Matteo Marelli
Nota biografica in forma di plagio (Io copio talmente tanto che neppure più me ne accorgo):
pensierino della sera:
«Il critico non fa il cinema, ci va. La sua grandezza – non il suo limite – è questa: teniamocela stretta»
buon proposito del mattino:
«Il critico se vuole uscire dalla marginalità deve inventarsi nuovi modi di scrivere, parlare, far passare il cinema, il pensiero che il cinema mette ancora in forma»
«Ho corso, corso, corso, perché stavolta, svoltando l’angolo, non mi trovassi in una strada vuota di te, perché stavolta dall’altra parte io potessi ritrovare te e avere il coraggio di gridare: compagno!, di prenderti il braccio, accostarmi a te: compagno, fammi accendere, non ti costerà nulla...
«Mi chiamo Yannick. Ecco. Prendo la parola perché, beh... non prendetevela a male, ma per me lo spettacolo non è divertente. Mi spiace sbattervelo in faccia così». Movimenti secchi, volto affilato da operaio incorruttibile, Yannick fa il guardiano notturno, lavora sette giorni su sette, sa di...
«Se facciamo un teatro non è per rappresentare lavori, ma per riuscire a fare in modo che quanto c’è di oscuro nello spirito, di occultato, di non rivelato, si manifesti in una specie di proiezione materiale». Queste parole riprese dal Manifesto per un teatro abortito di Antonin Artaud...
«Avendo smarrito il senso della narrazione, dell’archetipo, delle retoriche, la patente di realtà (“è successo veramente ed è successo così”) dà a chi legge, a chi vede, a chi ascolta l’idea di capire come funzionano le cose: c’è un prima, c’è un durante e c’è un poi; c’è uno sviluppo - secco,...
Le cadre est un cache. “L’inquadratura è un nascondiglio”. Lo diceva Bazin, convinto che al cinema «lo spazio e l’azione eccedono sempre i limiti del quadro», che i personaggi e le cose vengono attratti da un invisibile, da un centro che è fuori dall’immagine; da un «Altrove...
La notte della Vigilia parte un treno che porta i bambini increduli al Polo Nord per verificare di persona l’esistenza di Babbo Natale. Come dice il capotreno al piccolo protagonista: «alcune volte bisogna vedere per credere». Il cinema come possibilità di ripartire da zero; o almeno è così...
Una città di frontiera. Un’Europa in guerra. Due bambini, Lucas e Claus, che parlano con una voce sola; un’unità gemellare perfetta. Cresciuti, il primo rimane; l’altro parte. Lucas scrive ogni giorno, fino a comporre cinque quaderni, affinché Claus al ritorno, leggendoli, possa riconoscersi. «...
L’impressione è quella di avere a che fare con un anziano parente, dallo spirito inquieto splendidamente sopravvissuto, che non si è mai omologato ai ritmi, agli stili e alla persuasione dei tempi dell’attualità. Nato in un’età tardomedievale («la nostra è stata un’infanzia arcaica»), può...
«Ogni ritratto dipinto con sentimento è un ritratto dell’artista, non del modello». Per Oscar Wilde un ritratto è sempre un autoritratto, non importa chi sia il soggetto. Questo pensiero, come un tarlo, mi lavora dentro mentre guardo Un ritratto in movimento - Omaggio a Mimmo Jodice,...
Con HomeMovies100, il 6/1 all’1.15 su Rai3, Fuori orario racconta il passato attraverso 75 anni di cinema amatoriale. Uno sguardo sincero e innamorato, come quello con cui Paul Thomas Anderson guarda agli anni 70 di ...
In principio fu Natale in casa Cupiello (2020, trasposto dagli anni 30 alle miserie di un’Italia post-bellica), seguito da Sabato, domenica e lunedì (2021) e da Non ti pago, tutti diretti da Edoardo De Angelis e interpretati Sergio Castellitto. Poi venne Filumena...
Erano gli anni 80 in tutti gli Occidenti del mondo, anche gli orli estremi del Vecchio continente vivevano assorbiti nell’arricchimento. Gli occhi rivolti al Nuovo, dove, come cantavano i Village People, l’aria era serena e il cielo blu. Sebbene la crisi che avrebbe portato al crollo del Muro,...
Rassegna stampa. “Best Movie”: «Box Office Italia, C’è ancora domani supera anche Oppenheimer ! Paola Cortellesi ora punta a Barbie». “La Gazzetta dello Sport”: «Ciclone Cortellesi: C’è ancora domani supera Pieraccioni e De Sica». “Cinecittà News”: «C’è...
Scrive Ezio Raimondi nelle pagine di Un’etica del lettore che «un testo è un segno di vita cui si deve continuare a dare vita»; leggere comporta quindi la responsabilità di avvertire l’altro in sé. È quello che accade a Eva, dottoressa e ricercatrice di Storia della medicina, quando ha...
Il cinema che più ci ri-guarda è quello a cui dovremmo concedere un vantaggio, quello che mette in crisi gli automatismi del vedere (e del prevedere, dell’aspettarsi un che di determinato) e quindi il nostro modo di stare, da spettatori, davanti a un film: non «come corpo inerte tra...
Bologna. Cinema Odeon. Via Mascarella. Giugno 2003 (vorrei ricordare la data, ma la memoria è largamente immaginaria, costruita su falsi raccordi, altri mai realizzati e sempre in procinto di esserlo e di numeri che si guardano allo specchio e poi svaniscono). Mi sembra che si potesse vedere...
C’è un filmato televisivo del 1968 realizzato da Carlo Di Carlo in cui Pasolini, invitato a tracciare un autoritratto della sua attività intellettuale, dice così: «La storia della mia vita è la storia dei miei libri, i miei libri eccoli qua, quindi, qui, in questo divano, c’è tutta la mia vita...
Se ogni film (documentari compresi) è un film di fantasmi, allora il cinema è un dispositivo in grado di resuscitare i morti. «È ciò che mi ha spinto a fare film», dice Raúl Ruiz, «quando ho visto Giovanna d’Arco volevo salvarla e se fossi stato il regista l’avrei salvata». Lo racconta al...
«Non dice né nasconde, ma accenna». Non si tratta d’Apollo («il signore, cui appartiene l’oracolo che sta a Delfi»), ma dell’architettura, o almeno di una certa idea d’architettura, come quella praticata e insegnata da Carlo Scarpa. Architettura, poi, non vuol dire solo architettare, ma anche...
Ricordate Robespierre degli Offlaga Disco Pax? Nel blob di ricordi di «quel piccolo mondo antico» a un certo punto è tirato in ballo il referendum sul divorzio: «E non capivamo perché/se vinceva il No il divorzio c’era, e se vinceva il Sì non c’era». Probabilmente se quei...
«Sussistevano i resti di uno strano ponte… composto da travi sublique ed oblique, senza chiodi e affidato a persone sacre, una sorta di fratellanza o setta… Su questo ponte si compivano in epoca arcaica misteriosi e segreti sacrifici». È su queste parole, fatte di suoni sibilanti e vibranti, in...
Come raccontare i CCCP - Fedeli alla linea, quel serbatoio di idee, di immagini e di storie che continua a proiettare la sua ombra sul nostro immaginario? Affrontare di petto il gruppo - «punk? Filosovietico!» - vorrebbe dire scontrarsi con una mitologia diventata oggetto di una grandiosa...
Prendete La leva calcistica della classe ’68 di Francesco De Gregori. Focalizzate il contesto (i «palazzi in costruzione»), l’atmosfera («terra e polvere»), il protagonista (un ragazzino che «sembra un uomo/con le scarpette di gomma dura») e il suo risvolto tragico (uno di quei «...