Rocco Moccagatta
Studiava giurisprudenza, ma andava più spesso al cinema di quanto avrebbe dovuto. D'altronde il padre l'ha portato per anni al cinema ogni sabato. Di cosa potrebbe dunque lamentarsi? Dopo l'università, fa la cosa giusta e comincia a occuparsi davvero di film, persino professionalmente. Oggi lo insegna pure, il cinema, in IULM e in altre università del regno, soprattutto il cinema classico e il cinema dei generi popolari, la sua passione da sempre. Per campare guarda anche molta televisione, visto che lavora come scenarista e analista dei media presso la factory di media research Neopsis (non si pronuncia Neopsais, eh...). Ha scritto e scrive da tante parti, da Duel/Duellanti a Marla, da Ottoemezzo a L'officiel Homme. Nel tempo, ha scoperto che gli piace molto il cinema italiano di ieri e di oggi e che si può non vergognarsene. Il riconoscimento più prezioso è stato essere ribattezzato "Giancarlo Cianfrusaglie" da Maccio Capatonda.
«Questa è la trasmissione che annuncia l’inizio dello Sfogo annuale. Al suono della sirena, ogni crimine, incluso l’omicidio, sarà legale per le prossime 12 ore. Tutti i servizi d’emergenza saranno sospesi. Il governo vi ringrazia per la vostra partecipazione». Dal 2013, periodicamente (anche...
«Non è giusto che così pochi abbiano tanto e così tanti abbiano poco. Credo». Rossi (Lorenzo Richelmy), giovane disperato rapinatore per caso di banche, ci prova a rivestire il suo gesto di una qualche rivendicazione sociale. Pare il regista-sceneggiatore Marco Ponti, che, va detto, ci ha...
«Questione di riflessi!». Lo dice spesso Jack Burton alla guida del suo tir Pork Chop Express. Che nostalgia degli anni 80, quando al cinema incontravi tizi come lui o Ash Williams. Anche se un po’ si rimase frastornati di fronte al carnevale che Carpenter mise in piedi per 20th Century Fox,...
«Ohi Maria!» cantavano gli Articolo 31, ma lì la “Maria” era un’altra, anche se l’effetto è un po’ quello che fa al suo fedelissimo pubblico Vanessa Incontrada, ormai regina incontrastata di certa fiction Rai. Nell’ultima miniserie di nome fa pure Maria (anzi, “capitano Maria”, come la chiamano...
Di uomini e cani. Anzi, di uomini-cani. Come il Dogman di Garrone, anche il Canaro raccontato da Stivaletti (Riccardo De Filippis, già indimenticato Scrocchiazeppi in Romanzo criminale - La serie) trova conforto negli animali che cura più che nei suoi simili. S’identifica con...
Il cinema italiano è finito spesso nel pallone quando ha cercato di farsi una risata sul mondo del calcio. Paradossalmente, se si pensa alla passione assoluta e totalizzante degli italiani (per il calcio, non per il cinema). D’altronde, da sempre, una legge non scritta mette in guardia dai film...
Dalla voce over dei noir alle voci nella testa del protagonista. Quelle dei pensieri di chi gli sta intorno, una sorta di cacofonia continua, dalla quale deve isolarsi con cuffie e walkman. Ha, però, imparato a mettere a frutto questa sua dote fuori dall’ordinario per truccare le gare al...
Un mite e onesto architetto di origine spagnola (Mollà), truffato da un ex amico pappa e ciccia con i poteri forti e la buona società, finisce nelle spire della malagiustizia, tra indagini frettolose, sospetti infamanti e pregiudizi. Riconosciuto tardivamente innocente, vorrà vendicarsi....
1961. Una voce minacciosa annuncia dal cielo di Napoli un non meglio precisato Giudizio universale «alle 18 in punto», con un effetto domino sulle vite di tutti. 1987. Nel sotterraneo di una chiesa abbandonata, a Los Angeles, in un cilindro, c’è una misteriosa sostanza verde luminescente, forse...
Non si può negare che sia tutto esplicito e dichiarato fin dal titolo. Oggi Jurassic non può più essere semplicemente Park. Deve essere almeno World. Uscendo fuori, quindi, dagli angusti confini di un parco a tema, metafora ingenuamente rutilante, sia pure perfetta...
Al cinema il sette nel titolo, si dice, porta bene. D’altronde, l’omonima canzone dei Nomadi sembra c’entrare poco nell’esordio alla regia (in sala con quattro anni di ritardo) di un attore da sempre discreto e poco appariscente, come tanti suoi ruoli, soprattutto quelli per Pupi Avati. Massimo...
Per una volta parliamo del contesto, e non solo del testo. Fin dalla prima stagione, la bizzarra famiglia allargata formata dalla libraia pazzerella Angelica (Claudia Pandolfi, una garanzia) e dall’architetto iper-ansioso Orlando (Claudio Santamaria, una sorpresa) ha rappresentato il tentativo...
«Bisogna puntare non a vincere, ma a restare in gioco il più possibile» dice l’ambigua Qi’ra al giovane Han Solo. Chiaro, no? Oggi, nei franchise alla Star Wars, l’importante è continuare a oltranza, tayloristi fino all’estenuazione. Quantità, insomma. Non varietà, però. E, infatti, il...
Spariamola subito grossa, e magari chi legge se la sarà già dimenticata prima della fine: e se Nobili bugie fosse una versione felsinea di Ma Loute di Bruno Dumont? Potremmo baloccarci con l’idea, all’inizio: una nobile famiglia strampalata in declino, dal forte tanfo d’...
Viaggio al termine della notte a Guidonia. Piccola mala male assortita: Tiberio, giovane testa calda assetato di vendetta per lo stupro della fidanzata (è solo una posa?), e Denis, pieno di “buffi”, famiglia a carico. In più, il Tibetano, boss sardonico, che monta il primo (con la scusa di...
Nella camera di Julie, una delle tre ragazze decise a perdere la verginità al ballo del liceo, s’intravede la locandina di Un compleanno da ricordare. John Hughes, 1984, alba del teen movie. Probabilmente un cult dei loro genitori (un bel terzetto: l’ex wrestler John Cena,...
Ovvio. Anche se persino gli irriducibili brontoloni tra noi hanno riconosciuto un quartino di nobiltà ad Avengers: Infinity War, ci sarà sempre qualcuno scontento, addirittura furioso. «Eh, no! Non posso farmi le pippe sulla zia May!» tuonava un fan oltranzista all’ultimo Cartoomics a...
Cinema nero
Attenti al Canaro! Ce ne sono ben due, dietro l’angolo, pronti ad azzannare lo spettatore italiano. Il primo, ovviamente, è quello di Matteo Garrone, pedigree pregiato nascosto dietro un titolo (Dogman) che ingentilisce e internazionalizza. Il secondo, invece, è...
Silvio part deux. Se il primo atto (tempo?) di Loro si apriva con un agnello freddato da un condizionatore, questo secondo si chiude con un Cristo marmoreo calato dal Duomo dell’Aquila sventrato dal sisma e deposto mestamente tra le rovine. Il solito fellinismo caro a...
Chi l’avrebbe mai detto? Si muore tutti democristiani è un film genuinamente (e intelligentemente) vanziniano, nel senso migliore del termine, e lo si potrebbe collocare nei pressi delle radiografie borghesi acute intraviste dietro le Vacanze di Natale e gli Yuppies....
Qualcuno, forse Flaiano, invitava a temere, dietro la riuscita artistica del singolo, i continui tentativi abortiti dei tanti altri. Ancor più, si potrebbe aggiungere, se protratti pervicacemente nel tempo. Così, il dialogo iniziale sull’insalata russa tra i due killer vorrebbe magari essere...
Nel liceo peggiore d’Italia, col numero più basso di diplomati, un provveditore gaglioffo, animato da propositi poco nobili, invia una banda di insegnanti disastrati e disastrosi. La locandina strilla «Dieci anni dopo Notte prima degli esami torniamo sui banchi di scuola», ma, con...
Da tanto la nostra tv generalista aspettava una fiction (anzi, come bisognerebbe dire oggi, secondo alcuni: una serie tv) così. In fuga dalle solite narrazioni piatte e ripetitive, organizzate su un pigro sfoggio di rapporti causa-effetto e su una palette di psicologie offensive nella...
C’è (stata?) su Canale 5 la supersoap modello Ares Film, eccessiva, spudorata, tutta racchiusa nelle endiadi palpitanti dei suoi titoli (Il peccato e la vergogna, L’onore e il rispetto). E c’è il supermélo su Rai1, più sorvegliato e attento a non esagerare, con quarti di...
Dicono i bene informati che Valerio Attanasio, sceneggiatore all’esordio alla regia, fosse l’uomo in più del primo Smetto quando voglio, il vero responsabile della sua natura sghemba e originale. Chissà se è vero. Quel che è certo è che qui, con una bella energia e un buon ritmo, sogna...
Caro Terence, mi piacerebbe poter dire di aver capito tutto da subito, ma purtroppo non è così. Che fossi, cioè, in realtà Mario (Girotti) e che, dietro quell’aspetto all american (biondo, occhio ceruleo), ci fosse un veneziano (con madre tedesca e padre umbro). Dopo anni di frequentazioni...
«Sembra di stare in America. Invece dove siamo? Alla periferia di Napoli!». Quel che dice il mellifluo agente immobiliare per convincere Roberto (Papaleo) e Marisa (Morante) ad affittare il nuovo villino destinato a rivelarsi una bella sòla, può valere, mutatis mutandis, anche per il...
Con le fiction Ares Film è consigliabile non fermarsi alla superficie, come pure fa la critica blasonata, spesso in malafede. E, tra tanti super-mélo al calor bianco, di solito retro-ambientati nel passato prossimo, concepiti dall’autore capo/...
Evviva! Per fortuna ogni tanto soffia leggero sulle nostre coscienze chi sa spiegarci questioni complesse come immigrazione e razzismo con l’afflato poetico che nasce dalla forza del giusto. Mario, piccolo commerciante milanese accigliato e bilioso, assediato da torme di “vucumprà” che lo...
Ormai dovremmo averlo capito. In una serie griffata Ryan Murphy è inutile fermarsi alla superficie. Già la prima stagione di American Crime Story, Il caso O.J. Simpson, superava i confini angusti del true crime, facendosi riflessione sottile sulla mediatizzazione...