
Andrea Bellavita
francophile, franc bourgeois e francamente non serio (e me ne infischio), dopo una (tarda) giovinezza dedicata allo studio più alto e rigoroso, mi converto in maturità al pop più sfrenato, oscenamente pop, porno pop. ne scrivo (a tratti) su FilmTv, Segnocinema, Doppiozero, L’Officiel. lo insegno all’università. principalmente lo guardo (cinema e tv), lo leggo (comics, ma non graphic novel), lo ascolto. non lo gioco: non ho tempo.
Cosa rimane della bellezza di Il nome della rosa quando appassisce? Solo una parola, il titolo, che dal libro al film alla serie è sempre lo stesso. Partiamo dalla reazione del pubblico: in quattro serate, la fiction kolossal-letteraria-storica di Rai1 è passata dal 27,38% di share...
Il sonno degli spettatori (e magari, chissà, degli occhiuti strateghi…) genera piccoli capolavori. Ben dopo la mezzanotte, quando il pubblico già dorme, su Rai3, si apre il caravanserraglio di Photoshow: late night/talk show, luogo di cazzeggio amabile degli ospiti, di...
Tecnicamente il sovranismo, o sovranità di un popolo (il proprio), indica l’atteggiamento di difesa (meglio: di riconquista, perché la modalità è sempre polemica) della sovranità nazionale rispetto ai sistemi di gestione e organizzazione internazionali o sovrannazionali, e in...
Fatto n. 1: se avete figli/e adolescenti, forse avete sentito in casa un tonante «Marilùùùùùùù» (anche se non avete una progenie così nominata), oppure uno «stonnnervosa!», che denuncia una schiatta romanesca mai sperimentata in famiglia. Marilù e la sorella gemella ...
Nelle prime stagioni di Gomorra era uno dei personaggi principali: soprannominato “l’immortale”, ha finito inevitabilmente per essere ucciso. Ma c’è vita oltre la morte di Ciro? «Tra poco uscirà Drive Me Home, con Vinicio Marchioni, in cui sono un camionista...
Mi accorgo di quanto sia difficile parlare di Live Non è la D’Urso senza ricorrere all’ironia (al minuto uno: smarmellatissima sembra la Tatangelo). Un gesto di sconfitta, perché serve solo a eludere la complessità del fenomeno (avvertenza: il pezzo ridurrà al minimo l...
Qualunque adattamento di Il nome della rosa (il romanzo) è destinato a pagare il confronto con l’originale, ma la traduzione seriale esalta tutta la grandezza dell’intuizione di Umberto Eco: in un metatesto fondato sulla stratificazione delle enciclopedie (storica,...
Cosa resterà di questa nuova Rete 4? Intanto il plauso per averci messo le mani: ci vuole un bel coraggio, e anche un po’ di visione, a investire su un progetto editoriale per il canale più piccolo (e vecchio) del gruppo. Ci sarebbe bisogno di un analogo sforzo per ridisegnare...
Impossibile pensarlo al di fuori di un percorso di autocelebrazione antagonista del suo ingegnere/architetto, Lars von Trier: un libretto rosso di tutto quello che ha fatto e che, per sempre, darà fastidio al pubblico e alla critica. Von Trier persona non grata a Cannes per le sparate...
Bisogna tenere sotto controllo la temperatura dei nostri talent e dei nostri reality che, al di là di ogni snobismo, descrivono lo stato di salute della tv, e il collocamento del mercato nazionale all’interno dei flussi internazionali. Con un L’isola dei famosi in caduta libera, e le...
Mi piace assistere a tutti i nuovi progetti di Alberto D’Onofrio, il nostro Wiseman televisivo del trash, un Ulrich Seidl meno incazzato e più distaccato, e pop. Regolarmente ci regala, nella forma del doc light da seconda serata, qualche spaccato di vita sociale urticante: le...
Sono due le sequenze di «bloccaggio simbolico», come diceva Bellour (un punto che dispiega il progetto del film), di questo Sanremo: la Raffaele che fa da badante alla Vanoni e la fa incontrare con Patty Pravo (con il badante Briga) e Rovazzi che non riesce a far...
Dal punto di vista estetico e formale, e anche per la capacità di costruire un mondo malsano in grado di generare autentica angoscia, forse il miglior film di Argento è Suspiria. Ma Profondo rosso è il suo più importante: proprio perché è l’anello di congiunzione perfetto fra...
Premetto che, per una volta, derogherò dal conflitto di interessi, perché, per la prima volta, scriverò di un programma tv in cui sono stato (infinitesimamente, sia chiaro) coinvolto. Perché, in fondo, funziona anche così: si può essere fieri di far parte di qualcosa di oggettivamente buono, e...
L’uno che in video avrebbe dovuto andarci, e non ci va (o quasi), l’altro che, per la carica che ricopre, di norma non ci dovrebbe andare, e invece ci va, a presentare un film. L’uno vetero-conservatore reazionario, l’altro vetero-rivoluzionario. L’uno e l’altro amici: Adriano Celentano...
Lotta all’ultimo sangue tra le due massime MILF televisive: Mara Venier (all’anagrafe Povoleri, da Venezia) e Barbara D’Urso (all’anagrafe Maria Carmela, da Napoli). La bionda e la mora, il nord e il sud, Rai1 (per ora) e Canale 5 (per sempre), Domenica In...
«A noi la qualità c‘ha rotto er cazzo!» diceva René Ferretti di Boris. La qualità proprio no, ma quella medietà timida e pettinata, la confezione corretta, sempre attenta a non sbagliare e ad accontentare tutti, un po’ sì. C’è bisogno di progetti ambiziosi, fuori dagli schemi, che si...
Verrebbe da pensare a Danza con me come a un corpo estraneo nella tv italiana, bello e armonico, ma sempre extra-ordinario: come quello di Roberto Bolle, la nostra più grande étoile, dal palco muscolare esorbitante, e sempre un po’ straniante. E invece...
Ogni tanto penso che scrivere (onestamente) di televisione sia più difficile di scrivere (comunque) di cinema. Perché se è vero che il peggiore incappo di un critico cinematografico è mostrarsi come regista frustrato, la costante di un critico televisivo è di essere un wannabe autore....
Dio bono come lo si stava aspettando. Daspettatore, magari anche daccritico. La Firenze secondo me è un format televisivo, con un produttore potente (Lucio Presta) e un talent tv di una certa rilevanza (Matteo Renzi). Fatto e...
In questi giorni mi è capitato di ascoltare un influente distributore cinematografico. Mostrava acume, buon senso, e una conoscenza non comune delle dinamiche socioculturali della fruizione del cinema in sala: per questo alcune sue affermazioni mi hanno colpito. Parafraso: «Parliamoci chiaro,...
La chiave vincente del modello Mai dire... è sempre stata la capacità di costruire un punto di vista innovativo, e distorto/distorcente, sui fenomeni mediali: si trattasse della tv degli altri (reti straniere e regionali), del calcio, del modello della “buona presentazione” o dello...
L’amica geniale, tratto dal bestseller internazionale di Elena Ferrante (vedi Film Tv n. 47/2018), è la storia di un’amicizia, dall’inizio alla fine. Presentata alla 75ª Mostra di Venezia (i primi due episodi), secondo la migliore tradizione delle fiction evento. È una...
Difficile trovare una propria identità quando si è figli di Paolo (giornalista da l’“Avanti!” a “Il Giornale”, politico con Craxi e Berlusconi) e fratello di Sabina e Caterina. Quando in casa si respira il sistema (il prozio Elio è ministro della Sanità con Dini) e l’antisistema (le...
Non è facile trovare una ragione univoca del crollo degli ascolti del nuovo Kings of Crime di Roberto Saviano. A partire dall’idea stessa di fluttuazione di un bacino di pubblico (quello di NOVE) che si barcamena sempre intorno al 2% di share: i numeri...
Ho conosciuto un visionario che voleva dedicare un intero canale al mondo comico del Derby. Altri tempi: l’esplosione del multichannel era appena agli inizi, le produzioni non avevano ancora raggiunto i livelli di investimento risicato di oggi (insomma costavano), e...
È nota ai più la passione, ai confini con il feticismo, di chi scrive per Ryan Murphy: tutta la sua produzione, ma in particolare American Horror Story, e ancora più precisamente la sesta stagione, Roanoke. Una fiction che contiene un finto ...
Nell’età della preadolescenza (il 12° anno) X Factor è, finalmente, diventato grande. O forse ci è tornato, e lo ha fatto cambiando pelle. Duole dirlo (per riconoscenza), ma l’emigrazione artistica del maestro di cerimonie Luca Tommassini verso Amici ha tolto...
A me piace l’odore dell’aneddotica autobiografica al mattino. Il trauma è lo sciagurato goal di Icardi al 92° nel derby: il punctum è già anacronistico (vecchio per questo numero di Film Tv), lo studium dolorosamente attuale. Me la gufo: quando leggerete potremmo anche aver...
Va bene, siamo nell’epoca del remake e del reboot: da MacGyver a Pappa e ciccia, da Streghe a Dynasty. E adesso Magnum P.I. La serie originale (ideata da quel geniaccio di Donald P. Belisario: da In viaggio nel...