Sergio M. Grmek Germani
Il racconto dei racconti di Roma caput mundi. C’era bisogno di un Albergo per il più universalmente ammirato dei film, e nell’anno del centenario felliniano? E perché no? Se, parafrasando Croce, non possiamo non dirci spettatori felici di La dolce vita, il suo...
Ormai solo un caso ci può salvare. Amore mio, l’ultimo, “invisibile” capolavoro di Raffaello Matarazzo, della cui presunta arcaicità la Titanus modernizzata si vergognò distribuendolo di nascosto, film che non si potè vedere nella storica retrospettiva...
Il cardinal Massaua nell’impresa politica e religiosa della mediazione tra chiesa cattolica, chiesa copta e il sovrano d’Etiopia Menelik. Tra i film che meglio evidenziano come la storia del cinema italiano in epoca fascista sia ancora tutta da scrivere, e possa rivelare direzioni...
La dea Kalì ha bisogno di incarnarsi in un corpo di donna, e i fanatici Tughs glielo procurano: il potere inglese chiude un occhio, ma i pirati malesi si ribellano. Proprio in questo periodo di letture intensificate riscopriamo che i due reietti dell’establishment letterario italiano, Collodi...
Quella sigla di cui non ci si stanca mai è certo tra le più felici folgorazioni di enrico ghezzi, perché per tutti quanti sono passati per Fuori orario, come chi scrive per quasi un decennio fondante, evidenzia, in quella uscita abbagliata di luce dall’acqua e in...
Ferrara. La lunga notte di una rappresaglia fascista incombe sull’Italia del 1960. Il lungometraggio d’esordio di Florestano Vancini (regista di cui andrebbero rivisti anche molti film successivi) compie in qualche modo il suo ruolo dell’anno prima di regista della II unità per Estate...
Un viaggio nella storia plurisecolare dell’uomo. Ancora una volta Fuori Orario coglie nel segno, scegliendo un film emblematico dell’inattualità che diventa attuale. Certo, è facile con Rossellini... In questi giorni cupi ci siamo più volte chiesti quali film meglio ci “...
Nella storia d’amore con una ricca fidanzata si può scoprire di amarne la sorella. Ricordiamo ancora la splendida retrospettiva Cukor di Locarno 2013, che svolgendosi dopo quella dedicata a Minnelli sancì (anche attraverso la viva presenza di Jean Douchet) come l’opzione per questi due...
Durante l’occupazione di Parigi un ex tassista e un pittore attraversano la città di notte coinvolti nel mercato nero. Non cessano di attrarci le contraddizioni del cinema di Autant-Lara che non a caso spiazzarono i già stroncanti “Cahiers du cinéma” (Truffaut in testa) incuriositi dagli...
1867. Un gruppo di rapinatori, disertori della guerra civile, attraversa la Valle della morte trovando ovunque segni di morte, tra attrazione dell’arricchimento e sogno di un corpo di donna. Uno dei massimi western, che naturalmente non si basa né sul comportamentismo hawksiano né sull’...
Nella Gerusalemme dominata dalla filosofia greca e dall'imperialismo romano la rievocazione del Cristo apre un nuovo mondo agli apostoli. La folgorazione del Paolo interpretato da Torricella, con quella caduta quasi incidentale sulla via di Damasco, è segno dell’assoluta grandezza di questo...
Tutto è finto in Dora Nelson ma quando appare una sosia tutto diventa vero. Dei molti e tutti interessanti allievi che ebbero i due grandi maestri Mario Camerini e Alessandro Blasetti, il primo è stato particolarmente seminale, con Mario Soldati e Ivo Perilli che gli furono spesso...
Il libretto di 80 pagine appena pubblicato dal Gruppo ligure critici cinematografici SNCCI, Sandro Ambrogio - L’ultimo dei “cinéphiles”, a cura di Aldo Viganò e Massimo Marchelli, ha il doveroso merito di segnalare l’importanza di una...
Cerasella fugge da un matrimonio e trova quello del suo destino. Riecheggiando nel titolo altri recenti film comico-sentimentali napoletani, Maruzzella di Luigi Capuano e Lazzarella di Carlo Ludovico Bragaglia, da cui riprende (oltre che dal ciclo risiano dei Poveri...
Un esteta aristocratico tra moglie e amante non può che scegliere la morte. Tra gli intensi ultimi film di un cineasta, L’innocente non raggiunge la compresenza di lucidità e senso di perdita che troviamo nei film finali di Dreyer, Matarazzo, Minnelli, Rossen, somiglia piuttosto...
Nell’emigrazione italiana in Germania, l’arte di arrangiarsi e gli impossibili amori. Mentre le opere canoniche di Rosi non ci sembrano crescere nel tempo, e il suo impegno civile vi incontra uno sguardo comportamentale più tecnico che di stile, i margini del suo cinema sono molto più...