Giulio Sangiorgio
Dirige Film Tv, co-dirige I mille occhi di Trieste, programma cinema, festival, rassegne, insegna (alla Iulm), sviluppa (progetti di film di giovani registi, per Milano Film Network), e, soprattutto, sopporta. Sopporta tantissimo.
Quel che c’è dietro il desiderio di un uomo: Dorrington vuole volare, definire se stesso ridefinendo i propri limiti, dare un senso al sacrificio di un amico morto per una missione analoga, redimere la propria colpa. Herzog capta le oscillazioni di questi movimenti dell’anima, che si riflettono...
Andrea Papini, già regista di due eccentrici noir dall'estetica digitale, fluidi nell'affrontare i generi e pronti a seguire link perduti (i cui titoli, significativi, sono La velocità della luce e La misura del confine), torna con questo progetto che si definisce "...
Il Faust secondo René Clair: mondano e pop, folclorico e ammiccante. Inquietante proprio per questo. Eccede nel labirinto narrativo, difetta di profondità. Rimangono la delizia artigiana di un’intricata favola gotica, una didascalica morale di massa, brandelli di grande cinema popolare...
Clara abita a Milano, ha 21 anni, a Las Vegas ha sposato Matteo, studia e ha un'idea precisa su come guadagnarsi da vivere: fondare un sito indie porno, sulle orme del celebre suicidegirl.com (che negli Usa sforna performer adorate come rockstar e che in Italia ha lanciato i talenti musicali di...
Iran, 1953: 4 donne, un giardino d’orchidee, la Storia. Shrin Neshat, benemerita videoartista, fa cinema politico partendo dalla forma, liberando le sue protagoniste dagli stereotipi, la narrazione dalla logica, il tempo dalla durata. Le sue immagini, virtuosistiche, oniriche, sfuggono le...
Dopo I peccati di Madame Bovary, Sergio e Luciano Martino adottano il corpo conturbante di Edwige Fenech, nel primo capitolo di una collaborazione che qui segue i passi di Dario Argento. Febbrile allucinazione sadomasochistica, in un labirinto giallo. Cult movie d’esportazione.
Il film come lavoro collettivo: opera sperimentale di Nicholas Ray («il cinema», direbbe Godard), lacerti di narrazione che sono soprattutto un documentario sulle riprese, traccia dell’evolversi di un gesto creativo, immagini in split screen che sono vita nell’atto di donarsi al cinematografo....
«Girlfriend in a coma I know I know it's serious» cantavano gli Smiths. Serio il coma dello?Stivale, serio Bill Emmott che, con la complicità di Annalisa Piras, gira il suo viaggio in Italia: omino buffo dal cuore liberale, il fu direttore del "The Economist" cazzia e mazzia (come ha...
Il film che, con Vittime di guerra di De Palma, fa della rappresentazione del Vietnam una questione di memoria: Coppola sottrae il conflitto all’allegoria sanguinolenta di Apocalypse Now, seppellisce i morti, elaborando un lutto che è anche quello personale di un padre (per...
Vittime di guerra aggiornato alle nuove tecnologie: collage di reperti, rifacimento di materiale presente in Rete sull’atrocità dell’Iraq. De Palma ci dice che le immagini sono sempre in abisso: si frammentano, estetizzano e testimoniano, colgono e obnubilano i fatti. Possibile...
Negli Anni Zero, in Francia, s’è fatto strada un horror di violenza estrema, estremamente politico, incentrato sulla Donna come luogo d’elaborazione metaforica. Questo film è la cristallizzazione parodica, parossistica, di quel movimento. Riot & zombie movie, tra il polar e Carpenter,...
Bertolucci minimale, sinfonia per due solitudini, come Ultimo tango e Io e Te. Un sacrificio d’amore silenzioso, mentre la musica risuona e la mdp, chiusa in interni, accarezza la pelle dei protagonisti, ne articola il lessico emotivo in movimenti impossibili, comprendendo il...
Sono ossessionati dalle immagini come forma di memoria, Farocki e Ujica, e tessono la trama dei giorni della caduta di Ceausescu in un found footage che è traccia video corale di una rivoluzione. Il controcanto? Quel testo definitivo sulla messa in scena del Potere che è Autobiografia lui...
La via italiana al mind game movie, al cubo di Rubik noir: qui si guarda a Lynch e De Palma, a Nolan e Shyamalan, si invita lo spettatore a porsi domande, lo si coinvolge nel rompicapo tra presente e passato, sogno e allucinazione. In fondo è più politico un prodotto come questo, che...
Il cinema, per Reygadas, dovrebbe essere vicino alla musica. Il titolo di questo esordio, bellissimo, suona, contrasta, apre domande. E no, non ci sono risposte sulle note finali di Arvo Pärt. Per citare Picasso: «Chiederesti mai a Dio cosa significano i fiori?». Cinema sensuale, fatto di...
Samson Raphaelson, autore del dramma che nel 1927 divenne il primo film parlato della Storia del Cinema, Il cantante di jazz, era il fratello di suo padre. Film di poche parole. Parole vuote di significato, parole pesanti per lo sviluppo del cinematografo. Lui, Robert detto Bob, nacque...
Maggio 2001, Mindanao, Filippine: il gruppo islamista Abu Sayyaf rapisce un gruppo di turisti. Lo scopo: finanziare le proprie attività, sotto l'egida di Bin Laden, con i riscatti. Mendoza, da una storia vera lunga 377 giorni, trasforma la giungla in un set dove gli attori ripresentano le...
17 camere digitali articolano un documentario corale che si finge una fiction sulla danza, tesa tra la scena e il retroscena, tra la regola e l’improvvisazione. È un omaggio all’arte rivoluzionaria della coreografa Isadora Duncan, ma anche, soprattutto, il cinema di Altman allo stato primitivo...
5 uomini, un buco da scavare: quello che porta i prigionieri alla libertà. Ultimo film di Jacques Becker, da un romanzo di José Giovanni, un...
Fincher sfida Hitchcock, chiude l’America e le sue fobie in una stanza e ci ricorda al solito che ognuno sta solo recitando il suo ruolo. E che un altro ruolo, opposto, è lì, disponibile. Così l’aridità di un cinema metallico, freddo, avanguardista, finisce sempre per accendersi, sottopelle....
In libreria dal 1° febbraio 2013 e sul sito della Sigismundus Editrice (www.sigismundus.it) potete acquistare João César Monteiro. L’alchimista di parole, selezione di scritti del regista lusitano scomparso 10 anni fa, il 3 febbraio del 2003....
Prima c’è l’inasprimento nel grottesco della commedia all’italiana, ci sono i borghesi piccoli piccoli, le maschere nere. Poi c’è la degenerazione neotelevisiva, l’avanspettacolo, il Bagaglino. Villaggio crea un personaggio pietra angolare, segna un passaggio antropologico. Dramma comico...
RaroVideo (qualcuno l’abbia in gloria) presenta un cofanetto con 3 film di Peter Greenaway: Giochi nell’acqua (1988), The Baby of Mâcon (1993) e I racconti del cuscino (1996). 3 esemplari di un cinema unico, che non basta a se stesso, costantemente in dialogo con i...
Un uomo, una pistola, un cadavere. Ma la mdp non registra che le sfocature della realtà, i colori che colano ai margini dell'evento, i rumori che offuscano le sue dinamiche. Non si vedono le coordinate della colpa. E nemmeno quelle della giustizia. Di certo c'è che Billy è un poliziotto. Che...
Lo spunto echeggia il cinema vampiresco usurato, Claire Denis evoca il fantasma di Jean Rollin. Un concerto di corpi che si scontrano, squarci insostenibili di carni dilaniate. Cinema erotico perché sensoriale, surrealista perché ellittico, turgido di umori, allergico alle risposte, come alla...
Melville, in miseria e clandestinità, affronta il testo sacro di Henri Vercors sulla Resistenza: ed è un miracolo di presunti opposti, questo film letterario di pure forme cinematografiche, girato all’aria aperta, in odor di...
Il Minnelli che non ricordi. Una coppia che echeggia una serie Tv (Ball e Arnaz, come in I Love Lucy, come nella vita), una roulotte che è la vera protagonista: palcoscenico, oggetto di discordia, sintomo di progresso idiota e sogno di un consumismo ottuso. Una farsa (raffinatamente)...
Almodóvar gioca fuori camp, lontano dalla movida, sempre dentro al movimento di cui si alimentano i personaggi, all’inesausta ricerca di altri volti, di altri ruoli, di altri sé: il desiderio è la dinamo del suo cinema, un desiderio costantemente rivolto allo specchio. Per chi scrive, il suo...
Adattamento letterale del romanzo di Edith Wharton, film in costume che riveste un’ordinaria tragedia novecentesca di determinismo e fallimento. Davies sente i moti irragionevoli e frustrati del cuore lontano nel tempo, con calligrafia sobria dettaglia il ritratto dolente di una donna aspra,...
Entrare in fabbrica, mettere in scena un rapporto di potere e sottomissione guardando al linguaggio integrato della commedia all’italiana: Petri orchestra un concerto industriale di psicanalisi aggressiva, grottesco iperrealista violento, qualunquismo incurabile, frantumazione politica, ombre e...