Mario Sesti
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Art Director di “Esquire”, prima che filmaker, Robert Benton per certi versi potrebbe anche essere apparentato a quella schiatta di giornalisti che ha innervato sin dagli anni 20 le fila migliori di Hollywood e il cui più illustre rappresentante fu Ben Hecht. Una generazione di uomini in grado...
Benché sia stato il primo regista a vincere un Oscar e avesse girato un’ottantina di film prima che il Muto avesse terminato la sua stagione, Frank Borzage, di padre italiano minatore negli Usa (probabilmente “Borzaga”, nato nel Trentino sotto gli austriaci), non ha mai goduto del...
Quello in scena a Cannes è il continente più vecchio, ed è pieno di vecchi: quelli del film di Haneke, Amour, hanno realizzato tutte le loro ambizioni professionali ed esistenziali. Hanno case di valore piene di libri, cd, ricordi. Non un sospetto di una televisione in una camera e...
Il più grande "puparo" vivente (Mimmo Cuticchio); il padre della migliore drammaturgia napoletana contemporanea (Enzo Moscato); il maggiore poeta sperimentale dagli anni 60 a oggi (Edoardo Sanguineti); il genius loci di Teatri Uniti, cinema e teatro (da Martone a Servillo), Angelo...
La prima volta, una decina d’anni fa, in una città straniera, insieme a Marco Alemanno, attore, cantante e produttore che gli è stato vicino negli ultimi anni, mi si è avvicinato per chiedermi: «Sei tu quello che ha fatto un film su 8 ½ di Fellini?». Lucio Dalla conosceva e amava il...
Uno dei maggiori attori italiani ha dichiarato che troppo spesso si va a teatro in Italia per vedere «depressi a foglio paga»: per i protagonisti di Cesare deve morire, invece, la possibilità di calcare le scene è un momento di vitalità. La depressione li assale quando ritornano nello...
Pavimenti che traballano al passaggio della metropolitana, adulti attempati che si nascondono mascherati negli armadi, coppie occasionali che si incontrano in case vuote da affittare e date in comodato d'uso per amplessi sporadici: l'ultimo film di Verdone è zeppo di richiami al repertorio...
Dio solo sa quanto ci sia mancato Spielberg da quando è diventato grande (diciamo da Schindler's List in poi). Il suo Tintin, da questo punto di vista, ti fa sentire come se Cruijff o Falcão o Platini riprendessero gli scarpini appesi al muro per far vedere di nuovo a tutti...
L'eroe ha la fissità astratta dei primi Carpenter e visto che tutto il film sembra un omaggio implicito a Driver l'imprendibile di Walter Hill, ci si potrebbe sbilanciare nell'etichettarlo come una sorta di omaggio al cinema degli anni 80 che stilizzava il cinema classico (e forse,...
Che cosa succederebbe se tutti gli extracomunitari scomparissero da un momento all'altro dalle nostre città? La premessa del film di Francesco Patierno (cui si deve uno dei più interessanti esordi degli anni 90, Pater Familias) ha i tratti caratteristici del racconto fantastico (in...
È forse il primo musicista per il cinema di oggi le cui composizioni siano diventate estremamente popolari presso le giovani generazioni, grazie al successo di Romanzo criminale. La serie. Pasquale Catalano inizia negli anni 80 e 90 - dopo aver studiato violino, chitarra, pianoforte e...
La pedofilia e l’abuso sui minori (il tema di film pur diversissimi come Polisse o Michael)? Può darsi. Riuscire a raccontare l’attualità dell’emigrazione come favola e non come cronaca (come fa Aki Kaurismäki con Le Havre)? Talento d’autore. Come rifare il cinema del...
Difficile ricordarsi l'ultima volta che i Dardenne hanno usato della musica, anche se in modo assai austero (e "classico"), come in questo film. È l'unica trasgressione di un cinema che ha offerto la forma pura e granitica di se stesso sin dalla prima pellicola dei suoi autori. Protagonista,...
Gli ottant’anni di Scola mettono il critico in una posizione scomodissima: come si fa parlare della grandezza di un autore quando questo autore, e la sua filmografia, appaiono come la radicale negazione di ogni retorica e solennità? È ciò che Scola detesta più di ogni altra cosa. Insomma, ci...
Teho Teardo si è messo in luce soprattutto con i film di Paolo Sorrentino ma arriva al cinema dopo aver studiato alla New York University e aver frequentato la comunità di musicisti che gravitano a Soho intorno a John Zorn. Suona decine di strumenti ma ha, come Bernard Herrmann, una grande...
Bob De Niro che sgambetta come Jerry Lewis mentre fa uno spogliarello, Verdone e Donatella Finocchiaro (ma quanto è bella?) che fanno i maialini a letto, Michele Placido che fa un portiere di stabile con accento pugliese e ci ricorda che un buon attore è qualcosa di interessante e prezioso...
Leggendo Momenti di trascurabile felicità si annuisce e si sorride in continuazione (e verso la fine si ride davvero), leggendo Un bacio no, perché con toni tenui e spietati intreccia tre vite irreparabili. I due autori, rispettivamente Francesco Piccolo e Ivan Cotroneo, si...
Un grande studioso della commedia all'italiana, forse il più grande di tutti, Maurizio Grande, aveva isolato nell'«elasticità dell'io» (soprattutto maschile: quella capacità di simulare e protendersi fino all'inverosimile pur di non affrontare verità e conflitti) una delle caratteristiche del...
Sembrerebbe un arguto controcanto della più scandalosa attualità: è la storia di un 60enne mite e impacciato, arrendevole strumento di un cosmo femminile (la madre anziana, la moglie remota, la figlia egoista, la vicina indifesa) che quando decide di cercarsi un'amante, perché così fan tutti,...
«Quando ho iniziato a scrivere, nelle case editrici non era ancora chiaro questo concetto: per persone come me o come Ivan Cotroneo o per scrittori anche più affermati come Ammaniti, la scrittura è messa in moto da una pluralità di forme di immaginario che possono fare capo al cinema come alla...
In inglese lo chiamano skyscraper, in francese gratte-ciel, in italiano grattacielo. Con una significativa contiguità semantica ed etimologica, in quasi tutte le principali lingue europee la forma architettonica più rappresentativa del 20esimo secolo rivela fin dal...
Dall'aspirazione velleitaria di giovani meridionali antiborbonici ai circoli intellettuali di esuli e patrioti a Parigi e a Londra, dal terrorismo risorgimentale alla repressione sudista dei Savoia, dal romanticismo nobiliare alle plebi rivoltose, dalle esecuzioni in piazza ai salotti...
I soliti ignoti della Sinistra antagonista, il terrorismo come capitolo finale dell'arte di arrangiarsi: basta poco, giusto il tempo di accomodarsi nel film, per riconoscere una ricetta antica alle prese con ingredienti freschi e contemporanei. Una banda di involontari brigatisti rapisce per...
Eravamo già preparati a una difesa d'ufficio: un film sull'Alzheimer di un noto autore rifiutato a Venezia, diventa un film importante per default. Soprattutto se brutto. Ma non lo è. Per il suo film più concentrato e crepuscolare, Avati ha chiamato a raccolta le principali divisioni del suo...
«Per quale ragione non è mai passata alla regia?». «Perché ho il terrore di buttare via i soldi degli altri: se ne avessi abbastanza dei miei per fare un film, forse ci avrei già pensato» mi rispose una volta. Sarebbe stato superfluo: Suso Cecchi D’Amico (nata e morta a Roma nel mese di luglio...
Fare scene, l’ultimo libro di Domenico Starnone (Minimum Fax, pp. 192, € 13,50), è un resoconto della malattia dell’amore per il cinema sin dall’infanzia (nella prima parte) e, nella seconda, dell’avventurosa e irresistibile insensatezza di chi oggi il cinema lo fa (come lui,...
Come ricorda Assayas nel suo bellissimo libro uscito quest’anno da Gallimard (Présences. Écrits sur le cinéma), dopo l’affermazione dei nuovi registi francesi della Nouvelle Vague, a poco a poco si consolidò l’opinione che «Truffaut e Chabrol avrebbero tradito i principi della Nouvelle...
Doveva esserci una frase di Pitagora, alla fine, per spiegare che ciò che l'occhio del film segue è il movimento della vita su questo pianeta: che passa dagli esseri umani alle piante alla terra in una circolazione incessante. Con il produttore, Gregorio Paonessa, l'autore ha deciso di non...
Erano anni che Sandro Petraglia e Daniele Luchetti pensavano di fare un film sugli operai, la prima volta che li ho sentiti parlarne è stato a metà degli 80. Alla fine ce l'hanno fatta. La nostra vita è un film su un operaio che diventa imprenditore e lavora negli stessi prati bruciati...
Bell'omaggio francofilo che Ridley Scott sta portando a Cannes: nel suo nuovo Robin Hood, i cattivi tradizionali come lo sceriffo di Nottingham e il Re infido e prepotente, impallidiscono nei confronti dei francesi che ammassano i contadini dentro ricoveri di legno per poi dargli fuoco...