Emanuele Sacchi
Nato nella città delle due discoteche e 106 farmacie, presto smarrito nei meandri del rock e del cinematografo. È ingegnere informatico, benché si finga pensatore umanista. Giornalista e critico cinematografico e musicale, collabora con FilmTv, MYmovies.it, Blow Up e il dizionario Il Mereghetti. Selezionatore per il Festival dei Popoli di Firenze, cura la sezione Let The Music Play, dedicata al documentario musicale. Ha contribuito a diversi saggi e pubblicazioni sul cinema ed è autore di 50x35mm. Soundtrack Rumorose (Homework, 2016), con Stefano Locati di Il nuovo cinema di Hong Kong. Voci e sguardi oltre l'handover (Bietti, 2014) e con Francesca Monti di Richard Linklater. La deriva del sogno americano (Bietti, 2017). Film: Apocalypse Now (ma non Redux). Album: Forever Changes dei Love (anche per il titolo).
Benché gli uomini le mandino segnali chiari, Gigi crede sempre che si tratti d’amore. Ma Alex prende a cuore il suo caso. Nella categoria “film per cui è impossibile dichiarare una simpatia e uscirne bene”, il sub-cult di Ken Kwapis domina incontrastato. La verità è che non gli piaci...
È bistrattato, sottovalutato, vilipeso. Per pura pigrizia o per spocchia, Fantozzi contro tutti è spesso considerato “uno dei tanti” episodi successivi ai primi due di Luciano Salce, indistinguibili nel loro reiterare gag sempre più scontati. Falso. Il Fantozzi ...
Dopo 17 anni di silenzio degli Outkast, per le giovani generazioni André 3000 rischia di essere conosciuto più che altro come attore, per giunta assai minore. Per chi ha vissuto la stagione a cavallo dei due millenni, invece, André Benjamin è il partner in crime di Big...
Non poteva che cominciare dalla soffitta Jarvis Cocker. Al solito anticonvenzionale, il cantante dei Pulp fa della sua autobiografia un photo-book-diario che ha inizio tra le cianfrusaglie accumulate in una vita di “buon pop e cattivo pop”. Una dicotomia utile a separare il...
Prima dell’epoca dei Chicago Bulls di Michael Jordan esisteva un solo MJ. E Thriller 40 spiega bene il perché, rivolgendosi soprattutto a chi non c’era quando Thriller uscì (e il mondo si fermò). Michael (Jackson) aveva tutto: il look, il talento compositivo, la capacità...
Tra le molte accuse che Bob Dylan si è trascinato per decenni c’è quella di sconvolgere di proposito i suoi brani durante i concerti, fino a renderli irriconoscibili. Una forma di provocazione anarcoide, nel suo stile, tipico di chi vuole scontentare tutti e tradire le aspettative. Ascoltare i...
Quando si arriva subito in classifica, come è capitato a Corinne Bailey Rae, ma si nutrono ambizioni artistiche elevate, è naturale volersi gradualmente distinguere da un modello ingombrante nella forma e nella sostanza. Ecco perché trovare qualcosa in comune tra Put Your...
In giro le band che possono contare su una credibilità e un curriculum pari a quelli dei Wilco si contano sulle dita di una mano. Da Yankee Hotel Foxtrot in avanti, tra molti alti e rari bassi, quella della creatura di Jeff Tweedy è stata una cavalcata di rara coerenza...
È consolante sapere che, scendendo nel profondo della tana del Bianconiglio, il mondo sommerso del cinema possa ancora regalare scoperte, riscoperte o riscritture della storia, ornate di succosa aneddotica. In questo senso MUBI non manca mai di svolgere la sua parte e ci serve su un piatto d’...
In genere è meglio diffidare degli album postumi. La casistica di pacchi, doppi pacchi e contropaccotti è ricca e variamente dettagliata. Ma esistono pur sempre le eccezioni e, nel caso di un nome come Sparklehorse, sono da tenere in grande considerazione. Per un decennio...
Li chiamavano shoegazer. Sul palco cantante e resto del gruppo erano soliti guardarsi le scarpe, per schiacciare il pedale degli effetti, per vezzo o per timidezza. E così la stampa britannica lo definì shoegaze, sottogenere dei primi anni 90 destinato ad accomunare Ride, Slowdive,...
Spesso il mondo degli anime deve fare i conti con ingombranti luoghi comuni, soppesando il fattore di rischio tra le esigenze di un pubblico da rassicurare e perigliose deviazioni personali. Sembra quasi inevitabile che il genere tratti di ragazzi in età adolescenziale alle prese con difficoltà...
Circa una ventina di anni fa il nome di Ken Loach tra i cinefili à la page assomigliava a una parolaccia. Nonostante i premi e i riconoscimenti, l’insofferenza verso il suo cinema semplice, in cui il linguaggio sembrava sottomettersi al messaggio, era tangibile e...
La tendenza a martirizzare e glorificare le celebrità, così tipica di questi anni emotional, trova in Elvis Presley il soggetto ideale. Come ha ben compreso Baz Luhrmann, che sul concetto ha costruito un sorprendente biopic in cui la leggenda conta assai più della cronaca. Punto nodale...
I Groovers sono un goliardico gruppo di amici. Dopo un party alcolico e di fronte agli impegni incombenti (partire per il Vietnam, sposarsi) fuggono verso il Messico, dove hanno seppellito una bottiglia di Dom Pérignon. La passione per i cult sottovalutati, che sono tali per pochi ma non...
Come insegnano anche Oppenheimer e l’ultimo straordinario Radu Jude (Do Not Expect Too Much From the End of the World), l’apocalisse non è mai stata così di tendenza. Insofferenza verso il presente, verso la ripetizione dei medesimi errori, verso la frustrazione di ogni...
In genere sorge un moto spontaneo che porta a simpatizzare per i progetti poco sostenuti e lasciati in balìa del vento come Blue Beetle: uscita post-ferragostana, anteprime semi-carbonare, volontà evidente e unanime di scrollarselo di dosso al più presto. Il fatto è che il film di Soto...
L’approdo naturale, forse inevitabile. Il ritorno ai Blur dopo aver indugiato nelle carriere soliste e in millemila progetti collaterali - tra cui una manciata di Gorillaz di cui nessuno ricorda né titolo né copertina e un bellissimo The Waeve, uscito qualche mese fa (...
Nel 1992 Sinead O’Connor sale sul palco del Madison Square Garden per i 30 anni di carriera di Bob Dylan e non riesce a cantare una singola nota: il pubblico, che si potrebbe presumere liberal e illuminato, glielo impedisce a colpi di fischi e ululati. La ragione è il gesto...
In Il sol dell’avvenire i dirigenti di Netflix criticano Nanni Moretti: nel suo film manca un momento what the fuck! ovvero un momento sorprendente, assurdo, non credibile, weird. C’è stato un tempo, però, in cui la...
Attenzione! Questa non è una guida al cinema erotico. Quindi badate bene: è inutile far la conta di chi e cosa manca, lamentarsi dell’assenza di Nagisa Oshima o Tinto Brass, Andrzej Zulawski o Louis Malle, Gaspar Noé o Alain Guiraudie, Adrian Lyne o Paul Morrissey. Ecco. Questa è una semplice...
Negare che nel passaggio da Anthony (and The Johnsons) a Anohni si fosse perso qualcosa sarebbe mentire. La voce rimaneva di bellezza metafisica, ma le composizioni si smarrivano nell’impegno politico e identitario, privilegiando un percorso di trasformazione sessuale, personale e universale....
L’estate invita a lasciarsi andare al limbo delle Teche Rai. Smarrirsi nella dimensione atemporale degli archivi Rai ha il potere rasserenante di un bagno termale. Quella televisione così giovane e ingenua, in cui gli ospiti si accendevano una sigaretta in studio o in cui i tempi morti...
Lo si può annoverare nella corrente degli album post-pandemici sul ritorno al luogo avito. O lo si può far rientrare nel filone della relazione, non convenzionale, tra rock e poesia. Da qualunque prospettiva lo si osservi, il ritorno discografico di PJ Harvey con I...
Per chi è affezionato alle rom com anacronistiche - il protagonista è sempre un maschio etero bianco attratto da donne etero bianche - di Edward Burns, Patrick Wilson riporta alla mente cosette pregevoli come il sottovalutato Purple Violets. Ma per il resto del mondo Wilson è il ...
Budget esiguo ma idee a profusione, come ci piaceva una volta, quando lo chiamavamo cinema di serie B. Quello che non si vergognava di citare i propri padri, nobili e meno nobili. Lola di Andrew Legge sfoggia queste caratteristiche come un distintivo di cui andare fieri: La jetée...
Che il riferimento sia al monolito di Kubrick o a un menhir preistorico ha poca importanza: la risposta è da trovare nella natura arcana di una pietra che significa tensione verso l’assoluto, ricerca del senso profondo di un primum movens che dia un senso a quel che osserviamo tutti i...
Dopo un’opera-mondo, un testo che ha il merito di sintetizzare una carriera e l’onere di renderla immortale, è inevitabile ridimensionarsi, restringere il perimetro d’azione. O ancora sperimentare, mettersi alla prova, con il rischio calcolato di un divertissement d’autore. Ed è così...
Si scrive in piccolo come enrico ghezzi, ma il nome di billy woods esige almeno il corpo 18 per il ruolo che sta assumendo nell’hip hop contemporaneo. Di nuovo in compagnia del producer Kenny Segal, con Maps - uscito il 5 maggio 2023...
New York, 1994. Dopo gli anni 80 di Bumblebee, reboot paradisneyano del franchise sui robot mutaforma, si viaggia nella Brooklyn dei sacrifici e della disillusione, per un sequel che è anche prequel - del film originario del 2007 - e probabile inizio di una nuova trilogia. Si riparte...