- a cura della Redazione -
Incompreso e snobbato capolavoro che vola altissimo, mescolando storie ed epoche in un travolgente flusso di immagini mirabolanti e crossover musicali (Michel Legrand reinterpreta Rachmaninov) di rara esuberanza. Ma è sufficiente il pianosequenza iniziale sulle strade notturne del Tempo per...
Deliziosa commedia squilibrata (e decisamente anomala nel panorama fantagenetico dell’epoca) che ha il merito, grandissimo, di regalare a Peter O’Toole un personaggio stralunato e dalle venature malinconiche che il mirabolante attore inglese interpreta con encomiabile disincanto e dolce ironia...
Quando Faulkner giocava con i sudori e le ossessioni di Tennessee Williams: Martin Ritt trasporta tutto sullo schermo con l’ausilio della super coppia Newman/Woodward e insinua le prime crepe nel buonismo tradizionale della Hollywood degli anni d’oro. Straordinari i comprimari, su tutti Lee...
Basterebbero i primi cinque stupefacenti minuti (sulle note di New York, New York) per capitolare davanti a questo musical rivoluzionario (il primissimo a essere girato in esterni reali). Il duo di geni Donen/Kelly orchestra musiche strepitose, balletti mozzafiato e l’immancabile gioia...
Il drammaturgo Pinter, qui nelle vesti di sceneggiatore, stravolge il bestseller di Fowles con una messa in abisso raffinata e suggestiva, dove la realtà vive in osmosi con la sua messa in scena e la cornice è libera d’adombrare il quadro. Un elaborato mélo al calor bianco, magnificato da...
Sulle orme dell’amico Jim Jarmusch e dei Leningrad Cowboys kaurismäkiani, il direttore della fotografia DiCillo sorprende con una commedia anomala e trasognata, fatta di rockabilly cosmetico e bozzetti sospesi. A fianco di Nick Cave, un giovanissimo Brad Pitt. Pardo d’oro a Locarno.
Malinconico autunno Passione per i turbinii del sentimento e poetica sobrietà registica avvolgono per l’ultima volta la coppia delle meraviglie Amedeo Nazzari/Yvonne Sanson. Il film risente di qualche stanchezza narrativa ed emozionale, ma la mano di Raffaello Matarazzo riesce comunque a dare...
Noir crudo e granitico sulla purezza dell’amicizia e sull’individuale senso dell’onore, nonché elegia straziante e altamente etica sull’irrecuperabilità del passato, l’ineluttabilità della sconfitta e l’incontro/scontro tra culture irrimediabilmente diverse. Tra i massimi capolavori di Pollack...
Apice in technicolor per il filone storico della Mgm anni 50: Robert Taylor è sempre garanzia di bellezza e prestanza fisica, Elizabeth Taylor buca lo schermo con occhi viola mai così fulgidi e il triste George Sanders cesella un ruolo di rara complessità psicologica. Musiche di Miklos Rozsa in...
Apice irripetibile del melodramma matarazziano che consegna all’eternità i baffi di Amedeo Nazzari e le lacrime (napulitane) di Yvonne Sanson. Bastonato con troppa crudeltà, finalmente possiamo smettere di giustificarne la visione per colpa delle nonne per dichiarare apertamente un amore...
Il cinema più brutto del mondo: sgangherato, ridicolo, regia fantasmatica, il peggio del peggio insomma. Ma la genialità, ancora tristemente incompresa, della musica degli Squallor nobilita tutta l’operazione, elevandola a capolavoro assoluto di comicità profondissima e senza senso, come la...
Dopo Fucking Åmål, Moodysson guarda alla vita di una comune degli anni 70 con nostalgia e agrodolce ironia. Una commedia corale, trascinante e pensosa sullo scontro tra idealismo e realismo, astrazione libertaria e perbenismo borghese. Passibile forse di buonismo, ma in fondo lucida e...
Dopo i risorgimenti di Bogdanovich, per qualche stagione morbida e felice, negli anni 70 la macchina da presa guarda indietro alla screwball sofisticata e a una rinnovata guerra dei sessi. Il film di Melvin Frank in questo è perfetto e scalpitante, e regala a Glenda Jackson un Oscar insperato e...
La stagione della rinascita è anche la prima a essere sfiorata dalla poetica rohmeriana: trasparente studio di finezze psicologiche, è dolcemente dedicato alla giovinezza e all’incomunicabilità dove il carattere volubile dei sentimenti soffia sui cuori dei protagonisti, come le prime brezze...
Mix chiassoso e forsennato di più generi (gangster movie, splatter, demenziale), animato da un cast all star di vecchie glorie del cinema bis, è anche un’ode appassionata e liberatoria al bestiario dei B movie, un divertissement pulp scritto da Tarantino ai tempi del liceo, colmo di...
Sorrentino elegge il Divo Giulio (Andreotti) a sineddoche del Potere, quello soffocante e polveroso che imprigiona la Repubblica nelle pastoie della sua autoperpetuazione. E per sollevare il velo e additare il Re nudo, oltre la denuncia, sceglie la forza esplosiva del grottesco e immagini...
Residuato di un’umanità i cui connotati sono sempre più latenti e meno manifesti. Verhoeven costruisce intorno al suo personaggio più tragico un mondo impersonale, chiuso in un cielo d’acciaio che comunica l’impotenza di una nuova razza, nella quale il più umano tra gli umani è un cyborg.
La sintesi definitiva del cinema di John Woo, vero distillato (esplosivo) della poetica di enfasi narrativa e di implosione visiva dell’autore hongkonghese. Una grande storia d’amicizia, tra Michael Cimino, Sam Peckinpah e Don Siegel, con un finale di iperbolica irripetibilità.
Giorni che scorrono tra i Giorni del Ringraziamento, e personaggi che si divincolano dalla tipizzazione per muoversi come vivi incarnati dell’Allen pensiero. Lui si fa da parte (e non vale per il tutto). Distillato di fallimenti declinati in agrodolce, sbugiarda la copertina ipocrita della...
Miniserie per la Tv prima, poi affresco cinematografico, comunque un capolavoro. 6 momenti nella vita di una coppia (e di una generazione e di un’utopia) in disfacimento. Le parole ornano, simulano, nascondono i sentimenti, ma sono i volti a parlare. L’amore è qualcosa di violento, sempre. ...
I personaggi sono straziati, dolenti. Umani. Cassavetes mescola eccessi teatrali e rivalità quotidiane. Ma è nei due ruoli femminili che l’autore fa emergere con sensibilità e originalità un distacco dalle consuetudini cinematografiche e dagli alibi quotidiani assolutamente unici.
L’eretica versione pasoliniana di Euripide è la tragedia di una sparizione: il personaggio della Callas incarna la cultura agricola, il radicato senso del sacro, il coacervo di cieche pulsioni e innati desideri; Giasone è la cultura urbana, sopraffattrice, omologante. Il cinema è resistenza....
Raffaello Matarazzo infiamma i cuori e moltiplica colpi di scena, piagnistei, sequenze madri in questa sorta di film liberatorio della sua poetica melodrammatica e fiammeggiante. Il ruolo della donna è meno incisivo rispetto alle pellicole precedenti, ma conserva comunque una forza motrice...
Giordana sceglie la strada della fedele, puntigliosa ricostruzione processuale e scandaglia quintali di documenti, s’informa attraverso libri e testimonianze, sforzandosi di dare un’oggettività al di là dei propri convincimenti. Risultato dignitoso, sdegno inalterato e amarezza ancora viva nei...
Primo e ultimo kolossal di George Cukor, è un censuratissimo (scene d’amore davvero audaci) mélo soffocato dalla produzione mastodontica, ma capace di imprimere una sensualità ambigua e disperata, grazie all’ennesima prova, strepitosa e sottovalutata, di un’Ava Gardner all’apice dell’erotismo...
Uno dei primi esempi di teledramma trasportato sul grande schermo, il dolce amaro film di Delbert Mann fu capace di far soffiare una ventata di freschezza un po’ freak nello stantio panorama hollywoodiano. Otto candidature agli Oscar e quattro premi, uno meritatissimo all’immenso Borgnine. ...
Appoggiandosi a uno strepitoso Volonté, Petri schiaccia il pedale del grottesco disegnando un sottobosco piccolo borghese del Belpaese di bruciante ferocia, grazie a una colonna sonora da urlo sincopato, un parterre di comprimari da leccarsi gli occhi e un copione, di Pirro, che oggi varrebbe...
Sottovalutatissimo melodramma turgido e sudaticcio che si nutre del fango delle paludi di New Orleans, suggestiva ambientazione di tutta la prima, tesissima parte. La coppia Gere/Basinger fa scintille, l’erotismo è dosato quanto basta e un cattivo impomatato come Jeroen Krabbé non si dimentica...
Posseduto dalla titanica interpretazione di Rod Steiger (premiato con l’Oscar), il film di Jewison è il primo manifesto candidamente liberal del cinema americano (nonché precursore della New Hollywood): un teso e coinvolgente thriller accompagnato dalle sensazionali musiche black di Quincy...
Dizionario definitivo delle idee e delle creatività, delle complicità e degli schemi tattici di una stagione (quasi unica e originale) capace di cambiare il mondo, di modificarlo dall’interno e nelle interiora. Per capire cosa è stato il 1968 bisognerebbe (come minimo) rivederlo una volta all’...