Sergio M. Grmek Germani
Due donne s’incontrano in un cimitero, inizia una cerimonia tra madre e figlia. Nel 1968 ci colpì la stranezza di due film di Losey, accomunati dalla presenza di Elizabeth Taylor, poco amati dai loseyani, sia quelli già passati di “Présence du cinéma” che quelli perduranti di “Positif”....
Da Ivrea a Roma, un’infermiera trova impiego in una clinica molto particolare. «E che Dio la benedoca». Oggi che si sancisce giuridicamente la fine della censura andrebbe posto un monumento a Nando Cicero: su tutti i suoi film, dall’esordio con Lo scippo e dai successivi western,...
Identificare una donna è trovarne almeno due. Quando uscì questo tardo Antonioni a inizio anni 80 molti non seppero concedergli più che un’attenzione di stima, e anzi si infierì sui dialoghi “ridicoli”, non accorgendosi che Antonioni è il contrario della limpidezza di scrittura di Éric...
Ecco la miglior risposta a quanti continuano a pensare che la riscoperta del cinema italiano del passato resti un affare da storici e accademici. Se non ci fosse il piacere delle visioni, in uomini-memoria come Vittorio Martinelli per il muto, Francesco Savio per il periodo fascista, Roberto...
Una coppia nel popolo siciliano in attesa dell’arrivo di Garibaldi. Avendo incontrato Blasetti per dedicargli la tesi di laurea, gli serbo grande ammirazione: una persona così generosa nell’immettere la propria attività d’autore in un impegno complessivo per il bene del cinema italiano non...
L’uccisione di un cieco in un mondo in cui la vista inganna. Del cinema di Hitchcock hanno rivelato l’essenziale, scrivendone insuperabilmente, i “Cahiers du cinéma” gialli di Rohmer, Douchet e Truffaut. Eppure il ritorno di molti suoi film può essere sorprendente. Questo Il caso...
Un regista s’inoltra nei sentieri di Hölderlin, per un po’ insieme alla candidata attrice che lo chiama “signor Emmer”. Quale gioia accogliere in una rubrica che vuole ridare al presente il più luminoso cinema del passato (fino a Lumière e Comerio), e inoltre (tramite Dreyer, Rossellini,...
La lezione di amare il prossimo in una società dove conta l’utile che ne viene. Abbiamo già scritto che la scoperta di Douglas Sirk, essendo successiva all’epoca d’oro delle politiche degli autori, fu perciò gestita da certi suoi tardi esponenti e peggio dalle tendenze politico-...
Due cowboy in fuga nelle terre selvagge. Più che “uomini selvaggi” il Wild Rovers originale richiama esseri vaganti nei paesaggi della wilderness, e la bellezza della fotografia di Philip H. Lathrop s’incontra ancora una volta mirabilmente con la grande regia di Blake...
Soldato tedesco in licenza dal fronte russo, in amore tra le rovine. Abbiamo scritto di recente di Italiani brava gente di De Santis e del suo rovesciamento di L’uomo dalla croce di Rossellini, e forse il film che meglio li sintetizza entrambi è questo penultimo...
Siamo uomini o ombre? Mi piace ricordare che questa rubrica era iniziata trattando La donna che venne dal mare, il film di De Robertis che con questo e l’ancora precedente Mizar delinea una storia della Seconda guerra mondiale intrecciata di battaglie spionistiche italo-britanniche...
Artista del varietà, soldato controvoglia nella grande guerra, incontra tra le rovine carniche una bella donna e il suo uomo: ci si arrangerà a sopravvivere, a fare l’amore, a tradirsi a vicenda. Pasquale Festa Campanile, che in epoca migliore realizzò uno dei più sottovalutati film sulla...
Oltre la magnifica cupezza del Casanova o il divertimento picaresco di E la nave va, è tra i film di Fellini che meglio possono essere abbracciati dai renitenti ai canoni felliniani. Eppure, 20 anni dopo l’esplosivo La dolce vita, ne è il più perfetto compimento...
La donna che visse due volte? È probabile che molti lettori abbiano ancora un’immagine fuorviante del cinema di Matarazzo: la denigrazione del “cinema strappalacrime” prima e le presunte riscoperte di culto all’insegna del genere e del popolare poi convergono nella negazione di quanto lo...
L’urlo spezza le catene della violenza edilizia sul paesaggio d’Italia. Anche se è nel precedente musicarello fulciano I ragazzi del juke-box che lo Stivale si ribattezza Festivalia (con riferimento a Sanremo) questi due film e il successivo Io bacio... tu baci di Piero...
Processo e morte di Socrate. Ci concediamo di raccontare il film col titolo dell’altro capolavoro sul filosofo, diretto da Corrado D’Errico nel 1939: se lì la storia si specchiava nella precipitazione del fascismo, il film di Rossellini si specchia nello spirito dopo il 68, rispetto a cui...
Per chi scrive come per altri concittadini triestini e del Friuli Venezia Giulia la vicinanza con Franco Giraldi, morto il 2 dicembre 2020 a 89 anni per il virus maledetto, può aver talvolta ritardato l’apprezzamento. Claudio Magris, Tullio Kezich, Callisto Cosulich, Luciano De...
Lora Meredith, attrice tra cinema e pubblicità, trova nella vita lo specchio del cinema. Tra 1958 e 1959, sulla china di un decennio, escono i due film che massimamente hanno visto rovesciare l’apprezzamento critico: La donna che visse due volte di Hitchcock e Lo specchio...
Per i troppi che la collegano solo al cinema di Dario Argento, o che ricordano solo gli echi giornalistici delle vicende con la figlia Asia, sarà difficile cogliere quanto Daria Nicolodi, scomparsa il 26 novembre 2020 a 70 anni, sia stata essenziale nel cinema italiano. La...
Nel paese del bandito-seduttore Fra Diavolo, Stanlio e Ollio si tramutano da rivali falliti a servitori pronti a tradire. Ci sono certo dei momenti d’indebolimento nell’esaltante filmografia di Laurel e Hardy, ma i tre spettacoli in costume con tendenza all’operetta della MGM anni 30 sono...
L’imbattibile pistolero, dopo aver appreso dai giornali la morte della regina Vittoria, apprende dal medico di essere condannato dal cancro. Gli ultimi otto giorni. Torniamo a occuparci di Siegel per ribadirne la massima grandezza: questo western crepuscolare unisce la bellezza di L’...
Se Ollio va nella Legione straniera per una delusione d’amore, come potrebbe Stanlio non seguirlo? Oltre a farsi godere per la sua comicità da cima a fondo, questo film conferma l’essenziale grandezza di Laurel e Hardy, non solo come comici ma come cineasti tout-court, anche quando l’...
Vissi d’arte, vissi d’amore. Per questo splendido film-rovina, che inizia con l’mmagine nell’obiettivo della protagonista tra le rovine, inquadrata dall’uomo mancato della sua vita, e che si conclude troncato (nel sopravvissuto rimontaggio apocrifo dopo l’abbandono dell'’Italia da parte...
Vedere l’amato con un'altra persona è già sentirsi traditi, e solo una resurrezione può dirci la verità. Rischiamo già di esserci dimenticati, a dieci anni dalla sua morte, che Rohmer non è stato solo uno dei tanti cineasti francesi importanti ma il più grande, il più istintivamente capace...
Chi è senza peccato in un istituto postconciliare romano diretto da una suora? Il diavolo è donna (come recita il titolo americano), ma non solo lei. Come sempre Damiano Damiani, da bravo ex-fumettista, si abbandona al piacere di sorprendere anche se stesso, e pochi altri film negli anni 70...
I fioretti dei gai fraticelli di Francesco, liberi nell’eterno presente delle guerre e dei tiranni. Torna L’albergo degli assenti (col suo giusto titolo), condannato la settimana scorsa all’assenza per la cialtronaggine della programmazione tv che ha fatto saltare in extremis...
Lo scrittore Davide Lajolo torna nel paese della giovinezza per le ultime ore di vita del padre, che sente il perdurare della vita anche più dell’amico sacerdote. Nella seconda delle tre notti di convergenza tra Fuori orario e I mille occhi (aprentisi tutte con la sigla segnata...
In Francia tra 1936 e 1939, dalla vittoria elettorale del Fronte Popolare alle purghe sovietiche e alle incerte alleanze prebelliche di Stalin, un russo bianco con moglie greca, sospettabile non di doppiezza ma di triplo gioco. Con il precedente Rohmer La nobildonna e il duca...
Ben prima dell’emergenza sanitaria che colpisce tutti i festival, I mille occhi di Trieste, che dirigo, è stato colpito da un male più banale: la crescente insensibilità istituzionale verso i laboratori culturali di libera ricerca. Ma come non provare a fare l’ormai 19ª...
Conversazioni in un interno con cadavere nel baule. Non potremo mai essere sufficientemente grati a Eric Rohmer, Claude Chabrol, François Truffaut, Jean Douchet per aver detto l’essenziale su Hitchcock autore in anni in cui il mainstream critico lo liquidava come “mestierante”: oggi, a...