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Emanuele Sacchi
Nato nella città delle due discoteche e 106 farmacie, presto smarrito nei meandri del rock e del cinematografo. È ingegnere informatico, benché si finga pensatore umanista. Giornalista e critico cinematografico e musicale, collabora con FilmTv, MYmovies.it, Blow Up e il dizionario Il Mereghetti. Selezionatore per il Festival dei Popoli di Firenze, cura la sezione Let The Music Play, dedicata al documentario musicale. Ha contribuito a diversi saggi e pubblicazioni sul cinema ed è autore di 50x35mm. Soundtrack Rumorose (Homework, 2016), con Stefano Locati di Il nuovo cinema di Hong Kong. Voci e sguardi oltre l'handover (Bietti, 2014) e con Francesca Monti di Richard Linklater. La deriva del sogno americano (Bietti, 2017). Film: Apocalypse Now (ma non Redux). Album: Forever Changes dei Love (anche per il titolo).
Quattordici episodi comici, ma spesso tragici, sui molti vizi e le poche virtù degli italiani, alle prese con la violenza e le contraddizioni di fine anni 70. A 15 anni da I mostri, modello inarrivabile di satira corrosiva sul malvezzo italico in tutte le sue forme, arriva un...
A coronamento di una escalation di opere recenti su tematiche di conflitto razziale, documentari come I Am Not Your Negro di Raoul Peck o opere di finzione (e di genere) come l’horror Get Out di Jordan Peele, Travis Wilkerson regala una delle più lucide disamine su un elemento...
Semplice nei modi e nel linguaggio, a 50 anni Wang Bing è già uno dei massimi interpreti del cinema documentaristico, anche se nasconde questo ruolo dietro tanta umiltà e timidi sorrisi. In una carriera che conta 12 opere, si è sempre concentrato sugli sconfitti, sui marginalizzati e stritolati...
Twin Peaks è piena di spiriti e spiritismo: ceppi che comunicano profezie, boscaioli che aprono crani, donne intrappolate in un comodino. Ma il suo, di spirito, quella speciale mistura data dal profumo dei Douglas Firs e della torta di ciliegie, sembra oggi albergare nel più...
L’hanno paragonata a Laurie Anderson e Laura Nyro. E ascoltando Feel You o Silhouette è difficile considerare iperboli questi accostamenti. Molto semplicemente, in giro non ci sono cantautrici dal talento paragonabile a quello di Julia Holter. E Have You in My Wilderness...
Di primo acchito, USS Indianapolis sembra lasciare poco spazio all’idea che gelosamente conserviamo del suo regista Mario Van Peebles. Ma è sufficiente arrivare al secondo e dominante segmento del film, tutto dedicato alla spietata lotta per la sopravvivenza dell’equipaggio, per...
Lenny Belardo, il giovane papa di Sorrentino, aveva capito tutto, accostando il pontificato ai Daft Punk o a Mina: «Nessuno di loro si fa vedere», questo li rende «i più importanti nei rispettivi campi». L’anonimato come il vero tabù, l’unico “frutto proibito” ancora consentito dal sovraccarico...
Il cinema è onnipresente in Il grande freddo (La tempesta dischi), ultima fatica di Claudio Lolli, dal gelo dei cuori kasdaniano del titolo a I 400.000 colpi di chi anela disperatamente al mare, come Jean-Pierre Léaud. Ma non è certo questa la sola ragione per occuparsi di un...
Quando l’anziano padre si ammala gravemente, il sessantenne Nolan Mack trova la forza interiore per cambiare la propria vita e fare i conti con la sua reale natura, a lungo sepolta sotto una coltre di ipocrisia e conformismo. Inevitabilmente ricordato per l’ultima interpretazione di Robin...
New York, inizio anni 90: un’autoambulanza sfreccia a sirene spiegate per le strade della città. A bordo c’è Frank Pierce, paramedico dell’EMS (Emergency Medical Service) che, insieme ai suoi colleghi, è costretto ad affrontare ogni notte lo spettacolo della morte. Sempre circondato da cadaveri...
Il “ritorno a casa” di Takashi Miike si manifesta, inevitabilmente, con un’esplosione di sangue e di membra mozzate. Yakuza Apocalypse, delirio gore che fonde gangster movie e horror vampiresco, sembra un salto indietro nel tempo, all’epoca in cui le trovate estreme e fumettistiche di...
Noto anche come Le secret de la chambre noire e come The Woman in the Silver Plate, il film “francese” di Kiyoshi Kurosawa è transitato nella più assoluta noncuranza dei più. Complice, forse, la curiosa concomitanza con l’uscita (e il giro festivaliero) di Personal Shopper...
Se si dovesse convergere su un unico titolo che permetta al neofita di avvicinarsi alla poetica di Kurosawa, Creepy rappresenterebbe un valido candidato. Tra le misteriose stanze di un vicino di casa sgarbato si nascondono infatti temi ricorrenti dell’immaginario del regista di Kobe:...
Il paradosso è già nel titolo. Di “reale” sul piano narrativo c’è apparentemente pochissimo nel cinema di Kiyoshi Kurosawa, specialmente in un film che assomiglia a una seduta di psicanalisi di due ore, sotto forma di viaggio onirico. Quasi irritante nel suo essere refrattario a ogni esigenza...