Gianni Canova

Gianni Canova

Archeologo del visuale e entomologo dell'immaginario, di giorno insegna cinema all'Università (la IULM di Milano), di notte si traveste da Cinemaniaco e vagola sui canali di Sky Cinema cercando di contagiare chi lo vede con le sue insane passioni. In passato ha fatto anche il critico cinematografico, colpa che non ha ancora smesso di espiare. Politicamente totoista, adora i film di Douglas Sirk, di Valerio Zurlini e di Antonio Pietrangeli. La sua attrice preferita è Eleonora Rossi Drago. Ha una sincera e gaudente pietà per chi non riesce a godere di un film di Sorrentino.

Editoriale - FilmTv n° 49/2018

C’è un’immagine che torna con insistenza nella mia memoria visiva ogni volta che in questi giorni ripenso a Bernardo Bertolucci. Non è una delle sue immagini “iconiche”, come possono essere - per esempio - quella del piccolo Pu Yi che si affaccia sul cortile centrale della Città proibita in...

Editoriale - FilmTv n° 44/2018

Il referendum estivo di Film Tv ha sancito in modo secco la sua indiscussa supremazia: La dolce vita al primo posto assoluto, 8 1/2 poco dietro. E tuttavia, per quanto lo si celebri come “Maestro”, Federico Fellini non ha lasciato eredi. O ne ha lasciati molti meno - per dire...

Lost Highway - Piccole storie di cinema - FilmTv n° 39/2018

C’è una qualità a suo modo unica che mi ha fatto amare da sempre il cinema di Pupi Avati: il suo essere totalmente disomogeneo rispetto all’immaginario dominante del cinema italiano. Avati e i suoi film non hanno nulla a che fare con il mondo dei salotti borghesi e delle terrazze...

Speciale - FilmTv n° 33/2018

[continua dal numero precedente]
della razionalità, della strategia, del calcolo, del controllo. Tutto il cinema di Kubrick può essere visto come un continuo oscillare fra scacchiere e labirinti, fra progetti e smarrimenti, fra volontà di controllo...

Speciale - FilmTv n° 32/2018

L’IMMAGINE E LA PAROLA
C’è una cosa di Kubrick che ha sempre lasciato perplessi anche molti dei suoi più sinceri ammiratori: il divieto di far circolare copie dei suoi film in lingua originale con i sottotitoli. Stanley Kubrick preferiva che fossero doppiati. Voleva che noi spettatori...

Lost Highway - Piccole storie di cinema - FilmTv n° 30/2018

Cinquant’anni fa il cinema “fuori norma” era la norma. I colori, i sapori, gli odori del mondo cambiavano e bisognava saper cogliere il nuovo aprendo gli occhi, sperimentando. Salvo sparire come arte morente e insignificante. Il cinema d’autore è esploso proprio attorno al Sessantotto come...

Editoriale - FilmTv n° 28/2018

Ormai è quasi una marea straripante. Un’alluvione gastronomica. Accendi la tv e non vedi che fornelli, massaie, ricettari, stelle Michelin e cappelli da cuoco. Ristoranti e camerieri. Aspiranti chef e guru culinari. Dietologi e nutrizionisti. È tanto ossessiva e martellante e compulsiva l’...

Lost Highway - Piccole storie di cinema - FilmTv n° 25/2018

Dicono di lui che fosse indolente, pigro, un po’ sornione. Ma anche sensibile, delicato, sensitivo. Dicono anche - ma pare la cosa lo infastidisse non poco - che fosse un irresistibile seduttore, un tombeur de femmes, un uomo a cui nessuna donna avrebbe detto di no. In realtà, per...

Servizio - FilmTv n° 21/2018

Gli altri

La chiave di tutto, ancora una volta, è nel fuoricampo. In ciò che non si vede. In chi resta fuori, oltre i bordi della rappresentazione. Cos’è che non si vede mai, in Loro 1 e 2? Non si vede quello che un tempo si sarebbe detto il “popolo”....

Servizio - FilmTv n° 15/2018

In primo piano, sulla locandina, c’è una riproduzione di Il quarto stato di Giuseppe Pellizza da Volpedo: il quadro-simbolo dell’avanzata del proletariato, del riscatto dei braccianti, dei cafoni, degli ultimi. Non è un caso che Bernardo Bertolucci l’abbia scelto sia per i titoli di...

Servizio - FilmTv n° 11/2018

Ci sono due tipi di autori nel cinema contemporaneo. Quelli che dopo aver trovato la formula che funziona, e che piace al pubblico e alla critica, la ripropongono identica di film in film, e vengono lodati ogni volta per la loro presunta coerenza e - aggiungo io - per la loro capacità di dare...

Lost Highway - Piccole storie di cinema - FilmTv n° 03/2018

Rosa. C’era una punta di snobismo dispregiativo nella scelta dell’aggettivo cromatico con cui i severi gendarmi del gusto bollavano l’approccio al neorealismo di autori come Luciano Emmer o Renato Castellani. Neorealismo rosa. Quasi a dire: roba da signorinette. Svenevolezze...

Lost Highway - Piccole storie di cinema - FilmTv n° 01/2018

Festival di Cannes, 1977. Il premio della giuria per la miglior opera prima va al film d’esordio di un regista inglese non più giovanissimo (ha quarant’anni, è nato a South Shields il 30 novembre 1937) che viene dalla pubblicità e che colpisce pubblico e critica per la sua dimensione pittorica...

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