Rocco Moccagatta
Studiava giurisprudenza, ma andava più spesso al cinema di quanto avrebbe dovuto. D'altronde il padre l'ha portato per anni al cinema ogni sabato. Di cosa potrebbe dunque lamentarsi? Dopo l'università, fa la cosa giusta e comincia a occuparsi davvero di film, persino professionalmente. Oggi lo insegna pure, il cinema, in IULM e in altre università del regno, soprattutto il cinema classico e il cinema dei generi popolari, la sua passione da sempre. Per campare guarda anche molta televisione, visto che lavora come scenarista e analista dei media presso la factory di media research Neopsis (non si pronuncia Neopsais, eh...). Ha scritto e scrive da tante parti, da Duel/Duellanti a Marla, da Ottoemezzo a L'officiel Homme. Nel tempo, ha scoperto che gli piace molto il cinema italiano di ieri e di oggi e che si può non vergognarsene. Il riconoscimento più prezioso è stato essere ribattezzato "Giancarlo Cianfrusaglie" da Maccio Capatonda.
Piaccia o non piaccia, Infinity War è stato l’unico tra tanti recenti blockbuster spesso indistinguibili tra loro a lasciare davvero, col suo finale in sospeso, il pubblico in febbrile attesa della conclusione. Come, eoni fa, un certo L’impero colpisce ancora. Allora ...
A uccidere il giudice Mastropaolo (Boni) è stato il vicequestore Prencipe (Scamarcio), l’amico di una vita e l’ultimo a vederlo vivo? Zaccariello (anche co-sceneggiatore dall’omonimo romanzo di Francesco Caringella) cita Simenon per dire che l’interesse principale non è chi l’ha fatto, ma...
«Una serie di Ricky Tognazzi e Simona Izzo» si legge nei titoli di testa. Tutti...
Come i suoi mostri, l’horror medio(cre) hollywoodiano a formuletta di oggi parassita, ingloba, assorbe, metabolizza. Di tutto. Anche, e soprattutto, miti e figure altrui (qui la Llorona, dama velata fantasmatica che, secondo il folklore latinoamericano, caccia i bambini altrui dopo aver...
Che cosa ci piacerebbe facessero i nostri figli quando non giocano alla Playstation, guardano video su YouTube o bighellonano in chat? Magari, che leggessero un buon libro (persino un fumetto, che, invece, un tempo era indizio conclamato di debolezza mentale...) o che andassero al cinema. Quest...
Giusto per essere chiari. Il campione non è un film sul calcio. Eppure, si obietterà, è la storia di un giovane calciatore prodigio, Christian Ferro (Carpenzano, perfetto), così indisciplinato che il presidente della sua squadra gli impone un insegnante privato (Accorsi in sottrazione...
Piano con i paragoni! Però, sostenere che Il silenzio dell’acqua (già Un bel posto per morire) è il nostro Broadchurch - ma, attenzione!, non un remake della serie inglese come da più parti si è detto - non è insensato. Perché, insieme a Non mentire (un vero...
Tredici modi di guardare uno zombie s’intitolava un (bel) saggio di Bill Krohn sui morti viventi romeriani. Da allora, nella costante pandemia di cinema zombesco che ci piove addosso, molti altri se ne sono aggiunti, dimostrando la versatilità di questa figura e la sua disponibilità ad...
A due anni dal suo folgorante esordio, il regista di Scappa - Get Out (ri)porta al cinema la questione afroamericana con Noi: cinque firme di Film Tv riflettono sull’horror del premio Oscar Jordan Peele.
Il peggiore, naturalmente, è il produttore. Ma anche il distributore non scherza. E, subito dietro, attricette di nome Jacaranda e registucoli che girano tutto in pianosequenza, come da input (in)fedele del romanzo noir-satirico di Pino Corrias, Dormiremo da vecchi, un anti La...
Se la ride sotto i baffi il quattordicenne Billy Batson quando un anziano mago gli dice che dovrà pronunciare la parola “Shazam” per trasformarsi nel suo campione. Forse pensa all’omonimia con la celebre app. Di certo se la gode il fumettofilo che conosce questo personaggio secondario del...
La prima volta che si è aperta la porta rossa, misteriosa soglia che dà accesso all’aldilà, secondo l’omonima fiction di Rai2 ideata da Lucarelli e Rigosi, le avventure del poliziotto defunto Cagliostro (Lino Guanciale), impegnato come fantasma invisibile a salvare moglie e figlia (nascitura)...
Come sono buoni i bianchi. Nel cinema italiano. Sempre e comunque. Anche quando partono male, come il Michele di Scappo a casa, italiano medio razzista e misogino, meccanico (serve per la trama) con un debole per i parrucchini incresciosi, incattivito con lo straniero (di colore...
Padova, fine anni 50. «Siamo tutti nella merda!», canta beffardo Ricky Gianco nell’apoteosi finale di Liquirizia, quando ormai lo spettacolo teatrale domenicale messo in scena congiuntamente da liceali e ragionieri in lite perenne - classici e birignao esistenzialisti per i primi, rock...
Di Mario Marenco, scomparso il 17 marzo 2019, si può dire una cosa che non penso si possa dire di altri (e, mi spingo a immaginare, l’avrebbe divertito): è finito tanto sulle bocche quanto sotto il culo di moltissime persone. Battute, tormentoni, deliri verbali dei vari...
Sei anni dopo Benvenuto presidente!, Peppino Garibaldi scende ancora in campo in Bentornato presidente. Somiglia, oggi come ieri, a Fabio Bonifacci, sceneggiatore prolifico della nostra commedia, firma ricorrente dietro successi recenti, fin da quel primo E allora mambo!,...
Magari non lo sapete, però c’è tutto un mondo di serie tv Disney Channel che stanno forgiando l’immaginario di una generazione. Storielle a base di cuoricini infranti e re-incollati, famiglie linde in case IKEA ancora più linde, scuolagenitoriamicismartphone, TVB e LOL. Sara e Marti (...
Come non amare ed essere d’accordo con chi scrive: «Alla base della sceneggiatura secondo me non sta la scrittura, ma la lettura»? A dirlo è Giorgio Arlorio, sceneggiatore protagonista del nostro cinema dal Dopoguerra a oggi (ma anche molto altro: aiutoregista, regista di...
Come i suoi protagonisti, ora emancipatisi dalla scomoda condizione di figli tenuti in una subalternità perenne da padri, fratelli e sorelle opprimenti, così anche Suburra 2 cerca di affrancarsi dall’ombra lunga dell’omonimo film matrice, nei confronti del quale la prima stagione...
Liar è il titolo della serie inglese (in onda su NOVE nel gennaio 2018) della quale Non mentire è fedele remake. Liar, cioè bugiardo/a, volutamente senza specificare, perché, al centro della vicenda, ci sono un uomo e una donna, lui chirurgo di successo, lei...
Tutto si decide nei primi minuti, quando la voce di Pif si fa portavoce del brodo caldo per l’anima dei libri-zibaldone di Piccolo (quello del titolo e Momenti di trascurabile infelicità): lì si capisce se ti piacerà o meno il film. Che è un’operazione industriale neanche insensata nel...
Nel continuo intersecarsi d’immaginari e franchise sempre più a vasi comunicanti, non stupisce - né disturba - che la prima mezz’ora di Captain Marvel sia spudorata sci-fi alla Star Wars. Subito dopo, però, complice una provvidenziale caduta sul pianeta C-53 (la Terra), in un...
Alla ricerca di alchimie e formule in grado di incuriosire un pubblico al quale non bastano più le locandine con i faccioni e i titoli con le parole magiche in endiadi, la nostra commedia sempre più spesso shakera. Croce e delizia (a proposito di titoli…) per un terzo è Mine...
Ricapitolando: Ancora auguri per la tua morte è il sequel di Auguri per la tua morte, horror costruito sulla ri-declinazione continua dello stesso modulo narrativo (la protagonista ripete in ...
Forse si è stati sin troppo severi la prima volta con I bastardi. Intendiamoci, sacrosanto rilevare come l’adattamento televisivo dei romanzi di De Giovanni (già di suo non certo un Ellroy o un Bunker) avesse dovuto edulcorare fin troppo le asperità dei poliziotti protagonisti (due in...
Se è vero, com’è vero, che non passa settimana senza che in sala faccia capolino una nuova commedia italiana (che ci resti, però, è un altro paio di maniche...), è altrettanto vero che sempre più spesso si tratta di remake. Di film francesi, spagnoli e persino argentini, per limitarsi agli...
Una poltrona per due ai tempi di Perfetti sconosciuti. L’innesco (come la promozione) del nuovo film di Brizzi fa leva sull’amato-odiato smartphone, «la lampada di Aladino, anzi il Bari in serie A», secondo uno dei due lava-cessi (Abbrescia; l’altro è Lillo, in ottima forma)...
Last but not least, ultimo ma non ultimo, arriva Ultimo alla quinta volta, sempre come serie breve, in due puntate. Ovvero Raoul Bova, al massimo della “raoulbovitudine”. Quella televisiva, dove continua a coltivare l’identità di eroe d’azione, mentre il cinema lo preferisce...
Ci risiamo. Esce un film con Fabio De Luigi (10 giorni senza mamma, recensione sul Film Tv n. 6/2019) diventiamo tutti (anche chi scrive) maestrini dalla penna rossa, ci ritiriamo sull’Aventino della nostra rassicurante cinefilia santa e giusta, ci abbarbichiamo come...
Barbara (Fotinì Peluso) recita in classe Benedetto sia ‘l giorno, e’l mese, e l’anno di Petrarca, gli occhi fissi su Domenico (Emanuele Misuraca), il ragazzo del quale è innamorata. Campo/controcampo, gioco di sguardi. Ecco, La compagnia del cigno è pieno di...