Giulio Sangiorgio
Dirige Film Tv, co-dirige I mille occhi di Trieste, programma cinema, festival, rassegne, insegna (alla Iulm), sviluppa (progetti di film di giovani registi, per Milano Film Network), e, soprattutto, sopporta. Sopporta tantissimo.
«Un robot può scrivere una sinfonia? Può trasformare una tela in un capolavoro?». La risposta dell’automa all’uomo è semplice. E sconcertante. «E tu?». Ritrovo questo dialogo di Io, robot (Alex Proyas, 2004) in Il futuro senza lavoro di Martin Ford (il Saggiatore, 2017). Lo...
Tommaso e Arturo fuggono nella foresta. Ariane si inoltra nel bosco. Nel paese si parla di un lupo. Dopo L’estate di Giacomo, in cui Comodin seguiva un giovane non udente e il suo acerbo, sensuale, ruspante balletto forsed’amore con una fanciulla tra gli alberi del Friuli, sulle...
Il colore lascia il posto al b/n. Un uomo, una donna, il mare, una macchina sfrecciante. Lei guida il motoscafo, lui fa sci nautico. La musica è alta, la velocità massima: il cinema è una dinamo. Movimento. Poi un incidente. Uno stacco. I due erano protagonisti di un corto: Ciel éteint!...
«An injury to one is an injury to all». Il motto è quello celebre di un sindacato, l’Industrial Workers of the World. L’IWW. Il film è di Travis Wilkerson, uno che s’è visto per bene le opere di Chris Marker e Jean-Luc Godard periodo agit-prop e s’è ascoltato i folksinger statunitensi, quelli...
Per gli svizzeri era il «numero due» della nouvelle vague. Perché era dietro a tutti i film dei numeri uno, i registi, da Alain Tanner a Daniel Schmid. È stato la luce e il colore per le nature brechtiane di Jean-Marie Straub e le videopitture di Bob Wilson, per i teatri del pensiero di Alain...
Jean, quarantenne sposato da undici anni con Françoise, ha da tempo una relazione con la giovane Catherine. Per i continui malumori dell’uomo, però, il rapporto tra i due si incrina e, dopo ripetuti scontri e riavvicinamenti, la ragazza lo abbandona per sposare un altro. Solo a questo punto...
Thomas Bernhard scrisse: «La morte è la migliore cosa che abbiamo». Elias Canetti gli risponde, ma non invia: «Da uno che era stato in punto di morte e l’aveva scampata mi è parso un ripugnante cinismo. Nessuno sa meglio di Lei quanto siamo contaminati dalla morte». Sono parole che possiamo...
«Lo schermo del computer dissipa i nostri dubbi con i suoi vantaggi e le sue ricompense: è a tal punto il nostro servitore che sembrerebbe ingeneroso osservare che è anche il nostro padrone». Si chiudeva così l’introduzione a Internet ci rende stupidi? Come la rete sta cambiando il nostro...
In Spider-Man: Homecoming le storie sono già date, le origini taciute, il mito dato per materia vetusta («grandi poteri/grandi responsabilità» compreso). Tutto è smart, occhiolino al fan, rimando al lettore di fumetti, rima interna all’universo Marvel. Un gioco nello stagno...
«Le storielle che vi racconto in classe sono come delle favole, per aiutarvi a visualizzare. Perfino io non capisco il gatto morto». Lo dice il professore di fisica protagonista di A Serious Man a un suo studente, dopo aver spiegato in aula il paradosso di Schrödinger. «Il gatto è...
Cose da fare se esci dal carcere: 1) non credere di reinserirti nella società; 2) non pensare alla parola lavoro; 3) ricomincia a delinquere; 4) fallo per guadagnare quel che serve per smettere di delinquere e pensare alla parola lavoro. È questo lo stato dei protagonisti di Cane mangia...
Justine è vegetariana. Lo è da che si ricorda. Lo è perché i suoi genitori l’hanno educata a esserlo. Tardoadolescente goffa, studentessa inappuntabile, è iscritta a veterinaria, come Alexia, la sorella maggiore. A scuola, il bullismo nei confronti delle matricole è pane quotidiano. Quando è...
Il «David Livingstone dell’Amazzonia». Un militare inglese mandato in missione tra la Bolivia e il Brasile, nei primi del Novecento, per produrre la mappa di confini sconosciuti. Un uomo che finisce per perdersi in un unico pensiero: testimoniare una civiltà ignota, a suo parere nascosta nella...
Di Osgood “Oz” Perkins parlammo quando Netflix propose Sono la bella creatura che vive in questa casa (vedi Film Tv n. 48/2016). Ora Midnight Factory recupera il film precedente, il suo esordio, February, rititolato da una delle migliori case produttrici di oggi, la A24, ...
Fernando è un ornitologo. Canoa. Binocolo. Macchina fotografica. Taccuino. Strumenti da camping. Guarda gli uccelli (non siate timidi: il gretto doppio senso camp non è fuori luogo, qui quantomeno). Studia, fotografa, appunta. È un turista della natura, sul Douro di De Oliveira, nella regione...
Francesco Casetti, nel fondamentale La galassia Lumière (Bompiani), inserisce «reliquia» tra le sette parole chiave per il cinema che viene. L’industria culturale produce reliquie di film. Pensateci. E il cinema in sé non è una reliquia? Certo che sì. Potrei dire che parliamo di ...
Anna, giovane vedova, sta per risposarsi, a 10 anni dal suo lutto d’amore. Un giorno, durante una festa, un bimbo di 10 anni si presenta alla sua tavola. Dice di essere Sean. Suo marito. Quello morto. Il suo Under the Skin era un film-discrimine. Sci-fi astratta con inserti candid...
Sono esperti d’intrattenimento moralista, Joost & Schulman. Catfish verificava il confine dell’autentico al tempo dei social. I due Paranormal Activity indagavano i demoni delle nuove immagini (quelle dei sistemi di controllo, che annullano il privato, del reale non...
«Non c’erano i social network, a quel tempo. Per farti conoscere ti serviva uno come Sandy. Non Sandy, ma uno come lui». Ovvero un manager, nell’industria dello spettacolo anni 90. «L’agente è per il business. Il manager è famiglia. Ti guida, ti consiglia, combatte per le giuste cause. Non sono...
L’eco di quelle parole, sentite durante un soggiorno marocchino, è rimasto per lungo tempo nelle orecchie di Paul Bowles. «The sky trembles and the earth is afraid and the two eyes are not brothers». Ben Rivers, nel 2015, le usa come titolo per il suo ultimo lungometraggio. Parole che...
Nell’agenda culturale delle pagine dei quotidiani e in quella del chiacchiericcio social regnano un paio di argomenti di cui non ci interessa nulla. La querelle Flavio Insinna-Striscia la notizia, con seguente processo mediatico (al presentatore, soprattutto, e non tanto al...
Un gruppo di giovani a L.A. è dedito al furto in casa di starlette. Lindsay Lohan e Paris Hilton, Megan Fox e Audrina Patridge (chi?). I piccoli ladri non guardano i loro film e programmi: come sostiene The Canyons, il cinema ha lasciato posto, nell’immaginario, al controllo delle...
Pays d’Auge, Normandia, dal 1819 in poi. Una vita. Quella di Jeanne, aristocratica, figlia di un barone e di una contessa. Il ritorno dal collegio, il matrimonio eterodiretto e tradito (due volte) dal marito visconte, la nascita dell’ingratissimo figlio, la logica costante del sacrificio, la...
Cannes 70. Il protagonista dei film in concorso è il concetto di responsabilità. Lo è in Happy End di Michael Haneke, in cui ogni reato della classe imprenditoriale s’assolve in una commedia in agonia, in una soap che non riesce a finire, in una farsetta che non si può suicidare, a...
Malcolm, cinefilo e fan terminale di Anita Ekberg, vince un’automobile partecipando a una lotteria. È costretto a dividerla con Steve, cantante che è riuscito a procurarsi una copia falsa del biglietto vincente. Ultimo film (di 16) con la coppia Dean Martin/Jerry Lewis (si scioglieranno...
Fortunata? Una guerrigliera di borgata: una parrucchiera a domicilio, che sogna d’aprire una bottega per sé (come la collega napoletana nel film di Stefano Incerti). Con lei o contro di lei un marito bestiale da cui è separata, una bimba che necessita psicoterapia, un tatuatore bipolare come...
Song to Song. Di storia in storia, amore dopo amore, film dopo film, quello che i personaggi erranti di Terrence Malick cercano è un soddisfacimento. Un senso stabile. Un ricongiungimento con dio. Le immagini sono pubblicitarie, abbacinanti e stucchevoli, National Geographic e Chanel,...
Michael Haneke: PRO
Quello di Haneke è un cinema che ci riguarda. E sì, certo, è un gioco di parole: ci riguarda perché mette alla prova lo spettatore, restituisce lo sguardo, ci guarda guardare. Quale è il nostro ruolo, di fronte alle immagini? Perché ne godiamo? Cosa vogliamo vedere?...
Nel 2014, rileggendo al femminile una chansonette di Alain Souchon, Dana s’era messa a sbirciare sous les jupes des filles (sotto le gonne delle fanciulle), facendoci scorgere quel che il fallocentrismo non serba occhi per vedere: 11 donne a Parigi, tra istinti...
«È disonesto parlare dei film. Già facciamo una cosa che non serve, che si distrugge per conto proprio. Dillinger è morto l’ho girato perché mi piaceva farlo, perché ci ricavavo due lire, ma è una cosa che non serve a niente, perciò è inutile parlarne [...]. Io faccio un cinema che poi...