Gianni Canova
Archeologo del visuale e entomologo dell'immaginario, di giorno insegna cinema all'Università (la IULM di Milano), di notte si traveste da Cinemaniaco e vagola sui canali di Sky Cinema cercando di contagiare chi lo vede con le sue insane passioni. In passato ha fatto anche il critico cinematografico, colpa che non ha ancora smesso di espiare. Politicamente totoista, adora i film di Douglas Sirk, di Valerio Zurlini e di Antonio Pietrangeli. La sua attrice preferita è Eleonora Rossi Drago. Ha una sincera e gaudente pietà per chi non riesce a godere di un film di Sorrentino.
Il film in cui meglio si apprezzano la sua bellezza e la sua bravura è Estate violenta (1959) di Zurlini. Un film bellissimo, spesso incompreso, immeritatamente sottovalutato: ambientato a Riccione nell’estate del 1943, nel tempo sospeso di chi vive ai margini della guerra sentendo l’...
Se vuoi capire davvero l’anima segreta di un paese, di un popolo, di una cultura, vai a vedere i gialli che produce. Quelli per cui maggiormente si appassiona. Quelli in cui si identifica e si ritrova. In Italia, per esempio, il reato più diffuso in tutti i gialli sia letterari sia...
Il titolo suona un po’ sinistro e - forse - perfino fuorviante. Lo leggi - Il cinema di Stato - e subito pensi, quasi fatalmente, al cinema delle dittature: il cinema del Terzo Reich, il cinema della Russia staliniana. Ma è un pensiero sbagliato. Il libro di Giacomo Manzoli e Marco...
Ci ha insegnato a guardare il vento e la luce, il colore e la forma. Ha spogliato l’atto del vedere di tutte le sue implicazioni utilitaristiche e l’ha ricondotto a perlustrazione fenomenica del mondo. A gesto gnoseologico, conoscitivo, emozionale. In un mondo dominato dall’utile, si è occupato...
«Il popolo più analfabeta, la borghesia più ignorante d’Europa»: così, più di mezzo secolo fa, Pier Paolo Pasolini faceva esprimere a Orson Welles, in La ricotta (1963), la sua impietosa diagnosi sulla catastrofe culturale italiana. Altri tempi? Sì e no. In questo mezzo secolo, gli...
4 luglio 2017, il giorno dopo la morte di Paolo Villaggio. Una focacceria del Ponente ligure, 8.30 del mattino. Due signore in coda davanti a me, sui 50, una con accento piemontese, l’altra inequivocabilmente ligure. La prima: «Certo che hanno esagerato, con ‘sto Villaggio. Ieri sera tutte le...
Dovrebbero renderlo obbligatorio nelle scuole. Dovrebbero farlo leggere a tutti i ragazzi l’anno della maturità. Innanzitutto perché è in assoluto il primo romanzo europeo ambientato nel mondo del cinema muto. In secondo luogo - e soprattutto - perché non c’è altro romanzo che spieghi meglio di...
Un falco pellegrino volteggia nei cieli della ex Jugoslavia. Sotto di lui, sulla terra, uomini e bestie vivono in promiscuità: oche che sguazzano nel sangue di un maiale appena sgozzato, mosche che ronzano sulle piume delle oche, serpenti che strisciano, asini che ragliano. E uomini che si...
In quasi 180 pagine appassionanti e illuminanti come capita con quei libri che nascono da cultura, intelligenza critica e passione, il saggio di Franco Moretti Il borghese (Einaudi, 2017) cita un solo film. Per mettere a fuoco la fisionomia socio-culturale di una delle figure portanti...
È nato nel 1897 (il 26 aprile, per la precisione). Meno di due anni dopo la prima proiezione pubblica dei fratelli Lumière (28 dicembre 1895). Coevo di Hitchcock (1899), di Cukor (1899), di Siodmak (1900), Douglas Sirk è uno di quei giganti della regia che del cinema sono coetanei: nascono con...
No, non sono la stessa cosa
Scrive Sangiorgio che non bisogna leggere le commedie italiane di oggi con il metro nostalgico di un passato irrecuperabile. Giusto. Forse va specificato che il passato di solito viene usato non tanto per distruggere le commedie odierne, quanto per...
Scivola, cade, rimbalza, si rialza. Litiga e bofonchia. Non sta mai ferma. Si sposta continuamente di qua e di là, veloce come uno schizzo. O come un organismo unicellulare proteiforme che non si stabilizza mai in una forma data. È La Linea di Osvaldo Cavandoli: una delle più geniali...
In sala, a vedere C’eravamo tanto amati, ci saranno state sì e no una trentina di persone. Se si eccettuano due mie studentesse sui vent’anni, tutti gli altri erano decisamente over 60. Ettore Scola, a Milano per presenziare a una retrospettiva che avevo organizzato in onore dei suoi...
Usano le nostre stesse tecniche di comunicazione. Diffondono il terrore con le stesse strategie di brand marketing che una qualunque multinazionale occidentale impiega quotidianamente per affermarsi sul mercato globale. Confezionano video girati con la cura formale e la sapienza...