Francesca Genti

Francesca Genti

Poesia che mi guardi - FilmTv n° 48/2020

I versi di Wilcock affrontano con slancio uno dei topoi più frequenti della poesia e cioè il momento dell’innamoramento, qui vissuto senza particolari inibizioni o circonvoluzioni cerebrali. Il poeta si lascia travolgere dal sentimento con spontaneità, ma mantiene un barlume di...

Poesia che mi guardi - FilmTv n° 46/2020

In questi versi dal titolo Ma salvare ma salvare la Poesia? Tartaglia si rivolge direttamente alla poesia che si identifica con l’oggetto e il fine stesso della scrittura. Tutto il componimento è un’accorata esortazione a non cedere, a risorgere (Ferdinando Tartaglia, teologo, fu una...

Poesia che mi guardi - FilmTv n° 44/2020

Nel sonetto n. 55, uno dei più potenti e maestosi di tutto il canzoniere shakespeariano, il poeta ingaggia la sfida più alta a cui la poesia possa ambire; quella contro il tempo. La grande poesia accompagna e attraversa i secoli e deve trovare un motivo per la quale sbocciare, in questo caso (...

Poesia che mi guardi - FilmTv n° 42/2020

Quartine apparentemente umili, anomale nella produzione del grande slavista Angelo Maria Ripellino, la cui cifra poetica è di solito improntata a un’algida e giocosa eccentricità. Questa poesia si presenta come un commovente esercizio di anti-pedagogia e mette in guardia il lettore dalle tetre...

Poesia che mi guardi - FilmTv n° 40/2020

Questi versi di Louise Glück fanno parte di una più lunga poesia dal titolo Prisma, una sorta di spietato memoriale che si coagula intorno al tema dell’educazione sentimentale di una donna, dall’infanzia alla vita adulta. In questi pochi versi Glück affronta la meccanica dell’...

Poesia che mi guardi - FilmTv n° 33/2020

Giorgio Caproni  scrisse la raccolta Il seme del piangere per ricordare la figura dell’amata madre, la livornese Anna Picchi. I quattro versi di Iscrizione sono posti nell’ultima pagina del libro, a sigillarne il senso. La quartina è semplicissima, composta da due rime baciate...

Poesia che mi guardi - FilmTv n° 31/2020

Poesia di paesaggio sia esterno sia interiore, i versi di Eugenio Montale, qui ventinovenne e al suo folgorante esordio (il volume Ossi di seppia fu pubblicato nel 1925 da Piero Gobetti), catturano subito il lettore, a cui si rivolgono dandogli direttamente del tu. Il tu non è però...

Poesia che mi guardi - FilmTv n° 29/2020

Questa filastrocca si intitola La luna al guinzaglio ed è contenuta nell’omonima sezione del libro, che raccoglie tutte le filastrocche sulla luna, un argomento intoccabile per i poeti che vengono dopo Giacomo Leopardi. La luna di Gianni Rodari però è ben diversa, meno struggente e...

Poesia che mi guardi - FilmTv n° 27/2020

Tutta l’opera di Walt Whitman è una lunga, vitale, visionaria preghiera, dove la natura e l’essenza dell’uomo si fondono e si compenetrano in una visione immanentista. Questa celeberrima poesia si intitola Poesia del bambino che esce, che usciva e che sempre uscirà ed è strutturata...

Poesia che mi guardi - FilmTv n° 25/2020

Cosa rende una poesia una poesia? Sembra un gioco di parole o un verso di un surrealista, ma in realtà questa è una seria domanda che molti intellettuali si sono posti. Molti poeti hanno scritto poesia sulla poesia stessa, cercando di metterle il sale sulla coda, di acchiapparne il frullo, quel...

Poesia che mi guardi - FilmTv n° 23/2020

In questi versi si corteggiano temi tutt’altro che rassicuranti: misoginia, violenza, tradimento, rimozione del trauma, aspirazione al suicidio, calibrati in un verso lungo, narrativo, da un uso secco dei sostantivi e da una aggettivazione parsimoniosa. Il ritmo è dato dal parlato che però non...

Poesia che mi guardi - FilmTv n° 21/2020

Alla prima lettura, i versi di questa poesia di Aldo Palazzeschi appaiono semplici, ma misteriosi. Dove sta la bellezza di questa poesia? E che cosa vuole dire il poeta? Ci sono solo tre vecchie in un prato che, zitte, in un silenzio perfetto, giocano a dadi. La dimensione fiabesca del testo...

Poesia che mi guardi - FilmTv n° 19/2020

In questi versi dalla metrica misurata, Anna Lamberti-Bocconi, poeta milanese, è capace di evocare in modo molto nitido il genius loci di certe bocciofile della sua città e lo stato d’animo sospeso, in attesa di una qualche rivelazione, che si insinua in certe giornate pigre e malinconiche, a...

Poesia che mi guardi - FilmTv n° 17/2020

Molti vedono, in questo celebre componimento di Elizabeth Bishop, l’accettazione del tempo che passa, e l’esercizio di saggezza che compiamo nel distaccarci dalle cose care conferisce ai versi una sfumatura malinconica, o una sorta di gelido compiacimento che sconfina in una sontuosa...

Poesia che mi guardi - FilmTv n° 15/2020

Le parole poetiche di Cesare Pavese sono lente e cadenzate, concrete e laboriose come i gesti dei contadini intenti a dissodare il terreno, gesti che il poeta conosceva bene fin dalla sua infanzia nelle Langhe. I versi si snodano in un ritmo regolare e incessante, e creano intorno a ogni...

Poesia che mi guardi - FilmTv n° 13/2020

Questa poesia è un centrifugato di tantissime cose, un collage di posture poetiche, con un modo scanzonato, ma coltissimo, tutto novecentesco di porsi rispetto alle regole metriche. Il testo per prima cosa è un gioco, sottolineato dal neologismo del titolo, rinforzato dall’acrostico...

Poesia che mi guardi - FilmTv n° 06/2020

È questa la poesia che apre Somiglianze, la prima raccolta, datata 1976, dell’allora venticinquenne Milo De Angelis, destinato a imporsi subito, nel panorama delle patrie lettere, come uno dei poeti più potenti della fine del secolo scorso e dell’inizio di questo. È un testo enigmatico...

Poesia che mi guardi - FilmTv n° 04/2020

Una poesia d’amore è anche sempre una preghiera, nel doppio significato di celebrazione della vita e di affidamento al desiderio che sia esso spirituale o terreno. Così Silvia Salvagnini si slancia osando parole semplici che ci indicano nuove visioni («il in terra», «il dal passato ritrovato...

Poesia che mi guardi - FilmTv n° 02/2020

I versi di Maria Moresco, poeta contemporanea dal percorso originale e appartato, sono selvatici e concreti, si evidenziano sulla pagina come radici ribelli di una pianta e, senza farlo apposta, fanno inciampare il lettore e le sue credenze. In questa poesia, tratta dalla sua seconda raccolta,...

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