Pier Maria Bocchi
Pier Maria Bocchi guarda cinema da quando aveva 5 anni. E forse anche prima.
Questo film ha vinto il Gran Premio della Giuria della Semaine de la Critique all'ultimo Festival di Cannes. E il Prix de Jeunesse. E il Grand Rail d'Or. E il premio ACID/CCAS. Ecco. Questo film argentino ma ambientato in un posto sperduto sulle coste dell'Uruguay racconta di una quindicenne,...
Hanson è sempre stato di gran lunga migliore quando scriveva sceneggiature per altri negli anni 70: suoi per esempio gli script di due veri e propri cult, White Dog di Fuller e L'amico sconosciuto di Duke. E il suo esordio dietro la mdp col curioso Sensualità morbosa...
24 milioni di euro, la più dispendiosa produzione spagnola di tutti i tempi. E per cosa?: un polpettone indigesto e lungo come la fame basato sui romanzi di Arturo Pérez-Reverte sulle imprese del soldato spagnolo e mercenario Diego Alatriste, che nella Spagna del XVII secolo combatteva...
Persino i mietitori sfegatati del gore estremo rischiano la siccità col sequel di Hostel. Un bagno al sangue memore della contessa Báthory, un pene reciso che par venir dritto da Cannibal ferox, una sega circolare sulla faccia, qualche testa mozzata e buonanotte. Però è tutto...
Ci sono detective e psichiatri, in Paprika, avatar e prototipi di laboratorio che permettono di entrare nelle menti degli altri, creazioni artificiali che cominciano ad acquistare un'intelligenza indipendente da quella del loro "fabbricatore" e parate di oggetti inanimati coloratissimi...
David Ayer ha dichiarato d'aver scritto il copione per Harsh Times subito dopo quello per Training Day. Sarebbe stato meglio non l?avesse mai fatto; sarebbe stato meglio, se è per questo, non avesse mai deciso di utilizzarlo per il suo esordio dietro la mdp. Che sembra per l?...
Se fosse venuto prima di Hostel, e se avesse avuto il beneplacito di Tarantino, Turistas avrebbe avuto sicuramente più eco. Così com'è, fa la figura di un horror come un altro. Quello che alla fine della fiera è. Però se è vero che dal film di Roth prende praticamente tutto (...
Non è affatto uguale a Hero e La foresta dei pugnali volanti, La città proibita. Zhang Yimou torna apparentemente sui territori che gli appartengono poco, quelli del wuxia, ma stavolta gli interessano di più il (melo)dramma di Palazzo e gli intrighi familiari, e il film ne guadagna....
Il sudafricano Darrell James Roodt è una specie di mistero dell?universo (per fortuna rimasto inesplorato). Negli anni dell'exploit gore internazionale, cioè gli 80, si parlò un po' del suo esordio, City of Blood (che era pessimo e tutt'altro che gory). Poi, un sacco di prodotti...
Non c'entra niente con quel The Hills Have Eyes Part II del 1983 inedito in Italia, sempre diretto da Craven come il film capostipite, e da più parti considerato uno dei peggiori sequel della storia del cinema horror (ci andiamo vicino). Là c'erano dei biker sozzi che finivano tra le...
Lamberto Bava è da difendere. O perlomeno, Ghost Son è da difendere. Il figlio di Mario non è mai stato una cima, ha fatto sì e no un paio di buoni film, però adesso sembra rimasto indietro di vent'anni: nel e per il genere, in Italia, al momento attuale è una condizione estetica e "...
Dura poco più di un'ora e un quarto, e per buoni 45 minuti è un signor thriller. Una casa sperduta nella campagna rumena in mezzo al bosco; due soli protagonisti, Lucas e Clementine, nottetempo; alcuni rumori, la sensazione di essere spiati, di non essere più soli; l'inquietudine, la paura, il...
Fate attenzione, grandi e piccini. Se non avete mai letto la serie di Earthsea di Ursula Le Guin, non ci capirete niente. I racconti di Terramare si concentra sul terzo volume, mandando a ramengo ogni delucidazione ulteriore: e chi non conosce antefatti, perché e percome, non ha la più...
Dopo secoli di giacenza nel listino, la Fandango s?è finalmente decisa a distribuirlo. Anche se non si capisce con quale tempestività. Edmond è diretto da un regista horror cult, è tratto da una pièce di un autore cult (David Mamet), e avrebbe voluto tanto diventare un (piccolo) cult....
Il giamaicano Stephen Hopkins esordì con un bel thriller, Giochi pericolosi. Poi fece uno dei migliori capitoli della serie di Nightmare, il quinto; Predator 2, più bello del primo; Cuba Libre - La notte del giudizio, mica male. Se non contiamo il pilot di...
Rivogli(am)o Tron! Che aveva già detto tutto, perlomeno stando agli ?intorcinamenti? videoludici di Stay Alive: i quali, anche contestualizzandoli nel genere, hanno uno spessore di novità ?tematica? pari a quello di una cartina per sigaretta. In questo horror stanco e anemico...
C'è poco da fare, l'ancora breve serie di Saw e Chucky sono i brand di genere più originali e per i fan entusiasmanti degli ultimi tempi. Gli unici che hanno saputo "lavorarsi" sopra; gli unici che si sono reinventati continuamente, per dire e guardare altro(ve). Saw III...
Bene, non ci sono lenti moderne, soltanto le focali fisse; la luce, limpida e innaturale, deriva esclusivamente da fari incandescenti; i microfoni corporei wireless sono stati sostituiti dalla classica giraffa, di modo che gli interpreti dovessero forzatamente scandire le battute, come...
Adesso è più facile istituirsi un amore, che viverlo veramente. È quello che fa Barbara con Sheba: che vuole per sé, con sé, e che infine riesce a ?possedere?, anche se soltanto per brevissimo tempo. L?orrore che Diario di uno scandalo inscena è di un sentimento costruito metodicamente...
Allora, in questo capolavoro di film è possibile ammirare: ragazzotti torelli che sembrano venir fuori da un horror di David DeCoteau, e che a letto chissà perché si vedono sempre con lenzuola ad altezza pube e mezzi sudati; ragazzotti dai poteri supernaturali, che si combattono a suon di onde...
C'è un documentario del 2005 di Mildred van Leeuwaarden e Dick Rijneke che si chiama Nou, dat was het dan! / That's It!!!: Paul Verhoeven, nato nel 1938, è intervistato al Festival di Cannes a 67 anni suonati, e la sua lucidità politica, resa ancor più contagiosa dall'irresistibile e...
L'effetto è un po' démodé, ma è anche l'aspetto più vincente di Dreamgirls. Il musical di Bill Condon, dallo spettacolo di Broadway di Tom Eyen e Henry Krieger, rigetta apertamente le contaminazioni alla Moulin Rouge, e rinuncia perfino all'impianto postmoderno claustrofobico...
Ormai sembra che l'Automavision, il sistema casuale computerizzato utilizzato da Lars von Trier per Il grande capo, sia l'unica "vera regia" di un certo blocco cospicuo di cinema mainstream hollywoodiano. Per non parlare della scrittura, che il più delle volte è puro manuale da banchi...
Non si dovrebbe prescindere da un certo contesto ?privato?, nello scrivere di Una voce nella notte. Perché è troppo importante, e perché fa il film. Che è tratto dal romanzo omonimo di Armistead Maupin, l?autore di I racconti di San Francisco (da cui una serie Tv bellissima);...
C?è una macchina in grado non soltanto di permettere giochi di magia incredibili, ma pure il teletrasporto con riproduzione ad libitum della persona. Il Dr. K e le mosche cronenberghiane non sono passati invano. Solo che Christopher Nolan sposta un po' più in là il progetto: che da intim(istic)...
Uno spunto. Thomas Hewitt, dopo un'adolescenza da macellaio freak vissuta in una famiglia di sadici assassini, diventa Leatherface indossando la pelle della faccia di un giovane guerrafondaio in procinto di ripartire per il Vietnam. Siamo nel 1969, e di lì a poco sarebbero accaduti gli eventi...
D'accordo tutto. D'accordo l'urgenza di parlare di guerra; la trasfigurazione del presente nel passato (tanto la Storia si ripete, e non è cambiato niente, e siamo sempre tutti uguali: cose altamente inquietanti); la necessità di smitizzare la tradizione e i racconti -orali e scritti- che la...
Per Del Toro il fantasy e l'horror sono una specie di cassapanca del 500 o del 600, tirata a lucido e cerata per la bisogna. Ma tarlata anche nei piedini. Il regista di Hellboy è una "sòla" tronfia e legnosa, il cui autorialismo esibito non riesce mai a fare i conti col genere in...
Dire che Timothy Treadwell è anche Fitzcarraldo che è anche Francisco Manoel da Silva e pure Woyzeck e ancora Aguirre e di nuovo l'intagliatore Steiner, è un po' banale [ormai]. Dire che Timothy Treadwell, al pari di tutti gli altri personaggi herzoghiani, è specchio e mitopoiesi dell'animo,...
Non credere alla realtà perché "non se ne può fare a meno". Di non crederci. La realtà, la contemporaneità cosÌ come la si vede (e non la si capisce), è troppo sfuggente per riuscire a darle un verso. Ed è troppo perfetta da non nascondere qualcosa di tumultuoso. Figuriamoci per una...