Marco Grosoli
Assistant Professor alla Habib University di Karachi (Pakistan). Collabora con varie riviste di cinema (tra cui spietati.it); tra le sue pubblicazioni "Armonie contro il giorno. Il cinema di Béla Tarr" (Bébert, 2014) e "Eric Rohmer's Film Theory" (Amsterdam University Press, 2004).
«Ieri sera sono stato nel regno delle ombre. Se solo sapeste quanto è strano essere là. È un mondo silenzioso, senza colore. Tutto: la terra, gli alberi, la gente, l’acqua e l’aria, tutto appare di un grigio monotono. I raggi grigi del sole attraversano il cielo grigio, gli occhi sono grigi nei...
Chi, giovane o meno, si è avvicinato al tennis solo nell’odierna fase “digitale”, brutalmente muscolare e quantitativa, non può immaginare cosa fosse quando appena cominciava a diventare quello spettacolare circo mediatico che è ora. In un’epoca (gli anni 60-70) in cui girare il mondo era meno...
Come ci si aspetta da uno nato nel 1968 che diventa cineasta dopo essere stato rocker turnista, lo sguardo di Bertrand Bonello è generazionale. A lanciarlo, a Cannes 2001, è un’opera seconda su un (Le) pornographe che il Sessantotto l’ha fatto, ma che poi, dovendo...
1- EUROPA >> ITALIA >> MILANO
PROLEGOMENI A UNA METAFISICA DELLA PERIFERIA di MATTEO MARELLI
«D’in su la vetta della Torre Branca/Passerei solitario questa estate/Spaziando il guardo oltre le...
Va bene: è freddo, calcolato, ermetico. Strano. Troppo strano. Ma una chance la merita, perché parla di cose a noi famigliari. Il primo dei suoi tre episodi gioca sul terreno di mille serie tv contemporanee (e non solo): oggi la dimensione professionale e quella personale tendono...
Prima che i reality show dilagassero nei Duemila, Michael Haneke prese il loro dispositivo e lo portò all’estremo, come in un ragionamento per assurdo. A mo’ di Grande fratello, Funny Games (1997) rinchiude gente come noi in una casa, alternando come una...
Su MUBI I melodrammi di Odessa, dittico retrospettiva dedicato alla regista ucraina Kira Muratova. Da una parte Lunghi addii (1971): non sarà impossibile, ma è molto difficile trovare un film sul rapporto madre-figlio più bello e commovente di...
Due erano i film che si potevano trarre dal libro di Domenico Starnone. Uno era un thriller: avremmo aderito al punto di vista di Pietro, reo di una colpa che conta meno del terrore che venga scoperta, perché questo terrore diventa perno intorno al quale ruota una vita intera, e propulsore di...
Per superare la paura di volare, Sarah si iscrive a un corso che culmina in un volo-test che i partecipanti dovranno affrontare senza crollare. Da Londra all’Islanda. Causa maltempo, il gruppo viene bloccato a lungo in un resort di lusso in mezzo alle nevi, proprio quando Sarah deve raggiungere...
La bellezza, sentenziò Stendhal a inizio Ottocento, è una promessa di felicità. Non durò molto. Poco più di un secolo, e a promettere felicità diventò, arrogandosene l’esclusiva, la pubblicità. Cos’era successo? Guy Debord: nel secondo Novecento il capitalismo non è più quello dei tempi di Marx...
Può una ragnatela tessersi da sola? E se il ragno che la tesse fosse lui stesso il prodotto del geometrico, cristallino, autonomo, impersonale formarsi della ragnatela? Questi e altri interrogativi “teologici” sono al centro del cinema di Claude Chabrol (di cui IWONDERFULL...
Imprigionato da Pinochet, un architetto rilevò e memorizzò, senza alcuno strumento (neanche carta e penna), le misure esatte del suo carcere, in modo che anni dopo, in esilio all’estero, seppe disegnarlo con precisione millimetrica. Nel suo fondamentale Nostalgia della luce (2010),...
L’edizione 2024 dell’evento olandese ha percorso rotte stimolanti e mai prevedibili, oltre i limiti del cinema occidentale e con gli occhi puntati sulle nuove forme del contemporaneo. Tre firme di Film Tv condividono il loro diario di bordo.
È ora disponibile su Prime Video l’ultimo immenso lavoro di Martin Scorsese, da noi eletto miglior titolo del 2023: per l’occasione torniamo a parlare di questa epopea western, nero ritratto d’America.
Cosa spinge una tranquilla famiglia benestante ad autodistruggere sé, i propri averi, la propria casa, intenzionalmente, metodicamente, per giorni, senza perdere il controllo, senza alcun furore? Portando un fatto di cronaca sul grande schermo, all’esordio dopo molta tv, con Il...
Ioseliani, o l’arte del vivere. La saggezza campagnola (quella al tramonto in Caccia alle farfalle, 1992) di chi sa che uno può correre e affannarsi quanto vuole, tanto alla fine non andrà da nessuna parte. Conviene allora godersi lo spettacolo della vita con divertito, sornione...
I maligni direbbero che i film di Alice Rohrwacher sono come mercatini delle pulci. L’occhio si ferma continuamente su quel plissé gustosamente antiquato, sul celestino di quella Fiat 127, su quelle irresistibili giacchette vintage, su quel curioso portabiscotti che hai sempre notato...
La parabola femminista di Povere creature! non viene dal nulla. Il percorso di Yorgos Lanthimos, definitivamente consacrato dal Leone d’oro 2023, è inseparabile da quello di Athina Rachel Tsangari, connazionale meno prolifica quanto a film ma attiva su molteplici...
«Non sei ancora pronta per il pop», sentenzia il coreografo dopo un balletto.
È l’inizio di Alps. Il trionfo veneziano di Yorgos Lanthimos con Povere creature!, opera...
La battaglia del Cile, in tre parti (1975-1979), è una pietra miliare del cinema politico di ogni tempo e latitudine. La firmò Patricio Guzmán, tra i più validi eredi del geniale Chris Marker. Ma dopo il capolavoro Nostalgia della luce (2010) Guzmán è stato sempre meno capace...
No, non è il solito film indignato sui precari di oggi. Certo, nulla manca nel supermercato di The Store, adiacente a una comune di senzatetto dediti a rubare gli avanzi: infidi mezzucci per incrementare la competizione tra i lavoratori, disponibilità telefonica 24/7, prestazioni...
Nel Dopoguerra, il cinema francese brulicava di tentativi di importare il cinema di genere americano in modo originale, “europeo”. Perché, tra un Grisbì (Jacques Becker, 1954) e un Rififi (Jules Dassin, 1955), a prevalere nei decenni è stata la linea evolutiva inventata da...
In Il sol dell’avvenire i dirigenti di Netflix criticano Nanni Moretti: nel suo film manca un momento what the fuck! ovvero un momento sorprendente, assurdo, non credibile, weird. C’è stato un tempo, però, in cui la...
Diciamocelo: oggi è inguardabile. Si ride, ben che vada, una volta su dieci. Ma una sua importanza storica ce l’ha. Macao (recuperabile su RaiPlay) è come Indiana Jones: un mogul dei media che, senza più traguardi da conquistare, si diverte come un pazzo a...
Famoso per le sue tematiche multiculturaliste, diasporiche e/o postcoloniali, ma anche per essere incline alla ruffianeria, Fatih Akin affronta un progetto schiettamente di cassetta, senza malie d’autore. La biografia di un rapper di successo, il tedesco di origini curde Xatar/Giwar Hajabi....
Qual è il valore aggiunto che questo thriller brandisce per giustificare il sapiente mosaico di finanziamenti internazionali a monte, e il prevedibile approdo su Netflix a valle? Come spesso accade da un bel po’ di tempo a ciò che, sul grande schermo, viene dall’Argentina, si tratta di quell’...
1963. Il blindato set caprese di Il disprezzo è assediato da semplici curiosi e numerosi paparazzi. Jacques Rozier, lì per assistere il regista Jean-Luc Godard, sta coi secondi. Li filma. Li intervista. Nascono due corti: Paparazzi e ...
Da tempo, in Giappone, l’invecchiamento della popolazione desta allarmi in termini di sostenibilità sociale. Da ciò prende spunto Plan 75. In un futuro simile al nostro presente, l’omonimo programma offre, a seguito della crescente insofferenza verso il peso degli anziani sul Welfare,...
Il triangolo sì, Kim Ki-duk l’aveva considerato. Il suo cinema ha sempre vorticosamente mulinato intorno a un’unica verità: la coppia non è mai sola. Non è mai l’unione di una donna e di un uomo ad acquietare la differenza sessuale: può farcela soltanto la presenza di un terzo. Né immaginario...
Salotto borghese. Piante tropicali. Attori imbambolati. «Mi piaci così». «Anche a me». «Posso toccarti?». «La gente ci guarda». «Appunto». «Se lo dici tu». «Cosa?». «Che ti piace guardarmi». «Toc-car-ti». «È lo stesso». «Perché?». «Perché la gente ci guarda». «È vero, una ragione in più». «Bene...