Carlo Valeri
Nato a Roma nel 1977, Laureato in Filmologia all’Università La Sapienza di Roma con una tesi sul remake e a Roma Tre con uno studio monografico su Olivier Assayas, inizia a scrivere per Sentieri Selvaggi dal 2007, di cui è attualmente caporedattore.
Insieme ad Aldo Spiniello è codirettore del bimestrale cartaceo Sentieri Selvaggi 21st.
Ha collaborato con Segnocinema, Revision Cinema, Pointblank e per il programma radiofonico Onde selvagge, ha curato gli ebook Wayward Pines e Blade Runner 2049, ed è coautore dei volumi Il buio si avvicina. Temi, figure e tecniche dell’horror americano dalle origini a oggi, edito da Dino Audino e di Una passione selvaggia. 20 anni di storie (e vite) di Sentieri selvaggi, scritto a quattro mani con Sergio Sozzo. Per la Scuola di cinema Sentieri selvaggi è docente del corso triennale di specializzazione in Critica e giornalismo cinematografico.
Conclave è un film di guerra tanto quanto Niente di nuovo sul fronte occidentale. Le trincee fangose ed escrementizie che abitavano il fortunato adattamento del libro di Remarque sono sostituite dagli interni claustrofobici e dalle stanze sigillate del Vaticano. Il...
È possibile mettere insieme Halloween con Ritorno al futuro? Lo slasher movie con il viaggio nel tempo? Secondo gli autori di Time Cut (bel titolo) evidentemente sì. E allora ecco questo corpo-Frankenstein targato Netflix pensato apposta per dare anche alla...
Con la poliedricità di un Alessandro Blasetti del “nostro” tempo, Michele Placido regista ha da sempre attraversato generi cinematografici, momenti storici, fasi industriali e “ideologiche” variabili, avendo in mente una proposta di cinema medio individualista e viscerale. Una proposta...
Tre cuori. Un cuore rosso che pulsa vigoroso, un cuore grigio che resta indifferente, un cuore nero che non riesce ad amare. Non importa se i film siano belli, brutti o checchessia. Questa è solo una questione di cuore. Su questo numero, i cuori di Carlo Valeri
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Vi proponiamo una ricetta azzardata. Abbiamo da una parte Martin Scorsese e dall’altra John Landis. Vanno fusi uno con l’altro e servirebbe un abile mescolatore, qualcuno capace di demolire il “sogno americano” shakerando l’esistenzialismo scorsesiano con la comicità anarchica landisiana....
Nel cinema di Peter Weir la natura assume sempre contorni mistici, allucinatori, in aperta opposizione al mondo sociale. È un elemento perturbante (e arcaico) che mette in crisi le fondamenta del Sistema e del mondo moderno. Picnic ad Hanging Rock (...
L’etica del Male è il Male. Si propaga di personaggio in personaggio come un virus. Una maledizione che contagia famiglie, animali, paesaggi, città. E quindi la prima intuizione di questo horror, che non ha paura di “fare” l’horror e quindi di lavorare tanto sulla mostruosità “diretta” dello...
Laddove il drone, e quindi il mezzo tecnico, in I miserabili diventava lo strumento narrativo e teorico con cui far esplodere la tensione e i conflitti tra la polizia e i residenti del quartiere in cui era ambientata l’opera prima di Ladj Ly, in questo successivo Gli indesiderabili...
L’inizio sembra rimandare ai blockbuster “politici” in prima linea, di barricate contro la polizia e assalto rabbioso alle istituzioni, con tanto di immagini in bassa risoluzione a filmare l’incursione di un gruppo di operai all’interno di una fabbrica. E infatti Acid è un film “...
Traiettorie iperboliche, anarchiche, imprevedibili, a indicare le molteplici possibilità espressive, sensoriali e narrative del cinema. Prendiamo tutte quelle strane storie “fantastiche e infinite” che attraversano il Tempo e lo Spazio, confessate dal jinn Idris Elba alla studiosa...
Da qualche parte tra il saggio studentesco, il memoir e l’affresco storico trova un suo “piccolo” spazio anche questo excursus autobiografico diretto dal lettone Viesturs Kairiss, classe 1971 e quindi appena ventenne ai tempi in cui si svolge January. Siamo infatti...
Come gli artisti concettuali che hanno bisogno di uno spazio in cui far interagire e far respirare la loro opera d’arte, Denis Villeneuve necessita di traiettorie e architetture in cui far “vivere” i film che dirige. Nel suo cinema tutto sembra partire da uno spazio/set da allestire,...
Guida pratica al neo-noir. Quasi un vademecum. In Il fuoco del peccato Neil LaBute scrive e dirige, ma soprattutto gioca a carte scoperte, tra citazioni cinematografiche, letterarie, teoriche. Il film si apre e si chiude con l’immagine allucinatoria della dark lady bionda in...
Un uomo e una donna, in viaggio. Destinazione Stati Uniti (sotto Trump). L’obiettivo è trasferirsi a Miami e cominciare una nuova vita. Quando fanno scalo all’aeroporto di New York, però, le cose si complicano. Diego ed Elena, lui urbanista venezuelano, lei ballerina spagnola, nonostante i...
Il cacciatore di Michael Cimino. Quasi un mantra per i cinefili utopisti. Che solo a pensarlo (e a scriverlo) così imperiosamente, il film e il cineasta uno di seguito all’altro, assomiglia già a un’invocazione oracolare. Come la bellezza. Che Michael Cimino ha sempre raccontato,...
Partiamo da un fatto: Brian Helgeland sa fare cinema. Sa scriverlo. E anche dirigerlo. E in Finestkind sembra ritrovare quel marchio di fabbrica noir/antropologico che contraddistingueva per esempio le sue sceneggiature per Clint Eastwood (Debito di sangue, Mystic River) con...