Bruno Fornara
Fino a quando Matteo, medico (Accorsi), ed Elena, tirocinante (Violante Placido), sono vivi, cioè per 15 minuti, il film sembra un esempio di cinema italiano medio da pubblico con racconti intrecciati di vite annaspanti e spicci tradimenti paralleli a sfondo ospedaliero. Quando l'ambulanza...
Mondo del lavoro e del non lavoro. Lo scattante quasi manager Marco Pressi (bravo Giorgio Pasotti) fa il formatore dei venditori, a Milano, in una multinazionale francese il cui bugiardissimo motto è «People first». Il motto di Marco è altrettanto fasullo e deprimente: «Mai progetti, solo...
Come finiscono le storie d'amore? Con un divorzio (e un violento rapporto sodomitico). Com'erano cominciate? Con un tramonto sul mare. François Ozon passa con disinvoltura da film interessanti (Gocce d'acqua su pietre roventi, Sotto la sabbia) ad altri poco convincenti. Questo è della...
Ispirato a Una relazione (1969) di Carlo Cassola, il film riprende dal romanzo il tono di pacata osservazione del versante dimesso dell'esistenza. Anche Mazzacurati va in cerca del "bisbigliare quotidiano", di quella lieve traccia che lasciano le persone, anche le più semplici, quando...
Al cinema ne abbiamo viste tante, ma una così ci mancava. La premiata Makhmalbaf Film House (padre, due figlie, moglie) ha presentato in Concorso a Venezia 2004 il secondo film di Marziyeh Meshkini, moglie del noto Moshen, già premiata alla Settimana della Critica per il suo esordio Il...
Secondo film di Vincenzo Marra dopo il bel Tornando a casa, vincitore di molti premi a Venezia e in altri festival in giro per il mondo. Quell'opera di esordio era un film di mare, questo nuovo lavoro è un film di terra, di periferia degradata dove Enzo, diciott'anni, vive con una...
Buona notizia. Il Wenders di La terra dell'abbondanza non è quello dei suoi lontani tempi migliori, ma non è neppure quello noioso degli ultimi tempi, guru e predicatore. È un Wenders inaspettato, con una visione particolare e personale dell'America: che non è la biblica terra della...
Nato in Cina e parigino d'adozione, Dai Sijie si divide tra letteratura e cinema. Dal suo romanzo, best seller in Francia, trae un film che ci riporta agli anni Settanta e alla Rivoluzione Culturale cinese. Due giovani, Luo e Ma, figli di intellettuali, sono costretti a "trasferirsi" in un...
Tagikistan, terra musulmana, ex repubblica sovietica chiusa tra Afghanistan, Cina, Kirghizistan e Uzbekistan. Dopo dieci anni passati a Mosca a contatto con la mafia russa, Hamro riceve la notizia che la madre sta morendo e torna al villaggio tra le montagne. In realtà, è proprio lei ad averlo...
Jusuf, proletario di campagna, parte per Istanbul in cerca di un lavoro come marittimo. In città lo ospita un suo parente, Mahmut, intellettuale e fotografo d'arte mancato, ben poco convinto del lavoro che fa. Vite normali: uno cerca qualcosa, l'altro non ha trovato niente. La coabitazione...
Evviva. Ritorna in sala Sunrise, Aurora, il capolavoro di F. W. Murnau, in edizione restaurata. Aurora è del 1927, è un film muto con didascalie, fu distribuito con una colonna musicale registrata con il sistema MovieTone. È il primo film americano di Murnau, è tratto da un...
Davide Ferrario viaggia da sempre tra fiction e documentario. Stavolta sceglie la fiction senza dimenticarsi di catturare l'incanto di una città misteriosa come Torino e di un posto straordinario come la Mole Antonelliana con dentro il Museo del Cinema più fantastico del mondo. Tre personaggi:...
Il regista Khyentse Norbu, lama buddista, nato in una remota regione del Bhutan orientale nell'Anno del Bue del Metallo, cioè nel 1961, è il fortunato autore di La coppa, simpatico film girato con pochi mezzi e distribuito un po' dappertutto. Adesso, di mezzi, ne ha di più, il film è girato con...
Ammirevole e amorevole, trasparente e didattico nonno Oliveira. Come dietro ogni suo film, anche qui c'è ovviamente un piano: preordinato, lucido! Questo filme muito falado è composto da due film più un epiloghetto finale che manda a monte (anzi: a fondo) le prime due parti. Primo film...
Il cinema francese non passa un gran momento. È lì che rigira intorno ai soliti motivi, sta in surplace su certi suoi luoghi comuni, a noi cisalpini sembra troppo uguale a se stesso. E poi sentite se si può presentare un film (sul catalogo di Cannes, dove era in concorso) con queste domande: «...
È da un po' che Greenaway non perde occasione di dichiarare che il cinema è morto, che non si possono più raccontare storie come i film hanno sempre fatto, che gli schermi devono trasformarsi in pareti di gallerie d'arte, di un'Arte Visiva e Digitale, frutto della composizione, sovrapposizione...
Se c'è un regista su cui ancora si riesce a battagliare, anzi proprio a "scazzarsi", questo è Lars von Trier. Sostenitori accaniti vs detrattori acerrimi. Del resto lui non è uno che si tira indietro, che si mette comodo e vive su allori e palme. Al contrario: le rogne va a cercarsele e, quando...