Giulio Sangiorgio
Dirige Film Tv, co-dirige I mille occhi di Trieste, programma cinema, festival, rassegne, insegna (alla Iulm), sviluppa (progetti di film di giovani registi, per Milano Film Network), e, soprattutto, sopporta. Sopporta tantissimo.
Il Minnelli che non ricordi. Una coppia che echeggia una serie Tv (Ball e Arnaz, come in I Love Lucy, come nella vita), una roulotte che è la vera protagonista: palcoscenico, oggetto di discordia, sintomo di progresso idiota e sogno di un consumismo ottuso. Una farsa (raffinatamente)...
Almodóvar gioca fuori camp, lontano dalla movida, sempre dentro al movimento di cui si alimentano i personaggi, all’inesausta ricerca di altri volti, di altri ruoli, di altri sé: il desiderio è la dinamo del suo cinema, un desiderio costantemente rivolto allo specchio. Per chi scrive, il suo...
Adattamento letterale del romanzo di Edith Wharton, film in costume che riveste un’ordinaria tragedia novecentesca di determinismo e fallimento. Davies sente i moti irragionevoli e frustrati del cuore lontano nel tempo, con calligrafia sobria dettaglia il ritratto dolente di una donna aspra,...
Entrare in fabbrica, mettere in scena un rapporto di potere e sottomissione guardando al linguaggio integrato della commedia all’italiana: Petri orchestra un concerto industriale di psicanalisi aggressiva, grottesco iperrealista violento, qualunquismo incurabile, frantumazione politica, ombre e...
Lo spunto echeggia il cinema vampiresco usurato, Claire Denis evoca il fantasma di Jean Rollin. Un concerto di corpi che si scontrano, squarci insostenibili di carni dilaniate. Cinema erotico perché sensoriale, surrealista perché ellittico, turgido di umori, allergico alle risposte, come alla...
Il cinema contemporaneo ha un problema con il presente. E cito solo i primi film che mi vengono in mente. Gonfio di nostalgia, guarda al passato per cercare insegnamenti (Lincoln, Qualcosa nell’aria, The Master, In Darkness per dire solo dei titoli in sala),...
Da Burroughs a Hitchcock, da Pasolini a Béla Tarr, il dizionario poetico di Gus Van Sant scivola su voci lontane, l’una dall’altra, e non è solo una questione alfabetica. Dagli esordi in cui la lingua cinematografica batteva le balbuzie allucinate del poeta del cut up (a cominciare da...
Ritratto esagitato e sardonico di una leggenda criminale divenuta, grazie alla propria autobiograia, stella della letteratura. Chopper, il corpo ottuso di Eric Bana, è un enigma, sul quale Andrew Dominik schianta un post noir satirico, sul teatro stilizzato e violento della società dello...
Atto d’amore per Lubitsch girato in gloria di Audrey Hepburn, ostile e contro le attese del pubblico: come scriveva il maestro Alessandro Cappabianca, qui si esasperano i divieti della censura per dare loro invadente consistenza. L’amore nel pomeriggio è stilizzato, esangue. Generalmente...
Erano i tempi dei film sugli assassini seriali, i giorni dei colpi di scena che invitavano a letture retroattive. L’esordio dell’attoruncolo Bill Paxton, con un occhio a Corman e l’altro a Raimi, esacerbava il lato oscuro dell’America puritana con un B movie sull’estremismo religioso, sui...
Celia non accende quella sigaretta. E le tessere del domino del mondo cadono in un’altra, in altre maniere, in altre ancora. Il cinema, per Resnais, è un palcoscenico teatrale aperto costantemente agli incidenti in cui incorrono le pedine, alle indecisioni di chi le muove. Così costruito e...
Alpi, zona di frontiera. Neve ovunque. Piccoli focolari, per piccole comunità. Chiuse. Due fratelli, Enrico e Mario: uno frenetico, ferino, oltre le regole; l'altro placido, frustrato, maresciallo dei Carabinieri in attesa di promozione. Ainom è eritrea, nel ghiaccio del Nord Italia fa la...
Documentario autoprodotto dai filmaker e inserito da Studio Vezzoli nel meritevole progetto Mercoledì Doc (di cui abbiamo recensito, nello scorso numero, Fukushame. The Lost Japan), Ciao Italia. Storie di italiani a Berlino raccoglie le testimonianze di cittadini del Belpaese...
Vuoi per la democratizzazione tecnologica, vuoi per rimediare una realtà sempre più mediata - telecamere ovunque, volute e non volute, archivi di immagini video e fotografiche abbandonate online, rappresentazioni di sé che sfuggono al proprio controllo - il fenomeno del film...
(di Marco Ferreri, 1972, CRISTALDI, € 18,50)
Amedeo vuole essere ricevuto dal Papa, ma le vie del Signore - forse - sono finite. 1972: Ferreri guarda a Il castello di Kafka, coglie l’insegnamento di Buñuel (provare la forza di retaggi culturali secolari nel presente) e...
Mercante d’arte s’arricchisce sulle difficoltà degli ebrei. Finisce per prendere l’identità (e il destino) di uno di questi. Bellissimo Losey, tra Kafka e rapide accensioni proustiane (quanto avremmo voluto vedere la sua Recherche). Il clima di tensione antisemita è il precipitato del...
Ronde infernale su Riccardo III di Shakespeare, pornografia e sentimento, speculazione e perdizione, recita e beffa: i personaggi di Zulawski sono demoni che chiedono amore, si donano completamente, trovano solo disperazione. Sdegnato dal regista (per i dialoghi borghesi...
Marzo 2011: un terremoto apre la terra, una centrale nucleare disastrata, a Fukushima, disperde particelle radioattive su tutto il Giappone. Intorno alla centrale una zona di 20 km di diametro viene evacuata. 7 mesi dopo il videomaker e fotografo Alessandro Tesei riesce a entrare e documentare...
In digitale, cinema introflesso alla ricerca di sé. Frammenti di memorie, ombre proiettate nella casa vuota, pensieri stupendi e parole, parole, parole, opere, omissioni: un film, un movimento della memoria. Godard, sempre più funereo, evoca il suo nome insieme a quello di Rozier, Rossellini,...
Non un sequel, non un remake, ma una mutazione di Tetsuo. The Iron Man, aggiornata alla definizione del cinema digitale, alla lingua inglese e al mercato internazionale. Tsukamoto lavora d’accumulo: tutto è chiaro, anche le ellissi. Fino alla parodia. Ma il clangore e lo...
«La schiavitù americana non è uno spaghetti western di Sergio Leone. È stato un olocausto». Parole di Spike Lee, che ha dichiarato di non volerlo nemmeno vedere, Django Unchained, ultimo e già controverso film di Quentin Tarantino. Che qui s’ispira al Django di Corbucci, il...
Quarto film dedicato alle ...
Allo Spazio Oberdan di Milano, fino al 19 gennaio e all'interno di un percorso sul pensiero buddista (che comprende le proiezioni di Figlie del Tibet di Bari Pearlman e Himalaya, il sentiero del cielo di Marianne Chaud), la Fondazione Cineteca Italiana propone in anteprima per...
Mentre ritira dal proiettore la pellicola bruciata del suo monster movie amatoriale, Victor afferma convinto: «Posso aggiustarlo». Così oggi Tim Burton, autore riconosciuto e sfruttata griffe commerciale, può aggiustare il suo Frankenweenie (1984). Facendone un lungometraggio non in...
Negli Anni 90 Scream trasforma l’horror (genere atto a sublimare le paure della società) in un semplice gioco. Saw. L’enigmista, dopo le torture a Guantanamo e le esecuzioni su YouTube, restituisce il genere alla sua funzione: il gioco sadico è insostenibile. Nasce il ...
Prima dell’abominio L’eletto (se non ve lo ricordate buon per voi), Guillame Nicloux usa il polar per un ritratto psichico, tra impressioni e accensioni lynchiane: un’indagine che cerca di sciogliere la brina depositata su un’esistenza, di guardare nell’opaca solitudine di una...
Non c’è la presunzione di dare forma diretta ai pensieri di Alex, novello Raskolnikov, autore di un delitto senza castigo, ma la volontà di avvicinare un’estetica consolidata, la maniera dell’ultimo Van Sant, al mondo interiore di un individuo. Paranoid Park è meglio di uno specchio: è...
Da Loach al fantastico spielberghiano, sino a Ingmar Bergman. Ricky è la storia di un bambino che vola via leggiadro, con ali nate dolorosamente, come in un incubo di Cronenberg. L’incontro tra generi confonde la cronologia, il vero e il falso, speranze e lutto. Realismo dell’anima. Il...
Una storia d’ambientazione neorealista, che mastica e risputa forma e sostanza della società del consumo: è l’Almodóvar degli Anni 80, gonfio di un ironico vandalismo punk che scimmiotta le nuove onde. Un frullatore pop: alto e basso, sciatto e urgente, hard e mélo. Con un occhio a Germi e uno...
Gary Cooper cerca libri che lo facciano addormentare. «Vuole dei classici», suggerisce il libraio. Brackett & Wilder scrivono, per il Tocco di Lubitsch, questo classico a occhi aperti, precursore della commedia matrimoniale di Preston Sturges, tra satira, aperture demenziali, politicamente...