Bruno Fornara
Nato in Cina e parigino d'adozione, Dai Sijie si divide tra letteratura e cinema. Dal suo romanzo, best seller in Francia, trae un film che ci riporta agli anni Settanta e alla Rivoluzione Culturale cinese. Due giovani, Luo e Ma, figli di intellettuali, sono costretti a "trasferirsi" in un...
Jusuf, proletario di campagna, parte per Istanbul in cerca di un lavoro come marittimo. In città lo ospita un suo parente, Mahmut, intellettuale e fotografo d'arte mancato, ben poco convinto del lavoro che fa. Vite normali: uno cerca qualcosa, l'altro non ha trovato niente. La coabitazione...
Tagikistan, terra musulmana, ex repubblica sovietica chiusa tra Afghanistan, Cina, Kirghizistan e Uzbekistan. Dopo dieci anni passati a Mosca a contatto con la mafia russa, Hamro riceve la notizia che la madre sta morendo e torna al villaggio tra le montagne. In realtà, è proprio lei ad averlo...
Evviva. Ritorna in sala Sunrise, Aurora, il capolavoro di F. W. Murnau, in edizione restaurata. Aurora è del 1927, è un film muto con didascalie, fu distribuito con una colonna musicale registrata con il sistema MovieTone. È il primo film americano di Murnau, è tratto da un...
Davide Ferrario viaggia da sempre tra fiction e documentario. Stavolta sceglie la fiction senza dimenticarsi di catturare l'incanto di una città misteriosa come Torino e di un posto straordinario come la Mole Antonelliana con dentro il Museo del Cinema più fantastico del mondo. Tre personaggi:...
Il regista Khyentse Norbu, lama buddista, nato in una remota regione del Bhutan orientale nell'Anno del Bue del Metallo, cioè nel 1961, è il fortunato autore di La coppa, simpatico film girato con pochi mezzi e distribuito un po' dappertutto. Adesso, di mezzi, ne ha di più, il film è girato con...
Ammirevole e amorevole, trasparente e didattico nonno Oliveira. Come dietro ogni suo film, anche qui c'è ovviamente un piano: preordinato, lucido! Questo filme muito falado è composto da due film più un epiloghetto finale che manda a monte (anzi: a fondo) le prime due parti. Primo film...
Il cinema francese non passa un gran momento. È lì che rigira intorno ai soliti motivi, sta in surplace su certi suoi luoghi comuni, a noi cisalpini sembra troppo uguale a se stesso. E poi sentite se si può presentare un film (sul catalogo di Cannes, dove era in concorso) con queste domande: «...
È da un po' che Greenaway non perde occasione di dichiarare che il cinema è morto, che non si possono più raccontare storie come i film hanno sempre fatto, che gli schermi devono trasformarsi in pareti di gallerie d'arte, di un'Arte Visiva e Digitale, frutto della composizione, sovrapposizione...
Se c'è un regista su cui ancora si riesce a battagliare, anzi proprio a "scazzarsi", questo è Lars von Trier. Sostenitori accaniti vs detrattori acerrimi. Del resto lui non è uno che si tira indietro, che si mette comodo e vive su allori e palme. Al contrario: le rogne va a cercarsele e, quando...
Il regista Khyentse Norbu, lama buddista, nato in una remota regione del Bhutan orientale nell’Anno del Bue del Metallo, cioè nel 1961, è il fortunato autore di La coppa, simpatico film girato con pochi mezzi e distribuito un po’ dappertutto. Adesso, di mezzi, ne ha di più, il film è girato con...
Questa è la recensione del Dogville che abbiamo visto a Cannes, con i suoi 178 minuti, prima avvolgenti, poi travolgenti, verso la fine, quando tutto prende a scivolare sulla china del disvelamento e di un'inattesa svolta e rivolta. All'edizione italiana mancano purtroppo quasi tre...
Il film che Locarno e Venezia si sono contesi è uno di quelli su cui discutere, anche parecchio: perché lo si può prendere per diversi versi e giudicare di conseguenza in diverse maniere. (Giudicare è parola troppo rigida, che non va per niente bene quando si ha a che fare con un film; diciamo...
Terzo film, dopo La mela e Lavagne (più l'episodio nel collettivo 11 settembre 2001), dell'iraniana Samira Makhmalbaf, figlia del regista Mohsen e sorella della neoregista Hana. Vincitore a Cannes, con decisione criticata, del Premio della giuria. Come Viaggio a...
Evviva. È arrivata (finalmente?) la boiata pazzesca. Il film più orribile e incredibile della mostra della laguna. Orribile da vergognarsi, talmente orribile da poter esser guardato come una geniale (e involontaria!) accumulazione di scene da antologia dei capitomboli e delle stecche registiche...
Della lettone Laila Pakalnina ricordavamo un bel mediometraggio, La scarpa, visto a Cannes qualche anno fa. Ricompare con un lungo girato alla stessa maniera di quel suo esordio. Tempi dilatati: alla regista piace lasciar parlare la lentezza. Poche parole, poca musica e tanti rumori: sono i...
Si comincia con un pittore, insoddisfatto dei suoi quadri, che si butta giù dal balcone. Si finisce con un bel dialoghetto tra due morti che si aggirano tra i vivi: pochi vivi hanno visto un morto, pochissimi morti hanno visto un vivo e rarissimo è il caso di un morto che vede un altro morto...
La Makhmalbaf Film House presenta la sorellina Hana, 15 anni, che filma la sorella Samira e papà Mohsen mentre cercano persone che diventino attori nella Kabul liberata dai talebani ma sempre sotto la paura e l’incubo di vendette e rivalse. Il film da girare è Alle cinque del pomeriggio,...
Libano - Israele. Villaggi divisi in due, campi minati, posti di blocco, ragazzini che fanno volare gli aquiloni, bare che passano tra i reticolati, per strada si può anche trovare un piccolo feto. Donne che urlano al megafono con altre donne che si sgolano dall’altra parte della terra di...
Tulse Luper, con i suoi bagagli, è ad Anversa, verso la fine degli anni ’30, alle prese con dei similnazisti belgi. A Cannes c’era la prima puntata. La seconda non si sa. Questa terza è stata presentata in proiezione unica. Chi l’ha vista, l’ha vista. Chi no, no. Scriviamo per chi non l’ha...
Ammirevole e amorevole, trasparente e didattico nonno Oliveira. Come dietro ogni suo film, anche qui c’è ovviamente un piano: preordinato, lucido! Questo filme muito falado è composto da due film più un epiloghetto finale che manda a monte (anzi: a fondo) le prime due parti. Primo film: una...
Le tre A davanti al nome ci dicono che l'eroe è balbuziente. Siamo in Puglia. Achille balbetta da quando gli è morto il padre. Discussioni in famiglia su come riparare il difetto: psicologo? Otorino? Gargarismi con l'acqua santa? Decisione: l'intelligente Achille, inventore di giocattoli,...
L'orizzontale Los Angeles, un ufficio in un capannone, un uomo in elegante abito blu sta telefonando a un produttore di pudding: sostiene che con i bollini premio si possono vincere troppo facilmente viaggi in aereo. Finita la telefonata, Barry esce dal deposito, è l'alba, la strada è deserta,...
Da qualche parte in America Latina. Un paese poverissimo, minato dalla corruzione e sconvolto dalle bombe di un movimento terroristico. Javier Bardem (bella prova, recitazione trattenuta e consapevole) è il poliziotto che si mette in caccia di Ezequiel, il capo dei guerriglieri. Si trova preso...
Dieci incontri su un'automobile che si muove nel traffico di Teheran. Una donna alla guida, un passeggero sul sedile accanto. La donna ha lasciato il marito, vive con un altro uomo, è indipendente, sa quel che vuole. Accanto a lei, in successione: suo figlio, seccante ragazzino ben avviato a...
C'è tutto quello che ci deve essere. C'è il rude capitano Harrison Ford che sembra per tutto il film portare i suoi uomini alla rovina e invece. C'è il suo secondo Liam Neeson che sembra non essere d'accordo su niente e invece. C'è l'equipaggio che sembra sul punto di ammutinarsi e invece. C'è...
Un regista importante, discusso, impegnativo, per un film seducente, irritante, sorprendente. Un esercizio di regia, un viaggio nell'arte, un reportage dalla storia. Tutto come guardato in diretta, senza stacchi, in un unico piano sequenza in soggettiva che dura quanto il film. Museo dell'...
Primo film di un regista palestinese selezionato per il concorso a Cannes e Premio della giuria. La Palestina è terra senza pace, lacerata dall'occupazione militare. Eppure, questo è un film di intensa comicità, in qualche caso anche esplosiva: il protagonista butta soprappensiero dal...
Una tragedia all'italiana. Come tante altre, chiamate "fatalità", da addebitare alla "natura crudele". In realtà, frutto di superficialità e cinismo, inerzia e furbizia, tutte nostre belle caratteristiche nazionali. Alle 22,39 del 9 ottobre 1963, quando anche nel bar di Longarone si guarda la...
Accolto a Cannes da pareri contrastanti, il film dell'iraniano Mohsen Makhmalbaf ("Pane e fiore", "Il silenzio") arriva in sala nel brutto mezzo della guerra contro i talibani, quando la città di Kandahar è sotto le bombe. A mettersi in viaggio per Kandahar è Nafas, una giornalista di origine...