enrico ghezzi
«Uno dei miei libri preferiti è L’Allegoria d’Amore di C.S.Lewis, un saggio critico su Chaucer e la forma allegorica nella letteratura medievale; mostra in modo molto convincente che l’amore è un’invenzione; che è stato inventato nell’11esimo secolo da Chrétien de Troyes e da altri...
Ultimo uomo ultima risata ultimo imperatore ultima risacca. Si conversa con wakamatsu, di cui si è visto il bellissimo film su Mishima. Girato in undici giorni, e altri due film sono già pronti. Si conferma l’automatico collezionismo di spazi e di luci, in qualunque momento della giornata, in...
La prima fila in sala (a cannes come altrove) vuol dire trovarsi a essere l’ultimo uomo prima dell’immagine, o il primo dopo di essa, già rimbalzato in faccia a chi si propone titanica risibile polena del visibile (cioè, del già visto dalla macchina). Nulla, in ogni caso, tra lo spettatore e lo...
L’unico rimpianto insistente di carmelobene (e l’ultima volta che lo sentii era una voce rotta a ripeterlo) fu, negli ultimi quattro/cinque anni di sua vita, quello di non riuscire a trovare traccia di VENTRILOQUO. Diciassette minuti, un 16 millimetri tratto o ispirato dal Des...
Kiss me Dea. Resta in alto sopra la linea di scrittura dei miei occhi, lisca di una lista, risibilmente e imperiosamente minacciosa. L’inquietudine da «mane thecel phares» scritto sul muro bianco da una mano non mia si dissolve subito, svanisce nell’ondicina paurosamente rassicurante con cui il...
M’affiora non so da dove un’altra osservazione di françoistruffaut, che non riesco a situare e a controllare ma di cui ricordo bene quella che mi parve l’improbabilità di un’accoppiata: amo i personaggi di Pickpocket e di L’Inquilino del Terzo Piano, ma quando cominciano a...
Se mi soffermo anche solo per un grammo sul gesto dell’intitolare, non posso non ricordarmi - tentato (tentazione cui cedetti nel detour scorso) - di uno dei più bei lapsus ch’io abbia mai incontrato. Qualche anno fa, in un’edizione importante dei racconti di ray bradbury, con tanto di tavole...
Allora, françoistruffaut. Che mai volle essere “bello”, mai fingendo che il cinema fosse un diamante per sempre, mai portando fino all’ideologia l’illusione di un mondocinema “in accordo con i propri desideri”. Il cinema non è tutto, è molto di più: riflesso di altri riflessi, malinconia...
Sopralluogo ininterrotto è forse o certamente la vita di ciascuno, ricerca affannosa del luogo in cui la si dovette morire, o mansueto adagiarsi progressivo nello spazio in cui si ritroverà il proprio “gusto delle ciliege”, o infine rallentare il fotogramma che ci cammina e in cui camminiamo...
Finalmente aspetto di vedere una cosa, o tristemente, visto che le ho già dato in affitto non meno di quindici o venti ore di spazio oculare in me allocato, pagandone io le rate. TITANIC in 3D. (Troppo raro che, tra assunzione sfrenata da festival - già in sé scissa in schegge rubate e...
Un lampo si nasconde, intermittenza abbagliante, dietro ogni esperienza iniziatica di illuminazione e deriva, squarcio da cui traspare un impercettibile shining della visione e insieme atto luminoso che produce la visione stessa. Certo mai fu celato e così perfettamente integrato come nell’...
Restare privo di sensi è forse l’esperienza filmica estrema, la più sensazionale. Il cinema si offre all’umano in forma di protesi darwiniana spettacolarscientifica, ma subito esibisce il proprio clamoroso mancarci, sufficiente a innescare sogni proiezioni fughe, ma anche a farci sentire già...
L’onnipotenza non giova al potersi far quasi tutto che il cinema suggerisce e del cui sogno è ancora insieme il propellente cupamente glorioso e l’esito insoddisfacente e incompiuto. (Ne sanno qualcosa: lon chaney, maestro del proprio corpo in quanto trucco assoluto e irriconoscibile, chissà...
(Il dondolio delle mie gambe appoggiate al nulla in primafila entra nel 3D, penetra nei titoli che mi galleggiano enormi davanti agli occhi ricordandomi che siamo dentro al teatro, già mortivivi per troppe dimensioni o troppo poche). L’attenzione spasmodica del vecchio cinefilo schermico si...
Solo il giudizio di chi amiamo o ci ama può fare davvero paura. Mi porto dietro dal primo incontro questa nota (certo sfocata o esagerata dal ricordo) del tolstoj giovane e mondano. (Il detour qui in atto affiora sotto una costellazione di tolstoj, Knockout, WarHorse, ...
“Linea recta brevissima”. La massima latina, morale geometrica architettonica urbanistica, si adatta perfetta al cinema, collezione mobile di shot, di inquadrature immediate inevitabilmente frontali, per tortuose che siano le forme filmate, curvilinei i corpi, tellurici i paesaggi, drammatici i...
Qualcuno certo si occuperà di perdonare - oltre a quelli che non sanno quello che fanno (il cinema) - quelli che fan vista di saperlo troppo bene. Nulla è babelico quanto il cinema, famelicamente biblico nello sfogliare e risfogliare il “libro” della storia e di tutte le storie; e nel...
Vedere un film, trovare una scena, riconoscerla, (credere di) ricordarla. Il cinema cambia ripercorrendosi, percorrendo a perdifiato (sulle orme di godard/bertolucci) il proprio louvre, museo(di)sé che è tutto oltre l’ultimo respiro ghiacciato (e proprio il benjaminfondane che per primo paventò...
Attenzione. Se ci tenete a fingere di non sapere “come finirà”, ovvero come finisce e finì la quarta e mai ultima Missione Impossibile (il Protocollo Fantasma), non leggete la lunga parentesi quadra che si spalanca alla fine di questo detour. (Sempre che vi interessi accedere a un film seguendo...
Che dirà l’agente? Non l’agente FBI, ossessione oscura nascosta nel cuore nero di jamesedgarHoover, messa a nudo da eastwood con il “semplice” ricorso al colossale dicaprio, doppio dell’orsonwelles a sua volta doppio di hoover, corpo con occhi che resistono alla storia e al cinema. Ogni attore...
In una delle più sublimi comiche di Laurel&Hardy ripassanti in tv (“più sublime” non si dice, vero? Neanche anacoluto, è proprio errore. Ma per Stanlio e Ollio si può, si deve, e forse a partire da loro si può per tutto il cinema, orrida valle sublimissima piena di cose e animule splendide...
Cinema. Un patto tra quel che c’è e quello che non c’è (volendo, e potendo soprattutto, tra colui che è e colui che non è; o infine tra chi crede di essere e chi sa di non essere; vale a dire tra sé e sé, tra l’immaginare e l’essere immaginato). Il desiderio di essere solo il sé che si versa in...
Stasera, riaccompagnato mio figlio in aeroporto, vedo l’hoover di eastwood/dicaprio. So già che mi piacerà, indipendentemente dalla mia volontà. Mi chiederanno «com’è?», e io risponderò «bello, bellissimo»; e ne parlerò, protestata flebilmente l’inutilità di dirne cose. Arriverò anche a...
Nei giocattoli ottici per grandi e piccini - specie quelli di una linea strepitosa invisibilmente cifrata PKD - si affaccia sempre più insinuante l’ipotesi di per sé rassicurante che sia il soggetto (insomma voi, noi, io; per non parlare - letteralmente - di “‘loro”) a menare la danza del...