Alberto Pezzotta
Alberto Pezzotta si è occupato di cinema italiano (Ridere civilmente. Il cinema di Luigi Zampa; Il western italiano; Regia Damiano Damiani; Mario Bava; la curatela, con Stefania Parigi, di Il lungo respiro di Brunello Rondi), di storia della critica (La critica cinematografica; la curatela, con Anna Gilardelli, di Alberto Moravia, Cinema italiano. Recensioni e interventi 1933-1990), di cinema orientale (Tutto il cinema di Hong Kong). Ha collaborato alla Storia del cinema mondiale di Gian Piero Brunetta e alla Storia del cinema italiano del CSC, oltre che a riviste come “Bianco e Nero”, "Imago", “8 1/2”. Scrive di cinema e musica su "Blow Up". Ha tradotto libri, tra gli altri, di Chinua Achebe, Eric Bogosian, Harry Crews, James Dickey, Barry Gifford, Jim Harrison, Hanif Kureishi, Lorrie Moore, Joyce Carol Oates, Hugues Pagan, Derek Raymond, Colm Tóibín.
Twitter: @APezzotta.
Una delle cose che più mi sorprendono dei Racconti di cinema scelti e commentati da Emiliano Morreale e Mariapaola Pierini (Einaudi, pp. 392, € 22), è come costringano a retrodatare temi e ossessioni che pensavo essere molto più recenti. Un bel film di Guillaume Apollinaire,...
Avere visto Profondo rosso su grande schermo, a sedici anni, non mi ha cambiato la vita, ma mi ha dato un’idea di cinema. Ed è in nome di quell’antica scena primaria che mi sono precipitato a leggere Paura di Dario Argento (Einaudi, pp. 354, € 19,50), anche se la fascetta («l’...
Aldo Nove l’ho conosciuto prima come poeta che come narratore (e quelli di Woobinda erano poemi in prosa, anche se nella breve stagione della moda cannibale non se ne accorse nessuno). Poi ha inventato anche una saggistica che intreccia ricostruzione della cultura popolare, biografia e...
Apotemnofilia (non sapete cos’è? neanch’io, prima di leggere questo libro. Googlate e inorridite). Pyongyang. Blackberry. Nagra. MacBook. Parigi. Skype. YouTube. Tokyo. iPhone. Cannibalismo. Stampanti 3D. Nespresso. Cannes. Autofagia. Toronto. Sindrome di La Peyronie. Budapest. Mastectomia. Una...
Dopo un anno e passa di recensioni di libri, sia pure bisettimanali (si deve vivere e lavorare, nel frattempo), credo di divertirmi di più che a scrivere di film (e spero che un po’ si diverta anche chi legge). Ma mi vengono alcuni dubbi. Che razza di mestiere è? Su Film Tv amici e colleghi...
Inizio a leggere Shotgun Lovesongs dell’esordiente Nickolas Butler (Marsilio, pp. 318, € 18) e mi stupisco di quanto il racconto fili giù liscio come un Jim Beam. Mi stupisco ancora una volta di quanto gli americani abbiano la capacità di rendere emblematici e interessanti posti in...
Cinicamente, si può dire che l’industria culturale ha bisogno di scrittori provenienti da paesi disagiati per ripulirsi la coscienza, garantendo al lettore qualche ora di pathos e un’effimera consapevolezza di quello che accade nel sud del mondo. Se poi ci sono di mezzo ragazzini e aquiloni, il...
Ci sono libri che mi entusiasmano più del 99% dei film che passa il convento. In un’altra parte della città - L’età d’oro delle cartoline (ISBN edizioni, pp. 210, € 22) di Paolo Caredda è uno di questi. L’autore (che è anche regista televisivo) raccoglie e analizza cartoline degli anni...
È incredibile quanti libri abbia scritto Georges Simenon, ma è ancora più incredibile quante sorprese riservi ancora. Sto sempre aspettando che l’Adelphi pubblichi Il trasloco (Le déménagement), del 1967, che mi segnalò tempo fa Toni D’Angelo: è una specie di Ballard ante...
Per questa rubrica agostana mi concedo una vacanza e un lusso, scrivere di un libro pubblicato nel 1957 che per altro ho colpevolmente letto solo adesso: La speculazione edilizia di Italo Calvino (un centinaio di pagine, nell’edizione che volete, a qualunque prezzo). D’altra parte,...
Senza nulla togliere all’immenso, mostruoso lavoro di ricerca, puntualmente documentato e verificabile, Luce rossa di Franco Grattarola e Andrea Napoli (pp. 496, Iacobelli Editore, € 29) si può leggere anche come un romanzo. E non è il luogo comune con cui una volta si pubblicizzavano...
Nei romanzi cerco il plot più del linguaggio. E lo stile migliore è quello che non si vede: alla linea GaddaArbasino ho sempre preferito quella Soldati-Chiara, alla faccia del Gruppo 63, che ancora detta legge nell’accademia e nei media. D’estate, poi, il plot diventa una necessità. Per questo...
Tre o quattro generazioni della sinistra americana: comunisti degli anni 50 dilaniati da inutili conflitti sull’ortodossia, velleitari contestatori degli anni 60 che poi vanno a morire stupidamente in Nicaragua, militanti no global sessualmente ancora più disinibiti... Che quadro si ricava da...
Ritrovo il file nel mio Mac, e scopro che quando nel 2006 recensivo Questa è la stanza ed Esterno notte di Gipi, parlavo di “romanzo a fumetti”. Di graphic novel si deve essere cominciato a parlare poco dopo. E anche se l’editore di Gipi (nonché storico autore del fumetto...
Arrivo stremato alla fine delle 448 pagine di Premiata ditta Sorelle Ficcadenti di Andrea Vitali (Rizzoli, € 18,50). Mi sono imposto questa tassa per cercare di capire i motivi di un bestseller (e Vitali nel frattempo ne ha già pubblicato un altro), seguendo l’insegnamento del mio...
Uno di cui mi fido (Emiliano Morreale) mi segnala una raccolta di saggi (Una sterminata domenica di Claudio Giunta, il Mulino, pp. 284, € 16). Confermando l’inattualità di questa rubrica (ma anche l’ufficio stampa ci ha messo del suo), lo recensisco a mesi dall’uscita, dopo che l’...
È un film su una resistenza impossibile all'Italia televisiva, che si svolge quando ancora c'erano le lire. Ma anche su un modello di famiglia post-sessantottina che alla fine si dissolve nel nulla. Che sia in parte autobiografico, interessa i magazine. Ma è anche un'educazione sentimentale...
«Il colpo non lo uccise subito, anche se stava morendo in fretta. Volevo che restasse vivo, in modo da sentire i tre o quattro calci che gli mollai». O ancora: «Era tutto coperto di fango e al centro del corpo non c’era altro che un grosso buco pieno di budella. Gli occhi erano spalancati e...
Spesso rimpiango di non potere vedere i film senza saperne nulla, come si faceva una volta, entrando in una sala a caso, a proiezione già iniziata. Con i libri è ancora possibile. Ignoro chi sia Giorgio Falco, e lo leggo perché il direttore di Film Tv mi ha detto che ne valeva la pena. La...
«La guerra e la malattia, quelle due infinità dell’incubo», scriveva Céline in Viaggio al termine della notte. Di questo parla Ci rivediamo lassù di Pierre Lemaitre (Mondadori, pp. 456, € 17,50). Ma anche se l’ambientazione in parte coincide, ogni paragone finisce qui....
Quando uno scrittore parla di un film – uno scrittore, sottolineo, e non un critico di professione, e nemmeno uno scrittore prestato alla critica, come hanno fatto almeno una volta nella vita il 95% dei romanzieri italiani – significa che ha qualcosa da dire. E i risultati sono quasi sempre...
A pagina 77 di Il bordo vertiginoso delle cose (Rizzoli, pp. 318, € 18,50) Gianrico Carofiglio parla di una «questione fondamentale», quella dei libri nelle case: «Se ci sono e sono veri». E dedica qualche riga a sbeffeggiare gli scaffali di una laureata in legge dove accanto ai vecchi...
Da qualche anno non seguivo più Hanif Kureishi, ed ero curioso di verificare se fosse ancora così abile nel catturare lo spirito dei tempi, ma spesso impacciato nello stringere i nodi narrativi in un finale soddisfacente. L’ultima parola (Bompiani, pp. 302, € 18, traduzione di Andrea...
Leggo da qualche parte che grazie ai proventi di libri come quelli di Fabio Volo gli editori si possono permettere di stampare autori quali Mario Desiati. Affronto quindi la lettura di Il libro dell’amore proibito (Mondadori, pp. 204, € 17,50) per scoprire che cosa viene considerato...
Non si fa tempo a leggere l’ultimo romanzo di Dave Eggers tradotto in italiano, Ologramma per il re (Mondadori, pp. 281, € 18,50), che già si trovano recensioni del successivo e lodatissimo The Circle. Faticoso scrivere di libri e stare sempre aggiornati. Dovremo tornarci, su...
A Cannes 2013 c’era il cortometraggio di un giovane milanese trapiantato a Parigi, Adriano Valerio, intitolato 37°4 S e ambientato nell’isola di Tristan da Cunha, sperduta a sud dell’oceano Atlantico. Un corto magico e al tempo stesso demitizzante: nel film l’isola, su cui è così...
