Dario Stefanoni
John Schlesinger, reduce dall’avventura del Free Cinema inglese, sbarca in America con il (melo)dramma partecipe e polemico di due emarginati, reietti della società smarritisi nel gelo della metropoli. Percorso da una toccante tensione omoerotica, fu il primo film vietato ai minori a vincere l’...
«Miracolo economico? Per i ricchi sì. Ma quelli sono già miracolati...». Luigi Tenco, nei panni di un ribelle dalle inclinazioni suicide, critica la società dei consumi e canta La ballata dell’eroe dell’esordiente De André. Grottesco e amaro come il miglior Salce, preconizza la...
«Non siamo noi ad aver violato la frontiera. È la frontiera ad aver violato noi». L’apolide Rodriguez inverte di segno politico l’action muscolare degli anni 80 e ricicla l’armamentario dell’exploitation eviscerandolo con furia proletaria e piglio carpenteriano. Contro ogni idea di...
In una cronaca dolente e assonnata di bevute e sogni infranti, John Huston s’immerge con bonaria ironia nei bassi gironi del pugilato e ne dà un ritratto di rabbiosa vitalità, insieme sordido e glorioso. Un affresco bukowskiano su un’America di perdenti impenitenti e d’illusorie Fat City...
Age e Scarpelli sceneggiano un conte morale beffardo e ambiguo sull’immoralità della classe dirigenziale italiana. La farsa di una coscienza civile allo sbando è grottesca nei toni ma attuale nelle maschere: l’Italia del Dio Profitto, dell’imprenditoria selvaggia e dei festini con...
Arnold, maestro di John Carpenter, dà prova del suo genio con uno dei picchi del fantahorror anni 50, a basso budget e ad alto tasso d’inventiva. Altro che sottoprodotto da drive in: Tarantola è un piccolo capolavoro di tensione ed essenzialità hawksiana, serrato e per nulla...
Da un romanzo dell’anarchico del deserto Edward Abbey, Dalton Trumbo (appena scampato dalla lista nera di McCarthy) sceneggia un’amara parabola sul tramonto del West e la fine delle sue libertà. Una ballata western crepuscolare e antiautoritaria, canto del cigno di un individualismo senza...
Rifiutato dalle reti Usa per l’alto tasso di violenza, il Tv movie di Miike è una fiaba horror visivamente conturbante e d’efferatezza inaudita, dove s’infrangono due tabù (incesto e aborto) con brutale disinvoltura. Un requiem plumbeo e affilato per un’umanità senza più direzione né redenzione...
L’esordio dell’ungherese Antal è un asfittico thriller del sottosuolo, dove la metropolitana di Budapest assurge a Purgatorio d’anime in pena, allegoria tenebrosa sui fantasmi dal disgelo post sovietico. Un western urbano di controllori e trasgressori, cupa discesa agli Inferi a un passo dalla...
L’irriverente rivisitazione dello zombie movie azzardata da Wright si divincola tra gag in puro stile british, dettagli gore e citazioni romeriane, sul filo dell’ironia e del calembour linguistico. Tarantino lo difese a spada tratta: «Non è solo il miglior film di quest’anno, ma di ogni anno da...
Dal romanzo della controversa Ayn Rand (anche sceneggiatrice), Vidor (as)trae un glaciale apologo sulla libertà come condicio sine qua non dell’artista, massificato e ostracizzato dai ricatti del senso comune. Un’allegoria potente sull’irriducibilità dell’individuo, scolpita con...
Scola esordisce con una collana diseguale di vignette satiriche in fatto d’amore e di donne. Gassman a ruota libera: il mattatore, affiancato da un gineceo d’eccezione, rivela con abile trasformismo vizi e volgarità dell’Italia del Boom, sull’onda lunga di Il sorpasso e I mostri...
L’ironica vulgata del Faust di Goethe cova scettici rovelli sartriani e velate istanze antinucleari. Un Faust dal corpo duplice (il brillante duo Philipe/Simon) muove, insieme a magie di stampo mélièsiano, una commedia umana lieve ma ostile a ogni scientismo («L’inferno è meno crudele...
Prodotto da Val Lewton, un mystery rigoroso e gravido di influenze, in bilico tra noir e psicohorror. Mark Robson si avvicina al cinema di Tourneur tratteggiando un mondo d’ombre con parsimonia e acribia giansenista. Macellato dalla censura, venne girato sui resti del set di I magnifici...
Pur a rischio patetismo, di lana grossa e sensibile a un certo macchiettismo, l’efficace commedia d’ambientazione ferroviaria di Nanni Loy presenta una miniatura grezza e commovente dell’Italia marginale e fatalista. Tra gli ultimi guizzi di una commedia all’italiana ormai al crepuscolo.
La visita Uno dei ritratti femminili più delicati e struggenti degli anni 60, tratteggiato con beffarda malinconia e sommessa disperazione. Sceneggiato da Pietrangeli con Scola e Maccari, è un’impietosa commedia umana, dimessa nel cesello psicologico e di rara profondità nel denudare il dolore...
Sontuoso mélo in Technicolor, apre le danze a un’imponente coreografia di set e realtà, esacerbazione romantica e travolgente della dialettica arte/vita. Per la grandeur registica e il fulgore fotografico, divenne il cult per eccellenza di Coppola, Scorsese e De Palma. Capolavoro di...
Con raffinata scioltezza, Mankiewicz districa intrighi e miserie del mondo teatrale dispiegando un conte morale sottilmente ironico sull’arrivismo e sul mito del successo. Sofisticato mosaico di flashback, fa del brillante (ab)uso della parola lo stiletto con cui condurre i giochi....
Canto panico, poema epico, affresco spirituale. Un affondo di solenne potenza lirica (e sensoriale) sul senso della civilizzazione e sull’oltraggio perpetrato a un mondo idilliaco e primigenio, condannato a morire dinanzi all’indifferenza della natura. Come ogni film di Malick, semplicemente...
Al suo esordio, Brunello Rondi traduce l’omonimo romanzo di Pasolini in un dramma ruvido e asciutto, senza concessioni liriche né bozzettismi di sorta. Per quanto vengano meno la poesia e il sottotesto politico del modello letterario, l’opera ne guadagna quanto a realismo e immediatezza....
Laconica e lunare, la parabola di Kaurismäki risplende d’essiccata poesia e dolce umanesimo. Con pudore bressoniano e umile partecipazione, il maestro finlandese riflette sulla possibilità di rinascere senza condizionamenti né fardelli del passato. Gran Premio della Giuria a Cannes 2002.
Alla fine degli anni 70, appena prima che l’avanspettacolo televisivo arrivi a fagocitarla e canonizzarla, la commedia all’italiana giunge al suo punto di non ritorno. Degenerata in deformazioni grottesche e mostruose (Brutti, sporchi e cattivi), comincia a farsi tragicamente...
Il senatore McCarthy era già morto da un anno quando uscì in sala Fluido mortale, realizzato con un budget assolutamente risibile ma rivelatosi, in breve, un grande successo di pubblico. Nonostante l’iniziatore della “caccia ai rossi” se ne fosse andato, il maccartismo, la paranoia...
Sono trascorsi quindici anni da quando Marco Ferreri, sommo dissacratore di dogmi e ipocrisie, lasciò il cinema e il mondo. Autore eretico e istintivo, filmava il reale con nettezza scabra e rivelatoria, senza indugi o convenevoli. Libero da canoni formali e stampelle morali, ogni suo film era...
(Vincitore del Leone d’oro nel 1994, l’opera prima di Milcho Manchevskicostruisce un trittico di drammi, ambientando tra Londra e la Macedonia un potente affresco allegorico sull’odio interetnico. Uscito nell’anno di Pulp Fiction, anche Prima della pioggia presenta una...