Pier Maria Bocchi
Pier Maria Bocchi guarda cinema da quando aveva 5 anni. E forse anche prima.
In Norvegia, negli anni '50, alcuni danesi conducono una bizzarra indagine di mercato sugli scapoli di mezza età: che abitudini hanno entro i confini dei loro cucinini? Uno di loro si vede arrivare nel tinello un impiegato grigio, che si piazza tutto il dì (la notte dorme in una roulotte fuori...
“Che cosa diresti se uno venisse da te e ti dicesse che tua moglie se la fa con un liceale?”. “Me ne fregherei, ecco cosa farei: continua con la tua vita come se niente fosse”. Più o meno, è ciò che dice in un raro dialogo l’avvocato protagonista, con più di una amante, alla moglie, che si...
Forse Tsukamoto Shinya è uno dei pochissimi cineasti contemporanei a lavorare seguendo un discorso umano-corporale che si delinea sempre più come violenta indagine teorica sul rapporto annullante tra la persona e la metropoli e un cinema cannibale-sperimentale. Difatti, A Snake of June...
Il problema del remake del film di Tobe Hooper è che comincia con una data, che colloca gli eventi all'inizio degli anni '70. Ma l'horror di Nispel è tutt'altro che seventies. Nella composizione della scena, nel look degli attori (coi baffetti sottili e le basette scomposte che fanno tanto cool...
La neve e il gelo di un villaggio dell'Islanda del Nord. Un ragazzo, Nói, l'outsider, bianco come il paesaggio intorno a lui, che vorrebbe scappare una volta per tutte da un paese che non gli offre nulla, e sogna il sole e l'oceano. Una ragazza, Iris, per la quale Nói prova simpatia e sussulti...
Esempio cristallino di colonizzazione cinematografica, decadenza totale di una maniera di fare cinema, di un immaginario, perfino di un'idea di mondo. Di riflesso, anche di un mercato, di un'industria, di un artigianato. So Close sembra un filmaccio da sabato sera per Italia 1: manca solo...
Tra omicidi, sette, misteri che non è detto possano trovare soluzione e inquietudini che non sempre riescono ad aprirsi alla quiete, un poliziotto di Taipei cerca di trovare il bandolo di una matassa di sangue, con l'aiuto di un agente dell'FBI arrivato apposta dagli Stati Uniti. La Columbia...
Dopo i mediocri Costretti a uccidere e Bait-L'esca, e dopo lo splendido Training Day, Fuqua si tuffa nella giungla, per una vicenda di salvataggio, di generosità dell'esercito americano, che mette in pericolo i propri soldati per salvare delle vite umane (ogni...
Che la Columbia stia inserendo i propri potenti tentacoli produttivi nel mercato orientale aiutando alcuni cineasti nel loro lavoro, può anche essere un male. C'è il rischio di una spersonalizzazione, di un'occidentalizzazione del prodotto, a scapito della specificità (è ciò che non...
Nella San Pietroburgo del 1800, un vecchio generale brontolone ha incubi notturni delle sue battaglie passate, quando fece distruggere Mosca per liberarla dai francesi, e mise in fuga tutti gli uccelli, infuocandoli. E adesso i pennuti non fanno altro che fargli la cacca addosso, arrabbiati....
A Hong Kong, Jeff Lau è autore del quale si parla da sempre. Da noi, invece, generalmente, è tra i meno conosciuti e teorizzati. Peccato, perché se c'è qualcuno che rappresenta l'anima purissima di quel cinema, è proprio Lau, mescolatore inimitabile di commedia e mélo. I suoi due A Chinese...
I film di rapine e di truffe sono un piccolo genere a sé. Leggero, spensierato, spesso inamidato. Comunque divertente, per la partecipazione ironica di cast molto assortiti e sceneggiature frizzanti e congegnate al millesimo. Se poi c'è anche una regia attenta, meglio ancora. Andavano molto...
Molti horror recenti stanno recuperando sapori e suggestioni passati. Anacronistici, magari, e non tutto funziona, ma spesso sono una boccata d'aria fresca (paradossalmente?). Attualmente il genere sta dimostrando di nuovo il suo valore. Cabin Fever è come un film degli anni '70: un gruppo di...
In Argentina, nella selva di Formosa, un uomo bianco (un tempo razzista, appassionato di tutto ciò che riguarda la Seconda guerra mondiale) è l’allenatore di una squadra di rugby di aborigeni. Che vincerà il primo incontro contro avversari ben più famosi e in “evidenza”: perché comunque i Tobas...
Winterbottom, che continua a essere selezionato con imperterrita testardaggine dai Festival più importanti del mondo, si crede tanto bravo, perché si offre come la firma per le quattro stagioni (che poi ce l’abbia, una firma, è ancora tutto da dimostrare: ma presto molta critica ci andrà a...
È sempre il solito discorso. Il pubblico veneziano è costretto ad avere un’idea distorta del cinema hongkonghese. C’è qualcosa di lugubre nella scelta che Venezia opera da un po’ di tempo a questa parte riguardo al cinema dell’ex colonia britannica. Perché capolavori come PTU di Johnnie To (per...
L’insostenibile pesantezza del vivere adolescenziale contemporaneo. Il regista singaporese Royston Tan si inserisce con durezza nei numerosi sguardi dolorosi su un’esistenza letteralmente o no sanguinosa. Segue incessantemente i suoi protagonisti giovanissimi, fino a crearne un quadro che...
Un film lento. Anche un po’ malmostoso. Perché se alcune suggestioni incuriosiscono (i calchi di parti del corpo malate e difformi come “offerte” per un’ideale guarigione, per esempio), l’insieme appare inerte e fuori fuoco, senza un centro né un appiglio per una storia. E laddove l’idea del...
Bisognerebbe parlare del film di Jacques Doillon per stare sul volto incredibile dello straordinario Pascal Greggory. Nei suoi occhi, tra le sue rughe irregolari serpeggiano dolore e malumore, disillusione e programmaticità ultima. E anche, pacatamente, furore represso. Il suo Fred è ovviamente...
Che Kumakiri metta in gioco e sfidi la predisposizione dello spettatore, è fuori discussione. Lo fece già con la sua opera prima, Kichiku, terrorismo cinematografico aggressivo e sgradevole. E anche Antenna è aggressivo, sgradevole. Ma è pure didascalico e, potremmo dire, “letterario”, in...
La Morte ci mette ancora lo zampino. E un gruppo di persone, come in una catena di montaggio, viene irrimediabilmente decimato dalla Signora con la Falce, decisa a portare a compimento i propri piani nonostante si tenti di fermarli. Non che nel succo sia molto diverso dal primo capitolo. Ma...
All'università di Salamanca, la tradizione delle "tunas", associazioni di studenti dedite al canto e al ballo, è viva e vegeta dal XIII secolo. Un killer, agendo via Internet, decide di eliminare le mele marce della facoltà, ovvero gli studenti meno volonterosi. Il "tuno" diventa così "negro",...
Del cinema thailandese, in Italia, non si conosce praticamente nulla (a parte Le lacrime della tigre nera). Eppure, in giro per festival, alcuni nomi, non tutti meritevoli, hanno cominciato a farsi notare: i Pang Brothers (di origine hongkonghese, autori di The Eye), Nonzee Nimibutr, e, appunto...
Seconda guerra mondiale. Un sottomarino americano imbarca alcuni superstiti di una nave inglese silurata. Tra loro, una donna. Ma durante il viaggio cominciano ad accadere strani eventi. E i fantasmi si fanno vivi. Dopo gli ottimi The Arrival e...
Forse non è possibile apprezzare o addirittura "vedere" Un mondo d'amore a prescindere da Nerolio. Perché entrambi formano una clessidra: comunque li si giri, si influenzano, si recuperano, si ricordano, si anticipano. E l'apparente pacatezza (comunque ansiosa) di Un mondo d'amore, completa la...
L'orrore si nasconde su Internet: se ti attacchi al sito del dottore pazzo, dove tormenti, torture e violenze sono il menu, vai a finire che dai di matto, e trovi la morte. Ma dietro c'è di più, una storia di vendetta dall'aldilà. Sai che novità, tutto quanto. Scopiazzando di qua e di là, il...
Sembrava operazione che gridava vendetta: mettere le mani della contemporaneità su un autore come Jean-Pierre Melville. Ma Neil Jordan, cineasta di cui si sono sottovalutati spesso troppi film (due per tutti: The Butcher Boy e In Dreams), agisce con una modestia intelligente che è rarissimo...
Non accostiamolo a The Blair Witch Project, o a Contenders: Serie 7, o a Tesis o Scream e simili. Non c'entra nulla, per fortuna. Marc Evans (il cui precedente e secondo film, di sei anni fa, è uno psycho-thriller inedito in Italia, Resurrection Man) ha fatto lo slasher più riuscito e...
Amatissimo da certa critica (vedi quella d'oltremanica), sbertucciato da altri (la maggior parte dei quali nostrani), il film di Meirelles, presentato a Cannes 2002 e a Rotterdam 2003, non merita nessuno di tali estremismi. Per raccontare un decennio di violenza, sommovimenti socio-culturali e...
Julio Medem è regista abbastanza sottovalutato, e pressoché sconosciuto in Italia, dove è arrivato timidamente soltanto il precedente (e bello) Gli amanti del circolo polare. I suoi film, La ardilla roja e Tierra (Vacas, l'esordio, è molto squilibrato e tedioso), disegnano un'umanità e un mondo...