Pier Maria Bocchi
Pier Maria Bocchi guarda cinema da quando aveva 5 anni. E forse anche prima.
L’abusivo Michele Abbagnano vende caffè e cappuccini sul treno Vallo della LucaniaNapoli, mentre i controllori gli danno la “caccia”. Iscrizione sepolcrale sulla commedia all’italiana e anello di congiunzione fra due epoche e società (non meno determinante del coevo La terrazza di...
Sei personaggi in cerca di se stessi, attraverso il Tempo e la Storia (tutti con la maiuscola). Ma non in cerca d’autore, perché l’hanno già trovato: The Wachowskis (qui con Tom Tykwer), capaci di mettere in scena con una passione da racconto orale, nella spudorata ricreazione di un cinema...
È passato giusto qualche anno da Diversi dagli altri (1919) di Richard Oswald, Desiderio del cuore (1924) di Carl Theodor Dreyer e Sesso incatenato (1928) di Dieterle (che all’epoca era Wilhelm, e non ancora William). Giusto un po’ di tempo dai “friends of Dorothy” (...
Benson City, una cittadina fantasma. E un po’ di oro che manda nei matti alcuni poco di buono. Canevari viene da Io, Emmanuelle (1969), e ormai il western italiano è al tramonto. Crepuscolarismo? Sì, ma su un genere fatto di cenere, dove i morti possono anche stare in piedi, i...
Zhang Yimou mi è sempre parso un gran imbroglione. Lui che ha iniziato con film proibiti o comunque ben poco graditi in patria (Sorgo rosso, Lanterne rosse), per giunta costantemente in aroma di estetismo turistico-internazionale, e che poi è finito alla regia della cerimonia...
Due vampiri innamorati da sempre. La decisione di non uccidere. E l’irresistibile attrazione dell’abbandono. Gigantesco Jarmusch, che applica la sua poetica a un mélo horror sulla vita che – nonostante tutto - sconfigge la morte. Ambientato fra una Detroit desolata e una Tangeri oscura e...
C’era una volta il cinema hollywoodiano menagramo. Quello per cui i critici d’oltreoceano e l’Academy si detergevano nel noto brodo di giuggiole. C’è sempre stato, per carità, ma di recente è accaduto con una certa convinzione a cavallo dei due millenni. È durato poco, grazie al cielo, giusto...
Vita, morte (figurata) e miracoli (nessuno, zero, niet) del 37esimo Presidente degli Stati Uniti. Da sempre tormentato dal Potere (dall’averlo, subirlo, esercitarlo, osservarne l’applicazione da dentro, tenerlo per mano, mostrarlo, crederci, rifiutarne gli esiti, venirne...
C’è differenza fra l’esercizio dei cliché di genere e il loro computo catastale. Un po’ come c’è una bella diversità fra la sensibilità per il genere e la sua ideologizzazione. Cioè: per fare certe cose, non solo bisogna saperle fare, ma si deve avere un temperamento giusto, la...
Una donna matura e ninfomane. Uno psichiatra. Un’assassina bionda con occhiali da sole. È il capolavoro di Brian De Palma. È uno dei cinque veri capolavori americani degli anni 80. È uno dei capolavori del postmoderno. È uno dei dieci capolavori del thriller. Fine dei capolavori, bastano e...
Stavolta 007 se la deve vedere con Kananga (interpretato da Yaphet Kotto, attore splendido), primo ministro caraibico dedito allo spaccio e ai riti voodoo (che però sono solo un paravento). È il primo Bond di Roger Moore, ma non è fra i suoi migliori. Colpa anche dello sceneggiatore Tom...
Strano che nessuno abbia scritto di quanto Silence sia vicino a Ran di Akira Kurosawa. Di quanto Scorsese ne replichi la nebbia, il rallentamento e la sospensione dell’azione, il movimento orrifico dei personaggi (che talvolta sembrano entrare in scena “magicamente”, o uscirne...
Una coppia alla canna del gas s’improvvisa fuorilegge e rapisce la moglie di un ricco uomo d’affari infedele: per scoprire però che lui voleva già sbarazzarsene e che lei è quasi peggio di lui. Confortato dalla Touchstone, cioè la Disney in versione adulta, il trio di registi di L’...
Misure di una separazione. Provare a dividersi è più penoso che tentare di riunirsi. E più massacrante, amaro, angosciante, rivelatore. Non sarà una novità, tuttavia nei suoi film Joachim Lafosse insiste sull’insopportabile messa in scena della realtà, laddove si agitano increspature e si...
Due detective, il Texas rurale, due casi di omicidio. E il Male che ristagna. La cosa più scontata da dire sarebbe che buon sangue non mente (visto anche il film successivo della regista, lo splendido Jackie & Ryan): ma ciò che convince di più di Le paludi della morte, opera...
«I need to know: is this real?». Lo chiede Max (Brad Pitt) alla moglie Marianne (Marion Cotillard), quando si avvicina la resa dei conti: ho bisogno di saperlo, è vero tutto questo? No, non lo è, ed è evidente. In Allied - Un’ombra nascosta non c’è niente di vero, è tutto finto, sono...
Il critico si ritira. Di fronte a prodotti come questi, per i quali l'interesse è ben sotto le scarpe, a volte è bene non esagerare col giudizio. Che senso ha dare pollice verso rosso e un votaccio a questo sequel di Il mistero dei templari, liscio, lindo, patriottico, bello lungo...
L’impasse, e lo sappiamo. Ma anche lo stimolo, e questo È meno previsto e scontato. Leoni per agnelli respira l'aria sociale e culturale stantia in cui siamo costretti a campare da un bel po', ormai. Eppure c'è di più: non soltanto le ammissioni delle colpe, il disagio giovanile e di...
Ora, qui e oggi, non si sa più cosa scrivere dire inventare su Blade Runner. Tutto è già stato scritto detto inventato mandato a memoria storicizzato teorizzato tramandato ereditato profetizzato. E visto. I vari cut che si sono avvicendati dalla data di uscita nelle sale sono soltanto...
Presentato due anni fa alla Settimana della Critica di Venezia, esce adesso senza alcuna pubblicità. È un adattamento contemporaneo, giovanilistico e di ambientazione liceale di alcuni tòpoi del noir classico alla Dashiell Hammett: c'è il cadavere di una ragazza, e il fidanzato...
I giovani di Gus Van Sant sono cresciuti, anche se ancora sedicenni. Trascorsi sono i traumi, le inquietudini, gli abissi. L'improponibilità e l'irrazionalità del gesto ora hanno - forse paradossalmente - un che di solare. Paranoid Park non è affatto uguale a Elephant; e anche...
Lui, bel tenebroso, suona e canta in una rock band. Lei, ricco anatroccolo vessato dal padre, fa la violoncellista. S'incontrano per caso, entrambi insoddisfatti della vita; trombano nottetempo sul tetto, giurano di rincontrarsi ma le circostanze sono avverse, e quindi buonanotte; lei resta...
Un film prodotto da Michael Mann non è un film di Michael Mann. Anche se del più grande regista vivente The Kingdom porta alcune influenze dirette: il veloce sguardo incrociato sul privato dei protagonisti (con la musica manniana di un inedito Danny Elfman, che copia i sublimi...
Se il protagonista di Quattordici ZeroOtto (si legge così: piano dell'hotel e numero della stanza) è tipicamente kinghiano, è proprio perché lo scrittore lo voleva nel suo On Writing - Autobiografia di un mestiere. Come dire: il tòpos in un vademecum sulla retorica personale - e quindi...
È di due anni fa, viene distribuito senza alcuna cognizione dalla Mediafilm (che in qualche modo doveva pur liberarsene, dopo averlo tenuto congelato per un bel po'), non se lo filerà nessuno, però The Matador è una delle sorprese dell'anno, uno di quei piccoli film che fa piacere...
Ne è passato di tempo da La casa 5. E si rischia sempre di lasciarsi travolgere dai pregiudizi. Ma in mezzo a tanta televisione argentiana e avatiana, questa di Fragasso, tutta derivativa, mimetica, matematica, tronfissima e qua e là truzzissima, fa meno male. Non serve alcun confronto...
Il perfetto film per una matinée scolastica: invece di ascoltare la noiosa maestra che spiega com'è nato lo Stato d'Israele e quali sono le origini della guerra santa, portiamo tutti insieme gli alunni a vedere questo drammone di rara pedanteria e incredibile equilibrismo politico. Dove tutto è...
Dopo i cani che decidono di fare i pompieri, avevamo proprio bisogno di nani cestisti. Non fa neanche piacere rilevare la pochezza dell'assunto moralistico, cioè che ognuno - di qualsiasi colore o statura o pensiero - possa farcela, basta lo voglia veramente. Ideologia, peraltro, che in The...
Non è difficile osannarlo, basta puntare la lente sulla questione teorica del motion capture: il digitale applicato all'umano, la vittoria finale dell'umano proprio sul digitale (o no? o viceversa?), Zemeckis che ancora fa (ri)nascere il cinema - o una sua "nuova forma" - con un vertiginoso...
Il nascondiglio è un nosocomio glorioso di facce che da sole meriterebbero un bel votone. Dunque, c'è Sydne Rome (ma il nome nei titoli di testa è scritto sbagliato, sic!), il grado senza ritorno della chirurgia plastica, che purtroppo sparisce subito nell'incipit: peccato, il suo...