Luca Malavasi
Luca Malavasi è professore associato presso l’Università degli Studi di Genova, dove insegna Storia e analisi del film ed Elementi di cultura visuale. Collabora con le riviste “Cineforum” (on-line e cartaceo), “Film Tv”, “L’indice dei libri del mese” e co-dirige il semestrale “La valle dell’Eden”. Tra i suoi libri più recenti: Il cinema. Percorsi storici e questioni teoriche (con G. Carluccio e F. Villa, Carocci, 2015), Postmoderno e cinema. Nuove prospettive d’analisi (Carocci, 2017), Il linguaggio del cinema (Pearson, 2019).
David Thomson non è certamente «il più grande critico cinematografico vivente», come recita la fascetta che avvolge La formula perfetta - Una storia di Hollywood (Adelphi, pp. 606, € 34, traduzione di Gilberto Tofano). Anzi, nei panni del critico...
«C’è qualcosa di onirico in quelle parole, “lost highway”. Evocano nella tua mente suggestioni di ogni genere». David Lynch le legge in un libro di Barry Gifford, Gente di notte, uscito nel 1992, dice all’autore di trovarle bellissime e che avrebbero dovuto...
Tra il 2006 e il 2012, mentre viaggia in Iraq per documentare le prime elezioni “libere” post invasione Usa (My Country, My Country, 2006), e in Yemen e a Guantanamo per capire cosa significa giurare fedeltà (a Bin Laden o alla bandiera americana: The Oath, 2010), ...
Noreen è una donna eccentrica, oltre che uno dei personaggi più belli del nuovo romanzo di Jennifer Egan, La casa di marzapane: sposta nottetempo lo steccato che circonda casa sua, ricorda ai figli che «nel mondo reale c’è un solo finale, e non è lieto», è invisa a tutte le altre mamme...
Èun mondo buffo, esasperato, grottesco, ma anche domestico, compassato, piccolo (a volte alto) borghese quello dei 19 racconti di Zero Gravity di Woody Allen: un mondo abitato da uomini e donne con nomi che sembrano dispettose storpiature (Barracudnick, Vigorish, Fastbuck, Grossweiner...
Narciso che si specchia nell’acqua, e sbaglia due volte: non riconosce ciò che vede come il riflesso di se stesso e non riconosce ciò che vede come un’immagine; quando si rende conto dell’errore - nella versione ovidiana del mito: «Ma questo sono io!» - è troppo tardi, anzi quello scatto di...