Marco Amerighi
Avevo frequentato tanti di quegli stronzi che quando mi arrivò un SMS da un numero sconosciuto non me ne stupii neanche. Nel testo si diceva solo di presentarsi a un indirizzo, via Mozart 11, davanti a Villa Necchi, e di portare un accompagnatore e un rossetto color verdemare.
Erano...
Lo facemmo lì, la prima volta. Pena, senso di colpa, noia... qualunque fosse stata la motivazione che mi spinse a sfilarmi gli shorts e a farmi leccare dalla lingua di quell’uomo che in tre anni ci aveva ammorbato straparlando di Dolce stil novo, di Sturm und Drang e del martirio di...
Cos’è quel mugugno, vuoi sapere se mi fece incazzare? A quei tempi mi faceva incazzare qualunque cosa venisse dalle sue mani o dalla sua bocca. Povera Elena. Lei era, tipo, una meteorologa delle discussioni. Le bastava guardarmi negli occhi per capire con quale frase mi avrebbe fatto saltare i...
«E cosa dovrei raccontarti? Un evento qualunque della mia vita, tanto per fare conversazione, in attesa che la bufera là fuori si calmi e ci permetta di uscire, vuoi dire? Che buffo che sei, amore. Nel senso buono. Mi piacciono i tuoi occhi, profondi come crepacci, mi sembrano gli occhi di un...