- a cura della Redazione -
Primo dei sette strepitosi film di Matarazzo con la fiammeggiante coppia Amedeo Nazzari e Yvonne Sanson. Il maestro romano rifonda il melodramma italiano concentrandosi sulle passioni popolari e senza fronzoli, glorificando l’immagine della donna come insostituibile, caldo angelo del focolare...
In un febbricitante viaggio al termine della notte, tra fantasmi softcore e abissi della coscienza, Ferrara affolla di visioni scabrose una deriva tossica e plumbea, ipnotico cupio dissolvi di un regista porno affondato nel proprio fallimento. Per entrambi, il cinema è ossessione, il...
Indulgendo meno del solito in sparatorie e coreografici show down, il maestro di Hong Kong intona il disperato canto del cigno di una generazione falcidiata dalla guerra, attraverso uno struggente dramma d’azione e d’amicizia. Un’epica cupa e viscerale, fatta di ferite impossibili da...
Due monumenti di Hollywood per la prima volta insieme in un Bergman all’americana che confonde realtà (il rapporto fra Henry e Jane Fonda) e senile finzione. Un film furbo e dalla lacrima facile, ma in grado lo stesso di commuovere con sincerità. Oscar riparatore al vecchio Henry e alla Hepburn...
Da uno script dello scrittore noir Jim Thompson, Kubrick apre il racconto filmico a più prospettive, frastagliando la tessitura temporale di flashback vertiginosi. Non solo un heist movie epocale e traboccante di tensione, ma un perfetto meccanismo a incastro narrativo, implacabile e...
Tra un «Antani, che blinda la supercazzola prematurata» e un «tarapia tapioco come se fosse Antani», si consuma uno tra i culti della cinemodernità italiana. Monicelli costruisce sulle parole di Germi un nuovo linguaggio, capace ancora oggi di produrre divertite emulazioni generazionali.
La scoperta del sentimento, fragile come un castello di sabbia, movimentato come le onde del mare. Rohmer filma con spontanea curiosità e delicata introspezione, ma lascia spazio all’esuberanza dei corpi acerbi. Ritroveremo Amanda Langlet una decina d’anni dopo nel capolavoro Racconto d’...
Le Principesse a volte si travestono da prostitute e riescono a sconfiggere l’impossibilità di amare. Termina, ma riparte da qui, questo grande film dell’incompreso Claude Sautet che richiama Michel Piccoli e Romy Schneider, i coniugi di L’amante, per raccontare una favola polar e...
Quasi fosse un grottesco precorritore del Salò pasoliniano, il feroce apologo di Ferreri sul suicidio della civiltà sviscera i miti e i riti di una società del benessere ormai in via di decomposizione. Satira nera dell’edonismo borghese, pamphlet furibondo e asfittico, allegoria di...
Gioco d’equivoci lieve e malinconico, è la Regina delle sophisticated comedy, sospesa tra ironia e tenerezza, schermaglie screwball e dolente romanticismo. Senza omettere il cappio della solitudine e della disoccupazione, Lubitsch compone una struggente polifonia dei (buoni)...
Marivaux nella banlieue: l’opera seconda di Kechiche improvvisa un’impetuosa favola d’amore e di teatro, dove la spontaneità della vita è colta in flagrante, il linguaggio si reinventa, serrato e vivace, e attori non professionisti (ri)mettono in scena, con l’irrequieto gergo del reale, una...
Se l’estro visionario dell’ex Monty Python Terry Gilliam veleggia a briglie sciolte, le scenografie di Ferretti e i costumi di Gabriella Pescucci aiutano a forgiare un apparato spettacolare bulimico e ambizioso, da Paese delle Meraviglie barocco e ipertrofico. Flop al botteghino e prorompente...
L’autunno della coscienza, con le tinte giallo/marroni e la vitalità delle foglie morte nel prato di casa Whitaker. Haynes segue le tracce di Sirk e rinnova il mélo al femminile. Il trionfo dell’atrofia si consuma tramite il sorriso abortito della Moore e l’accettazione passiva di un...
...specialmente se Gene Kelly è portatore sano di cieli azzurri e cinguettii grazie alla sua gioia di vivere sfrenata e implacabile. Qui il retrogusto è a tratti amaro e nostalgico, ma è sufficiente vederlo danzare il tip tap sui pattini a rotelle per far tornare il sereno. Strepitosa, come al...
Rarissima occasione per vedere questo capolavoro dimenticato di un regista ancor più nell’oblio. Brooks abbandona machismi e polveri western per insinuarsi nelle crepe della psicologia femminile (e di sua moglie Jean Simmons) e si mette a nudo con una ballata rarefatta e umida di lacrime amare...
La roulette come la vita: la ronde convulsa e scanzonata di due malati di gioco passa, nel giro di una sola notte, dal resoconto trascinante di un’amicizia improvvisata all’affresco impietoso e malinconico di una nevrosi esemplare. A vincere, dopotutto, è sempre il banco. Magistrale....
Un geometrico, ma non per questo freddo, studio sulla menzogna, l’amore e il tradimento, che Lubitsch dirige con intelligenza mitteleuropea, stratificata e appassionante. Imitatissima la scena della cena vista dai domestici (Truffaut) e finale (giocato tra fuori campo e sottintesi) di...
Commistione chiassosa e rutilante di generi e maniere, celebra con esotismo weird icone e motivi del melodramma thai anni 60, mixandoli a infiltrazioni di Sirk, Leone e Shaw Brothers. Ne esce un pastiche bizzarro e sovraccarico, comprensivo di astuzie kitsch e fondali dipinti...
Lussureggiante melodramma esotico, primo film americano per la coppia da sogno Dietrich/Von Sternberg e pietra miliare del delirio barocco e antirealista (paesaggi palesemente ricostruiti in studio). Marlene è una mantide religiosa sublime come non mai, Gary Cooper un totem di virilità...
Spietata panoramica, rielaborata con tutti gli stilemi tipici del fellinismo, sul degrado del mondo contemporaneo, soprattutto morale, che il Maestro di Rimini incalza mantenendo un distacco scambiato scioccamente per rassegnato qualunquismo, ma il suo era già un occhio aperto nel futuro.
Claustrofobia, bestialità e masochismo all’ennesima potenza per un cupissimo Pollack che, grazie a una ricostruzione d’epoca allucinante, rielabora al nero il Mito americano per poi riflettere sull’amarezza collettiva del destino. Jane Fonda strepitosa come non mai, aiutata da un cast di glorie...
Tra i capolavori di Walsh, White Heat è un gangster movie suicida, incendiato di rabbia e vertigine. Noir mercuriale, è una mina vagante della Storia del Cinema, al pari dell’immortale Cody Jarrett di cui racconta le gesta impazzite: fuorilegge irredento, (anti)eroe epilettico, uomo/...
Un copione che svolazza sul set come il palcoscenico affollato di mostri sacri che hanno voglia di rilanciarsi continuamente battute al fulmicotone. Se Albertone ci dà dentro con le tipiche caratterizzazioni dei suoi esordi, l’ineffabile Franca Valeri si cuce addosso uno dei suoi personaggi...
Delirio ecologista ante litteram con il grandissimo Mel Ferrer a dirigere la moglie Audrey Hepburn. Favola davvero ardita per i tempi e un potente finale capace di sconvolgere ancora oggi anche lo sguardo più navigato. Una gemma grezza, sepolta dalla polvere ma assolutamente meritevole di onori...
Nel più bizzarro dei western all’italiana, Canevari trapianta nel deserto umori gotici e suoni hard/prog, calandovi una deriva muta e straniante, tra vagabondaggi hellmaniani e simbolismi deliranti, boomerang di senso e refoli psichedelici. Uno spaghetti western sfrontato e allucinogeno, per...
Ipnotico e disturbante capolavoro depalmiano (scritto da Paul Schrader) che stordisce i sensi con i passi felpati della macchina da presa. Fra affreschi fiorentini e vertigini del cuore, si inerpica senza paura fino al finale straziante e sfrenato, uno dei più devastanti della Storia del Cinema...
Tesissimo e vigoroso, è un’autentica gemma del poliziesco (con spettro terrorismo) dell’epoca: Stallone come sempre convince nella sua immobilità e Rutger Hauer è un sensuale cattivo da manuale. Conclusione memorabile, ma la cupezza di quella marcia New York sconcerta e disgusta ancora oggi....
Da King, il sobrio adattamento di Carpenter prende le vesti di un horror/mélo debitore di certa Sci-Fi anni 50. La storia d’amore tra uomo e macchina, bypassando sottilmente i vincoli della commissione, disegna un fascinoso manifesto antiborghese che fa del rock’n’roll il proprio grimaldello....
Un grido lancinante entrato nella Storia, una maschia maglietta che non lascia scampo e una protagonista sfatta e un po’ ninfomane per il più turgido melodramma di Tennessee Williams. Kazan e la sua ossessiva, sudata macchina da presa arricchiscono il tutto, aggiungendo ancor più stucco sul...
Grande film, meraviglioso CinemaScope, e un cast da pelle d’oca (un granitico Spencer Tracy e il sempre sottostimato Robert Ryan). Ma è lo stile di Sturges a colpire il cuore, con la sua prosa essenziale ed evocativa, capace di creare tensione con niente e di regalare sana inquietudine...