Rocco Moccagatta
Studiava giurisprudenza, ma andava più spesso al cinema di quanto avrebbe dovuto. D'altronde il padre l'ha portato per anni al cinema ogni sabato. Di cosa potrebbe dunque lamentarsi? Dopo l'università, fa la cosa giusta e comincia a occuparsi davvero di film, persino professionalmente. Oggi lo insegna pure, il cinema, in IULM e in altre università del regno, soprattutto il cinema classico e il cinema dei generi popolari, la sua passione da sempre. Per campare guarda anche molta televisione, visto che lavora come scenarista e analista dei media presso la factory di media research Neopsis (non si pronuncia Neopsais, eh...). Ha scritto e scrive da tante parti, da Duel/Duellanti a Marla, da Ottoemezzo a L'officiel Homme. Nel tempo, ha scoperto che gli piace molto il cinema italiano di ieri e di oggi e che si può non vergognarsene. Il riconoscimento più prezioso è stato essere ribattezzato "Giancarlo Cianfrusaglie" da Maccio Capatonda.
Quello che stiamo cercando
Innanzitutto. Noi siamo lì da sempre (il 21 ottobre del 1977 avevo dieci anni e mezzo ed ero al cinema Manzoni di Milano alla prima pomeridiana italiana: nei dieci giorni successivi riuscii a farmici portare altre tre volte) e dire Star Wars ci fa...
Il bello delle donne, L’onore e il rispetto, Il peccato e la vergogna, Caldo criminale, Furore - Il vento della speranza... Dietro i titoli (consapevolmente e gioiosamente) da fotoromanzo, a elargire gli eccessi e i piaceri perversi delle fiction...
«Da un grande potere derivano grandi responsabilità». De Sica che recita il mantra supereroico Marvel non capita tutti i giorni. Chissà se è un suggerimento dei due Fabio (Guaglione & Resinaro) di Mine, che hanno collaborato al soggetto. Per il resto, Poveri ma ricchissimi...
«Pesce mentecatto!», «Nettuno santo!», «Scorfanello? Che bel complimento!», e via di questo passo, pescando tra modi di dire presi alla lettera («Diamoci del tu», «Ok, e dove lo prendiamo?»), ribaltamenti («Mangi il pesce? E che sei, cannibale?») e nomi storpiati («Piacere, Marica JustCavalli...
Orson Welles diceva che la sua fisicità lo obbligava sempre, come attore, a «interpretare i re». Il corpo segna il destino di un attore. Mutatis mutandis, lo stesso vale anche per Christian De Sica. «Come papà Vittorio, come Gassman, ovviamente con le debite proporzioni, questo fisico...
«Minchia!». Coliandro è sempre lui: poliziotto sui generis («unico», come ammette per primo), politicamente scorretto ma in modo inconsapevole, una commovente inclinazione a cacciarsi nei guai, capendoci poco o nulla, puntualmente bastonato e mazziato dai superiori. Però non gli si può...
Giusto sbuffare davanti ai cinecomix (Marvel, gli altri non esistono, dai…). Gli ultimi, almeno. Ormai più infilate semi-narrative di inside joke e trovatine frizzanti che film veri e propri. Anzi, tutte «gomitate sornione e strizzate d’occhio» (lo so, quando ci si autocita è l’inizio...
Pensavo fosse sopravvivenza, e invece era amore. Anche la distribuzione italiana ci mette del suo quando sostituisce l’originale The Mountain Between Us con Il domani tra di noi (mentre il romanzo di partenza è diventato Le parole tra di noi). Quasi a voler orientare...
Facciamo la conta. Una famiglia disfunzionale? C’è. Quattro fratelli che più diversi non si può, in perenne lite? Ci sono. Un padre saggio che fuoriesce da un coma di cinque anni e li costringe a riunirsi? C’è. Un pretesto per mettere in moto il gioco degli equivoci (la casa di famiglia venduta...
Nell’autunno 2015 il notevole successo di pubblico della miniserie (di due episodi) Sotto copertura fu anche una risposta, e neanche troppo tra le righe, griffata LuxVide (e Rai) a Gomorra, alla sua (presunta?) fascinazione del male, al suo gusto per un racconto nichilista e...
Ce li meritiamo i Vanzina? Capovolgiamo un pervicace luogo comune. Ci piacerebbe meritarceli! E, con loro, un cinema che, da quarant’anni e 60 film in coppia (fino a questo Caccia al tesoro), la testa nell’Italia in b/n di ieri, i piedi piantati nell’Italietta sbiadita di oggi, ci...
«Tutto è collegato. Devi solo vedere le connessioni». L’insegnamento del lupo di mare Franco Nero scivola dal protagonista (Andrea Cocco, sotto-Keanu Reeves, già vincitore del Grande Fratello) sugli spettatori, ipnotizzati dalla ...
Da quanto tempo mancavano dalla fiction italiana le manone di Gianni Morandi? Da un bel po’, dal 1998, dopo un decennio di frequentazione intensa (prima in Rai, con i mitici Voglia di, poi su Canale 5) in titoli dove interpretava alla fine dei conti sempre e solo se stesso. Così, anche...
12 anni (e altrettante stagioni), e non sentirli. Quattro amici (più il padre di due di loro) in conflitto perenne in un pub irlandese a Philadelphia, sfondo per antifrasi ai colpi sempre più bassi tra Mac, Dennis, Charlie, Frank e la “dolce Dee”. Straordinariamente longeva, anche per gli...
Fottuti Jackal! Con colpevole pigrizia, li etichettammo subito come youtuber. «Allora potevamo essere anche “quelli dell’aula magna”, visto che iniziammo lì. YouTube, nel 2010, era il posto giusto al momento giusto» teorizza, tra il serio e il faceto, il regista Francesco Ebbasta (Francesco...
Non c’è (s)campo. L’asincronismo anagrafico di Moccia colpisce ancora: a cinquant’anni suonati sta sempre in fissa (direbbero i suoi personaggi) con gli adolescenti, dai Ragazzi della 3ª C anni 80 e dai cadetti boni di College, su su fino a Step e Babi e alla ragazzina Michela...
Dunque, c’è Thor. E Hulk. Il dottor Strange (giusto il tempo di una pinta di birra magica). E i Guardiani della galassia… Anzi, no, c’è l’ombra lunga dei loro film, nel segno di una pop psichedelia demente (Immigrant Song dei Led Zeppelin fin da subito…). È il prezzo da pagare per...
In quella terra di mezzo tra tv e cinema che idealmente confina con Made in Sud (da qui proviene il comico Schettino, regista/sceneggiatore/protagonista) e lambisce Un posto al sole si colloca l’ennesimo cinecornetto napoletano. Facile liquidarlo come instant movie...
Come un Giano Bifronte, Suburra - La serie guarda al contempo indietro e avanti. Indietro, cioè al passato, innanzitutto. Alla lettera, nella formula ripetuta ogni volta, con un flashforward iniziale, che l’episodio si cura poi di spiegare (e che riprende il conto alla rovescia “sette...
In un cinema italiano perennemente incinto di commedie, per una volta conta più il nome della madre rispetto a quello dei soliti padri (maschi). È anche vero che Michela Andreozzi, all’esordio registico in lungo, più nota come attrice (e, prima ancora, come una metà della coppia comica Gretel...
Diamo a Taodue (e a Valsecchi) quel che è (stato?) di Taodue (e di Valsecchi). Negli anni più bui della nostra fiction, Distretto di polizia era un poliziesco televisivo evoluto, fin dalla regia e dalla scrittura, capace di farsi modello industriale anche nel recupero di un certo...
Canzoni come proiettili. E viceversa. In Ammore e malavita i Manetti Bros., Antonio e Marco, stanno sospesi tra musical e action, sempre con salvifica ironia, ormai modello consolidato per tanti giovani esordienti italiani che guardano di nuovo ai generi popolari («Però, ci dispiace...
In locandina, una Roma caput mundi minacciata da un cielo tempestoso evoca Suburra. Nel film, invece, poco dopo l’inizio, il carrello all’indietro sul condominio alveare del Laurentino, teatro della vicenda, traduce la planimetria con la quale l’omonimo romanzo di Walter Siti...
Wet Hot American Summer: Ten Years Later rivela che ne è stato dei protagonisti dell’omonimo piccolo cult movie Usa del 2001, misconosciuto in Italia, sugli squinternati animatori di un campeggio per ragazzi anni 80, già rifrequentato nella miniserie prequel Wet Hot American Summer...
Caro Beppe Fiorello, mica facile essere te vent’anni fa! Provo a immaginare: tuo fratello è Fiorello (un’antonomasia più che un cognome), fa il karaoke in tv, riempie piazze e divani. A te tocca sostituirlo e ne ottieni quel “Fiorellino”, che sminuisce più che vezzeggiare, e gli ascolti si...
ATTENZIONE! Contiene spoiler sul finale della terza stagione di Twin Peaks.
«In che anno siamo?» Quando, alla fine di Twin Peaks - Il ritorno, l’agente Dale Cooper si (ci) fa questa domanda, al suo fianco una Laura Palmer che è vissuta (forse) due volte, è...
Va bene il Rambaldo Melandri per tre volte vittima e carnefice insieme negli Amici miei. E, pure, in ideale simmetria, il ragionier Osvaldo Bisigato di Signore & signori che, nel Veneto bianco e codino di Germi, subisce la fatwa di amici, parenti e concittadini...
Sul finire del 1978, quando l’ultimo film da regista di Ugo Tognazzi esce brevemente in sala, le carni della commedia all’italiana, frolle ormai da un po’, si sono definitivamente imputridite, anzi sono già in avanzato stato di decomposizione. D’altronde, quella mostruosità - promessa nei...
Easy sta per Isi(doro). Una storpiatura anglofona rivelatrice. Dell’intenzione del film, del progetto che c’è dietro, del desiderio di un altro cinema. In Easy c’è voglia di Sundance, di on the road, di fuga dalla commedia a tutti i costi, dalle sue strettoie, dai suoi limiti...
Non si senta troppo in colpa chi, persino nella critica togata, si è davvero accorto degli sfavillanti Manetti Bros. solo dopo il successo di critica e di pubblico di Song’e Napule nel 2013. Che è perfetto come summa del loro cinema (in attesa di Ammore e malavita, a...