occhi viola mai così fulgidi e il triste George Sanders cesella un ruolo di rara complessità psicologica. Musiche di Miklos Rozsa in...
Quando Faulkner giocava con i sudori e le ossessioni di Tennessee Williams: Martin Ritt trasporta tutto sullo schermo con l’ausilio della super coppia Newman/Woodward e insinua le prime crepe nel buonismo tradizionale della Hollywood degli anni d’oro. Straordinari i comprimari, su tutti Lee...
Basterebbero i primi cinque stupefacenti minuti (sulle note di New York, New York) per capitolare davanti a questo musical rivoluzionario (il primissimo a essere girato in esterni reali). Il duo di geni Donen/Kelly orchestra musiche strepitose, balletti mozzafiato e l’immancabile gioia...
Il drammaturgo Pinter, qui nelle vesti di sceneggiatore, stravolge il bestseller di Fowles con una messa in abisso raffinata e suggestiva, dove la realtà vive in osmosi con la sua messa in scena e la cornice è libera d’adombrare il quadro. Un elaborato mélo al calor bianco, magnificato da...
Sulle orme dell’amico Jim Jarmusch e dei Leningrad Cowboys kaurismäkiani, il direttore della fotografia DiCillo sorprende con una commedia anomala e trasognata, fatta di rockabilly cosmetico e bozzetti sospesi. A fianco di Nick Cave, un giovanissimo Brad Pitt. Pardo d’oro a Locarno.
Apice irripetibile del melodramma matarazziano che consegna all’eternità i baffi di Amedeo Nazzari e le lacrime (napulitane) di Yvonne Sanson. Bastonato con troppa crudeltà, finalmente possiamo smettere di giustificarne la visione per colpa delle nonne per dichiarare apertamente un amore...
Il cinema più brutto del mondo: sgangherato, ridicolo, regia fantasmatica, il peggio del peggio insomma. Ma la genialità, ancora tristemente incompresa, della musica degli Squallor nobilita tutta l’operazione, elevandola a capolavoro assoluto di comicità profondissima e senza senso, come la...
Dopo Fucking Åmål, Moodysson guarda alla vita di una comune degli anni 70 con nostalgia e agrodolce ironia. Una commedia corale, trascinante e pensosa sullo scontro tra idealismo e realismo, astrazione libertaria e perbenismo borghese. Passibile forse di buonismo, ma in fondo lucida e...
Dopo i risorgimenti di Bogdanovich, per qualche stagione morbida e felice, negli anni 70 la macchina da presa guarda indietro alla screwball sofisticata e a una rinnovata guerra dei sessi. Il film di Melvin Frank in questo è perfetto e scalpitante, e regala a Glenda Jackson un Oscar insperato e...
La stagione della rinascita è anche la prima a essere sfiorata dalla poetica rohmeriana: trasparente studio di finezze psicologiche, è dolcemente dedicato alla giovinezza e all’incomunicabilità dove il carattere volubile dei sentimenti soffia sui cuori dei protagonisti, come le prime brezze...
Mix chiassoso e forsennato di più generi (gangster movie, splatter, demenziale), animato da un cast all star di vecchie glorie del cinema bis, è anche un’ode appassionata e liberatoria al bestiario dei B movie, un divertissement pulp scritto da Tarantino ai tempi del liceo, colmo di...
L’eretica versione pasoliniana di Euripide è la tragedia di una sparizione: il personaggio della Callas incarna la cultura agricola, il radicato senso del sacro, il coacervo di cieche pulsioni e innati desideri; Giasone è la cultura urbana, sopraffattrice, omologante. Il cinema è resistenza....
Sorrentino elegge il Divo Giulio (Andreotti) a sineddoche del Potere, quello soffocante e polveroso che imprigiona la Repubblica nelle pastoie della sua autoperpetuazione. E per sollevare il velo e additare il Re nudo, oltre la denuncia, sceglie la forza esplosiva del grottesco e immagini...
Residuato di un’umanità i cui connotati sono sempre più latenti e meno manifesti. Verhoeven costruisce intorno al suo personaggio più tragico un mondo impersonale, chiuso in un cielo d’acciaio che comunica l’impotenza di una nuova razza, nella quale il più umano tra gli umani è un cyborg.
La sintesi definitiva del cinema di John Woo, vero distillato (esplosivo) della poetica di enfasi narrativa e di implosione visiva dell’autore hongkonghese. Una grande storia d’amicizia, tra Michael Cimino, Sam Peckinpah e Don Siegel, con un finale di iperbolica irripetibilità.