Rocco Moccagatta
Studiava giurisprudenza, ma andava più spesso al cinema di quanto avrebbe dovuto. D'altronde il padre l'ha portato per anni al cinema ogni sabato. Di cosa potrebbe dunque lamentarsi? Dopo l'università, fa la cosa giusta e comincia a occuparsi davvero di film, persino professionalmente. Oggi lo insegna pure, il cinema, in IULM e in altre università del regno, soprattutto il cinema classico e il cinema dei generi popolari, la sua passione da sempre. Per campare guarda anche molta televisione, visto che lavora come scenarista e analista dei media presso la factory di media research Neopsis (non si pronuncia Neopsais, eh...). Ha scritto e scrive da tante parti, da Duel/Duellanti a Marla, da Ottoemezzo a L'officiel Homme. Nel tempo, ha scoperto che gli piace molto il cinema italiano di ieri e di oggi e che si può non vergognarsene. Il riconoscimento più prezioso è stato essere ribattezzato "Giancarlo Cianfrusaglie" da Maccio Capatonda.
In una Roma indifferente, calata nell’afa e nei Mondiali di calcio del 1990, Marie Christine, francese (mal)trapiantata in Italia, divorziata e con due figli, s’incaponisce a voler restituire a una certa Myriam la borsa con passaporto e biglietto aereo trovata per caso, nonostante qualcuno...
Di fronte alla (mini)serie AppleTv+ dall’omonimo romanzo di Scott Turow (a furor di popolo rinnovata per una seconda stagione) ti coglie la nostalgia di quando tra 80 e 90 in sala impazzavano i thrilleroni giudiziari hollywoodiani, magari con un sottotesto erotico, come fu il primo Presunto...
Mite e ingenuo cronista, zimbello della redazione, svolta quando comincia a ricevere dritte dal defunto guardiano dei bagni di un grand hotel suo amico e s’innamora di una bella e svalvolata doppiatrice di film porno. Non sentitevi in colpa se non avete mai saputo nulla di questo film,...
Morto un Wolverine, se ne fa (quasi) subito un altro. E lo si ficca, fin dal titolo, nel terzo capitolo di Deadpool, che ha il compito non da poco di riconciliare con il genere i sorcini dei cinecomix, provati dalla superhero (o franchise) fatigue. Con buona...
Divi (para)hollywoodiani medio-piccoli e vecchi leoni in quasi-pensione, appannati ma ancora “vendibili”. Ambientazione italiana a favore di film commission con allure internazionale. Genere con costante effetto déjà vu (altrove e meglio). Confezione da tv movie. Eccole qui,...
Barbiere romano quarantenne, separato e con due figli, fa un colpo di testa e parte per il Brasile per rivedere la sorella che da tanto vive a Rio. Troverà anche l’amore. Negli anni 90 densi e pieni di sorprese del “risorto” Diego Abatantuono, oltre Salvatores e tanti registi in ascesa (...
Groenlandia ci prova sempre. A fare il genere, s’intende. E questo è un piccolo grande merito che va riconosciuto a Matteo Rovere (qui con i sodali storici di Ascent Film e con Sky). Come pure non si può negare che Luca Argentero, oltre il sorrisone da Doc in tv, abbia il physique...
Siamo sinceri. Non si può prendere sul serio questo crime pugliese, nemmeno intorpiditi dalla calura estiva sul divano. Nonostante Scamarcio, nonostante una coppia di penne (Francesca Marciano e Luca Infascelli) altrove abili e capaci, nonostante un regista (Renato De Maria) che con il genere...
Le rom com dolceamare a zigzag nel tempo sono una manna per i montatori e per i parrucchieri. I primi, incoscienti, si divertono a sabotare la linearità della storia, i secondi, giudiziosi, aiutano a raccapezzarsi nelle linee temporali, attraverso trucchi e parrucchi immediatamente...
In esergo a Paradiso (Adelphi, pp. 188, € 18) Michele Masneri cita prima Gore Vidal da Roma di Fellini («Roma è il posto ideale per vedere se tutto finisce, o no») e poi uno dei suoi stessi personaggi, l’intellettuale giramondo incialtronito...
Alla notizia della morte del padre, Alessandro si reca a Malindi, dove il genitore viveva in una sorta di enclave di italiani e incontra il suo ambiguo exsocio, il faccendiere Furio Colombo. Oggi meglio neppure canticchiare la canzone I Watussi di Edoardo Vianello, ma nel 1992 si...
Non c’è epitaffio migliore per Robert Towne, tra gli sceneggiatori più celebrati (e meno integrati) del cinema new hollywoodiano, scomparso il 1° luglio a 89 anni, che la celebre battuta finale di Chinatown («lascia stare, Jake, è Chinatown!»),...
In Fly Me to the Moon, stipati in poco più di due ore, ci sono almeno tre film. Il primo, fin dal prologo, è di quelli alla Air - La storia del grande salto, tra il capitalism porn e il product movie, che raccontano storie più o meno vere di successi...
Decidete voi se far discendere il nuovo film di Manfredi Lucibello, unico italiano in Concorso al TFF 2023, dagli sfoghi fluviali al telefono del maschio in crisi in automobile Tom Hardy di Locke oppure della femmina abbandonata Anna Magnani di Una voce umana. In fondo, vanno...
«Il mondo è un po’ cambiato», si sente dire Axel Foley (Murphy, arzillo). «Certe cose non cambiano mai», battibeccano tra loro i poliziotti Taggart e Rosewood (Ashton e Reinhold, un filo imbalsamati). Che deve fare, dunque, a 30 anni dall’ultimo Beverly Hills Cop III (odiatissimo da...
Italiani a Londra, chi per studiare (invano) l’inglese, chi per lavorare nella mitica City, tutti gravitanti intorno all’affascinante Nick, nobile squattrinato, ora affittacamere. Sarà vero, come sostengono con il senno di poi i Vanzina, che se si fosse intitolato Piccadilly Circus...
Le serie-franchise ormai somigliano sempre di più ai gamberi: fanno due passi avanti e poi uno subito indietro. Anche A Quiet Place, dopo i primi due capitoli dedicati alle vicende della famiglia Abbott nel mondo ormai in balia dei predatori alieni ciechi ma dall’udito finissimo, dove...
A risvegliarsi, come da titolo, è Anna (Kellyman, ben scelta) che non ricorda nulla dell’incidente del quale è rimasta vittima, e men che meno di chi si trova intorno, dal marito James alla coppia Helen e Peter, tutti pronti a confortarla in quella sperduta isoletta in mezzo al mare dove pare...
Adattando sempre più liberamente l’omonimo fumetto di Ennis & Robertson, The Boys è diventato una sorta di brillante commento satirico dell’America attuale. Già alla fine della terza stagione, Patriota, il Superman psicotico e con qualche problemino con le donne (e il seno materno...
Ormai il multiverso è come il prezzemolo e fa capolino ovunque. Non solo: è pure come il maiale (o meglio: il gatto, quello di Schrödinger, sempre citatissimo, con un automatismo degno del cane di Pavlov) e non se ne butta via nulla. Dark Matter lo conferma appieno, oltretutto con più...
Tutto giusto quello che scrive l’ottimo Giona A. Nazzaro nella sua sentita recensione di The Bikeriders di Jeff Nichols (...
In quel di Monte Sant’Angelo (Foggia), Pio, amico di Amedeo e con lui titolare di un’agenzia di pompe funebri hi-tech, alla vigilia delle nozze con Rosa, s’imbatte in un video hot della promessa sposa. Saltato il matrimonio, i due amici vivono una serie di avventure strampalate in tutta Italia...
Pare un po’ criptico il titolo di questa sorta di piccola e parzialissima auto-antologia di Ugo Gregoretti, realizzata da lui medesimo nel 2017 e rispuntata postuma solo alla Festa di Roma 2023. Se l’io è Gregoretti, il tubo è quello catodico e le pizze sono quelle cinematografiche, cioè, per...
Alla terza e ultima stagione, Sweet Tooth, tratto molto liberamente dall’omonimo fumetto Vertigo/DC Comics di Jeff Lemire, si conferma un racconto distopico quasi feel good. Parrebbe un paradosso, ma non lo è. Jim Mickle, ideatore dell’adattamento e...
Nella pianura padana più profonda, lui e lei gestiscono un motel-stazione di servizio e si danno a strampalati giochetti erotici. L’altro, dj radiofonico un po’ seduttore, s’insinua nella coppia come terzo incomodo. Una di quelle piccole meraviglie semi-nascoste del cinema italiano anni 80...
Chiara, tecnico delle luci in uno spettacolo teatrale da Le Baccanti di Euripide tutto borchie e pellami, ritrova il padre gravemente malato di un virus senza nome che striscia sullo sfondo di una città sull’orlo dell’apocalisse. Il passato riemerge, sogno e realtà si confondono nella...
Pensavo fosse un Cotroneo/Rametta e invece è (quasi) un Ozpetek, magari post Almodóvar. La miniserie Netflix firmata dal duo e prodotta da Massimo Del Frate per Banijay pare un naturale sbocco del percorso compiuto dalla coppia in Rai nell’ultimo decennio sotto l’ala di Tinny Andreatta, ora in...
Cinque storie di coppie che forse arriveranno al matrimonio e forse no. Quando Pupi Avati era davvero una factory, in pieni anni 80. Produce con Claudio Bonivento (all’epoca vicinissimo al mondo Fininvest/Reteitalia), scrive i soggetti di tutti gli episodi, cinque storie di...
Italiani brava gente. L’armata Brancaleone. Fellini Satyricon. Uccellacci e uccellini. Persino Il viaggio di G. Mastorna. Non trovate questi titoli nell’alluvionale filmografia di Franco & Ciccio (112 titoli di coppia al cinema, più quelli del solo Franco...
Come già la prima volta, la cosa migliore è sempre il titolo. E, forse, qualche spiffero di auto-consapevolezza qua e là («un film sui cassamortari… Ma chi lo farebbe?»). Per il resto, il secondo capitolo delle avventure tragicomiche della famiglia Pasti - sempre loro: Ghini, Ocone, Tognazzi,...