Pier Maria Bocchi
Pier Maria Bocchi guarda cinema da quando aveva 5 anni. E forse anche prima.
L’impasse, e lo sappiamo. Ma anche lo stimolo, e questo È meno previsto e scontato. Leoni per agnelli respira l'aria sociale e culturale stantia in cui siamo costretti a campare da un bel po', ormai. Eppure c'è di più: non soltanto le ammissioni delle colpe, il disagio giovanile e di...
Ora, qui e oggi, non si sa più cosa scrivere dire inventare su Blade Runner. Tutto è già stato scritto detto inventato mandato a memoria storicizzato teorizzato tramandato ereditato profetizzato. E visto. I vari cut che si sono avvicendati dalla data di uscita nelle sale sono soltanto...
Presentato due anni fa alla Settimana della Critica di Venezia, esce adesso senza alcuna pubblicità. È un adattamento contemporaneo, giovanilistico e di ambientazione liceale di alcuni tòpoi del noir classico alla Dashiell Hammett: c'è il cadavere di una ragazza, e il fidanzato...
I giovani di Gus Van Sant sono cresciuti, anche se ancora sedicenni. Trascorsi sono i traumi, le inquietudini, gli abissi. L'improponibilità e l'irrazionalità del gesto ora hanno - forse paradossalmente - un che di solare. Paranoid Park non è affatto uguale a Elephant; e anche...
Lui, bel tenebroso, suona e canta in una rock band. Lei, ricco anatroccolo vessato dal padre, fa la violoncellista. S'incontrano per caso, entrambi insoddisfatti della vita; trombano nottetempo sul tetto, giurano di rincontrarsi ma le circostanze sono avverse, e quindi buonanotte; lei resta...
Un film prodotto da Michael Mann non è un film di Michael Mann. Anche se del più grande regista vivente The Kingdom porta alcune influenze dirette: il veloce sguardo incrociato sul privato dei protagonisti (con la musica manniana di un inedito Danny Elfman, che copia i sublimi...
Se il protagonista di Quattordici ZeroOtto (si legge così: piano dell'hotel e numero della stanza) è tipicamente kinghiano, è proprio perché lo scrittore lo voleva nel suo On Writing - Autobiografia di un mestiere. Come dire: il tòpos in un vademecum sulla retorica personale - e quindi...
È di due anni fa, viene distribuito senza alcuna cognizione dalla Mediafilm (che in qualche modo doveva pur liberarsene, dopo averlo tenuto congelato per un bel po'), non se lo filerà nessuno, però The Matador è una delle sorprese dell'anno, uno di quei piccoli film che fa piacere...
Ne è passato di tempo da La casa 5. E si rischia sempre di lasciarsi travolgere dai pregiudizi. Ma in mezzo a tanta televisione argentiana e avatiana, questa di Fragasso, tutta derivativa, mimetica, matematica, tronfissima e qua e là truzzissima, fa meno male. Non serve alcun confronto...
Il perfetto film per una matinée scolastica: invece di ascoltare la noiosa maestra che spiega com'è nato lo Stato d'Israele e quali sono le origini della guerra santa, portiamo tutti insieme gli alunni a vedere questo drammone di rara pedanteria e incredibile equilibrismo politico. Dove tutto è...
Dopo i cani che decidono di fare i pompieri, avevamo proprio bisogno di nani cestisti. Non fa neanche piacere rilevare la pochezza dell'assunto moralistico, cioè che ognuno - di qualsiasi colore o statura o pensiero - possa farcela, basta lo voglia veramente. Ideologia, peraltro, che in The...
Non è difficile osannarlo, basta puntare la lente sulla questione teorica del motion capture: il digitale applicato all'umano, la vittoria finale dell'umano proprio sul digitale (o no? o viceversa?), Zemeckis che ancora fa (ri)nascere il cinema - o una sua "nuova forma" - con un vertiginoso...
Il nascondiglio è un nosocomio glorioso di facce che da sole meriterebbero un bel votone. Dunque, c'è Sydne Rome (ma il nome nei titoli di testa è scritto sbagliato, sic!), il grado senza ritorno della chirurgia plastica, che purtroppo sparisce subito nell'incipit: peccato, il suo...
I fratelli Farrelly hanno due anime, una di impronta "classica", l'altra, la più nota, violentemente triviale e superficialmente scorretta. Quando entrambe trovano il giusto equilibrio, i risultati sono apprezzabili (Kingpin, Io, me & Irene, L'amore in gioco), a...
Joseph L. Mankiewicz è uno dei più grandi registi mai esistiti. Gli insospettabili, il suo ultimo film, da una commedia di Anthony Shaffer, non era affatto un divertissement, o almeno non solo: fungeva da iscrizione sepolcrale ghignante su un mondo ridotto metaforicamente a due soli uomini....
Gregory Hoblit avrebbe le carte giuste per proseguire la tradizione tutta statunitense (e in inevitabile prosciugamento) dei vari Yates, Kaplan, Hyams e compagnia bella, ovvero di quei mestieranti hollywoodiani (più o meno autoriali, ma questo è un romanticismo critico) che faceva piacere...
È inutile e ridicolo continuare a invocare a gran voce il ritorno di Dario Argento ai suoi zenit artistici, quelli soprattutto di Suspiria, Inferno e Tenebre, e di molti altri. Lo fanno e si ostinano a farlo bene o male tutti, fan e rotocalchi, guide patinate e...
Elizabeth vuole la libertà, si batte per meritare la stima del suo popolo, lotta contro un cattolicesimo viscoso per una religiosità pura. È la regina vergine, perché non ha un uomo e non ha figli. E l'interesse del sequel del celebrato filmone del '98 sta nella natura della protagonista, che...
François Girard è quello di Il violino rosso: come dire, una garanzia capovolta. Dal romanzo di Baricco trae una patacca neanche tanto lunga, però così fallimentare nelle sue velleità intimistico-esistenziali da mettere un po' di tenerezza. Michael Pitt nel ruolo del contrabbandiere di...
aAdrienne Shelly, regista-sceneggiatrice-interprete, è stata ritrovata morta nel suo appartamento a Manhattan il 1° novembre 2006: dapprincipio si pensò a un suicidio; in seguito un muratore diciannovenne senza permesso di soggiorno confessò di averla uccisa. Waitress è andato così al...
Povero Kevin Costner, che non riesce a scrollarsi dalla spalla una scimmia col corpo e il volto di William Hurt: il quale lo tampina ovunque egli vada perché è la sua coscienza sporca, sapete, la sua metà oscura, quella che lo induce a compiere omicidi casuali e seriali. Povero mica tanto, alla...
Prima o poi bisognerà riflettere come si deve su questa nuova onda horror (ma non solo) ambientata e girata nell'Europa dell'Est di oggi, col suo passato di violenza ingombrante, con una contemporaneità che non è in grado di sistemarsi, con storie e Storia a pezzi di difficile organizzazione....
Black Christmas - Un Natale rosso sangue di Bob Clark (morto il 4 aprile scorso) è il vero progenitore dello slasher, ben tre anni prima dell'Halloween carpenteriano. E rimane ancora oggi un grande film. Il remake incestuoso adattato per la bisogna da Glen Morgan (abbonato...
Povera Asia/Zingarina. Va in Romania a cercare il suo Milan, che l'ha ingravidata e poi è scomparso. Lo trova ma lui la ripudia. Che fare? Niente, tornare da dove si è venuti, la Francia; abbandonare le due amiche (di cui una traduttrice) che avevano avuto la brillante idea di accompagnarla;...
È conosciuto anche come Open Water 2, ma con il film di Chris Kentis ha a che fare soltanto nell'idea di base: sei persone restano a galleggiare in mare aperto e non sanno come mettersi in salvo. Stavolta è perché nessuno s'è ricordato di sganciare la scaletta dello yacht, senza la...
A confronto con Pathfinder, La spada a tre lame di Pyun (che già era ben brutto di suo) pare Conan il barbaro. E se pensate di ritrovare qualcosa - anche striminzito - del sentimento del mito e dell'epica dell'avventura di Milius, avete proprio sbagliato indirizzo. L'...
Seattle. Il povero Nick fa il liceo, è ombroso, intelligentissimo, vende compiti; vuole andare a Londra ma la mamma stronza glielo impedisce; viene picchiato quasi a morte da una coetanea cretinetti disadattata (ha una famiglia instabile, santiddio) che ruba e porta sempre la cuffia (ma sotto...
Si chiama Rexxx (sì, con la triple x), è un attore strapagato e famosissimo di Hollywood, i suoi successi si chiamano The Fast and the Furriest e Jurassic Bark. Durante una scena ambientata su un aereo in volo, cade e finisce in un carro di pomodori. Poverino, si perde nella...
«Consumption is evolution», il consumo è evoluzione. Essere consenzienti giustifica l'andare oltre i limiti imposti dalla cosiddetta civiltà morale? In questi casi, l'intervento dell'ordine implica sempre e comunque un'applicazione reazionaria del potere? Le questioni sollevate da Feed...